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I tesori nascosti di Roma: la triste sorte dei monumenti crollati negli ultimi anni

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I tesori nascosti di Roma: la triste sorte dei monumenti crollati negli ultimi anni
I tesori nascosti di Roma: la triste sorte dei monumenti crollati negli ultimi anni
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Roma, 4 novembre 2025 – Questa mattina la Torre dei Conti, uno dei simboli medievali dei Fori Imperiali, ha ceduto in parte, sorprendendo passanti e operai impegnati nei lavori di consolidamento. Il crollo, avvenuto poco dopo le 8.30, ha riacceso il dibattito sulla fragilità del patrimonio storico della Capitale, già messo a dura prova negli ultimi anni da una lunga serie di cedimenti e incidenti che hanno coinvolto monumenti di epoche diverse.

Crolli che si ripetono: la fragile eredità di Roma

Non è la prima volta che un pezzo della storia di Roma si sgretola davanti agli occhi dei cittadini. Nel 2022, l’arco di Porta Maggiore ha perso una porzione di pietra all’alba, rischiando di colpire i pendolari che passavano tra via Prenestina e via Casilina. Solo la prontezza degli addetti alla sicurezza ha evitato guai peggiori. Nel 2018, un solaio di epoca imperiale in via Campania è crollato all’improvviso, costringendo a chiudere l’area per un po’. Sempre nel 2018, un fulmine ha colpito la statua di Garibaldi al Gianicolo, danneggiandola e scatenando polemiche sulla manutenzione delle opere all’aperto.

Andando più indietro, nel 2010 la volta della Domus Aurea – la sontuosa residenza di Nerone sotto il Colle Oppio – è collassata, con conseguente chiusura prolungata e lavori di restauro durati anni. Nel 2007, le Mura Aureliane si sono aperte con un varco nel tratto di San Lorenzo, mentre nel 2001 un altro crollo ha interessato il segmento vicino a Porta San Sebastiano. Non solo antichità: nel 2023 anche “Goal”, la grande scultura di Mario Ceroli realizzata per i Mondiali di Italia ’90, è venuta giù nel quartiere EUR, lasciando solo detriti e amarezza tra i residenti.

Una crisi che ormai fa rumore

“Ormai non ci stupiamo più di nulla”, ha scritto su Facebook Giulia, 41 anni, impiegata che ogni giorno attraversa via Cavour per andare al lavoro. Sui social, la reazione dei romani oscilla tra rassegnazione e rabbia: molti parlano di una “emergenza continua”, altri chiedono conto delle promesse fatte dopo ogni incidente. “Ogni volta si annunciano piani straordinari, ma poi tutto resta fermo”, ha commentato un utente su X (ex Twitter), rilanciando l’hashtag #RomaCrolla.

Secondo i dati del Ministero della Cultura, Roma conta oltre 16 mila beni vincolati tra monumenti, siti archeologici e opere d’arte pubblica. Un patrimonio che chiede manutenzione costante e investimenti significativi. “Prevenire costa meno che correre ai ripari”, ha spiegato nei giorni scorsi l’archeologa Francesca Ricciardi, sottolineando come i cambiamenti climatici – piogge intense, sbalzi di temperatura – rendano ancora più fragili le strutture antiche.

La richiesta di un piano serio e immediato

Dopo l’ultimo crollo, le associazioni per la tutela del patrimonio si sono fatte sentire, chiedendo un piano straordinario di controlli e interventi mirati. “Serve una mappatura aggiornata dello stato di salute dei monumenti”, ha detto il presidente di Italia Nostra Roma, Carlo Riva. “Non possiamo limitarci a inseguire le emergenze: bisogna investire in prevenzione e nella formazione di chi lavora sul campo”.

Il Comune, da parte sua, ha annunciato l’avvio di una verifica urgente su tutti i cantieri aperti nel centro storico. L’assessore ai Lavori pubblici, Marta Leonardi, ha ammesso che “le risorse sono poche, ma la sicurezza viene prima di tutto”. Intanto, la zona della Torre dei Conti resta transennata: i tecnici della Sovrintendenza stanno valutando la stabilità residua della struttura e le cause del cedimento.

Un patrimonio fragile sotto gli occhi di tutti

Roma continua ad attirare milioni di visitatori ogni anno – secondo l’ENIT, oltre 15 milioni nel 2024 – ma la fragilità dei suoi monumenti è sotto gli occhi di tutti. “Non possiamo permetterci altri crolli”, ha confidato una guida turistica davanti alle transenne dei Fori Imperiali. Eppure, tra burocrazia e fondi che non bastano, la manutenzione ordinaria resta spesso indietro rispetto alle esigenze.

Il caso della Torre dei Conti si aggiunge a una lista che negli ultimi vent’anni si è fatta lunga e preoccupante. Forse solo allora si capirà che il tempo non aspetta: la storia di Roma va protetta giorno dopo giorno, senza aspettare il prossimo allarme.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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