Un’iniziativa senza precedenti sta emergendo nella Cisgiordania, in particolare nel distretto di Hebron, dove un gruppo di cinque influenti sceicchi ha presentato una proposta audace al governo israeliano. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal (Wsj), questi leader locali hanno inviato una lettera ufficiale esprimendo il loro desiderio di aderire agli Accordi di Abramo, un passo significativo verso la normalizzazione dei rapporti con Israele e la ricerca di una pace duratura.
La proposta degli sceicchi
La missiva, indirizzata al ministro dell’Economia israeliano, Nir Barkat, non è solo una richiesta di dialogo, ma un manifesto di intenti che mira a distaccarsi dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Gli sceicchi manifestano l’intenzione di costituire un Emirato a Hebron, riconoscendo Israele come “Stato del popolo ebraico”. In cambio, Israele dovrebbe riconoscere questo Emirato come legittimo rappresentante dei residenti arabi della zona.
Questa proposta segna un cambiamento radicale rispetto alle convenzioni politiche precedenti e si distacca dalla visione tradizionale di un futuro Stato palestinese. Uno degli sceicchi coinvolti, che ha preferito rimanere anonimo per motivi di sicurezza, ha sottolineato che continuare a perseguire l’idea di uno Stato palestinese potrebbe condurre a una catastrofe per tutti. Barkat ha confermato che il vecchio paradigma dei due Stati è ormai fallito, aggiungendo che l’ANP non gode di fiducia né tra i palestinesi né in Israele.
Il contesto degli Accordi di Abramo
Dal febbraio 2023, il ministro Barkat ha ospitato nella sua residenza di Gerusalemme lo sceicco Wadee’ al-Jaabari, considerato uno dei leader più influenti del clan di Hebron e un forte sostenitore di questa iniziativa. Durante questi incontri, Jaabari ha ribadito il suo desiderio di pace con Israele e la volontà di aderire agli Accordi di Abramo. “Chi in Israele dirà di no a questa proposta?”, ha chiesto Barkat, sottolineando l’importanza di questo dialogo.
Il contesto in cui si inserisce questa iniziativa è di particolare rilevanza. Gli Accordi di Abramo, firmati nel 2020, hanno portato alla normalizzazione delle relazioni tra Israele e diversi paesi arabi, come gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein, segnando un cambiamento significativo nella geopolitica del Medio Oriente. Ora, questi sceicchi di Hebron sembrano voler estendere questo modello anche ai territori palestinesi.
Le implicazioni della proposta
La lettera degli sceicchi descrive l’accordo proposto come “equo e dignitoso”, suggerendo che potrebbe sostituire gli accordi di Oslo, che, a loro avviso, hanno portato solo a conflitti e disastri economici. Jaabari ha dichiarato al Wsj che la situazione attuale richiede un ripensamento radicale delle strategie politiche. “Non ci sarà mai uno Stato palestinese, nemmeno tra mille anni”, ha affermato, facendo riferimento agli eventi recenti, come gli attacchi di Hamas contro Israele, avvenuti il 7 ottobre 2023.
La premessa degli sceicchi è altrettanto radicale: controllano circa il 78% della popolazione metropolitana di Hebron, il che si traduce in oltre 700.000 palestinesi. Questi leader sono pronti a riconoscere Israele come Stato ebraico e a porre fine a tutte le rivendicazioni nel conflitto israelo-palestinese. Il loro obiettivo finale è coinvolgere altri sei “emirati” palestinesi, seguendo il modello degli Emirati Arabi Uniti, che includerebbero le aree di Betlemme, Gerico, Nablus, Tulkarem, Jenin, Qalqilya e Ramallah.
L’idea di stabilire un Emirato a Hebron potrebbe non solo cambiare il quadro politico della Cisgiordania, ma anche influenzare la percezione internazionale del conflitto israelo-palestinese. Se questa iniziativa dovesse trovare supporto, potrebbe segnare un cambiamento radicale nella dinamica dei rapporti tra israeliani e palestinesi, offrendo un’alternativa alla narrativa prevalente degli ultimi decenni.
Tuttavia, ci sono sfide significative da affrontare. La proposta degli sceicchi di Hebron potrebbe incontrare resistenze non solo da parte dell’ANP, che teme di perdere il controllo, ma anche da parte di altri gruppi palestinesi che si oppongono a qualsiasi forma di riconoscimento di Israele. Inoltre, la risposta di Israele a questa proposta potrebbe determinare il futuro dei rapporti tra le due parti.
In un contesto di crescente tensione e sfide politiche, gli sviluppi a Hebron potrebbero rappresentare un punto di svolta. La proposta degli sceicchi di riconoscere Israele come Stato ebraico e di stabilire un Emirato potrebbe aprire nuovi orizzonti per la pace, ma richiederà un dialogo aperto e costruttivo da entrambe le parti. L’attenzione internazionale sarà sicuramente rivolta a questa iniziativa, in attesa di vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le reazioni da parte della comunità palestinese e del governo israeliano.