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Tragedia a Sassari: elettricista perde la vita durante un intervento di manutenzione

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Tragedia a Sassari: elettricista perde la vita durante un intervento di manutenzione
Tragedia a Sassari: elettricista perde la vita durante un intervento di manutenzione
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Sassari, 31 dicembre 2025 – Tragedia questa mattina, proprio all’ultimo giorno dell’anno, in un capannone della Gruppo Alimentare Sardo nella zona industriale di Predda Niedda, strada numero 8. Un elettricista di 56 anni ha perso la vita mentre stava facendo lavori di manutenzione elettrica. L’incidente è avvenuto intorno alle 9.30. L’uomo, originario della provincia di Sassari, si trovava su un carrello elevatore quando, per motivi ancora da accertare, è rimasto schiacciato contro una parete.

Schiacciato contro il muro: la dinamica dell’incidente

Secondo i primi rilievi dei carabinieri intervenuti, il lavoratore era su un cestello collegato al carrello elevatore, guidato da un collega a terra. Durante lo spostamento, il cestello si è avvicinato troppo a una parete del capannone. In quell’istante, l’elettricista è rimasto incastrato tra la struttura e il muro. I colleghi raccontano di aver sentito un rumore sordo, poi le urla e la corsa verso il quadro elettrico per staccare la corrente.

Sul posto sono arrivati in pochi minuti i soccorsi del 118, che hanno provato a rianimare l’uomo, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. I vigili del fuoco hanno aiutato a recuperare il corpo e a mettere in sicurezza l’area. Presenti anche i tecnici dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), che hanno iniziato i controlli per capire cosa sia successo.

Indagini aperte, si cerca la verità

Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Sassari, che stanno ascoltando i colleghi della vittima e raccogliendo i filmati delle telecamere interne. Per ora non si conoscono le cause esatte: potrebbe essere stato un errore nella manovra o un guasto al carrello. Gli investigatori stanno anche verificando se la ditta abbia rispettato tutte le procedure di sicurezza e se gli operatori fossero adeguatamente formati.

“Un altro lavoratore che non torna a casa”, ha detto con amarezza un rappresentante sindacale presente davanti ai cancelli dell’azienda. “Chiediamo chiarezza e controlli più severi: non possiamo più contare vittime sul lavoro”. La notizia si è sparsa rapidamente tra gli stabilimenti di Predda Niedda, dove molti operai si sono fermati a parlare, visibilmente scossi.

Incidenti sul lavoro, un problema ancora aperto

La zona industriale di Predda Niedda ospita molte aziende e magazzini. Negli ultimi anni, secondo i dati dell’Inail, in Sardegna sono stati diversi gli incidenti simili, spesso legati a lavori in quota o all’uso di mezzi come carrelli elevatori e piattaforme mobili. Solo nel 2024, l’isola ha contato 18 morti sul lavoro, un numero in lieve calo rispetto all’anno prima, ma ancora lontano dagli obiettivi del Ministero del Lavoro.

Gli ispettori dello Spresal hanno spiegato che “le indagini richiederanno qualche giorno. Verranno controllati i dispositivi di sicurezza del mezzo e la documentazione sulla formazione degli operatori”. La Procura di Sassari ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, come da prassi.

Una comunità sotto choc

Nel piccolo paese da cui proveniva l’elettricista – il cui nome non è stato diffuso per rispetto dei familiari – la notizia è arrivata poco dopo mezzogiorno. “Era una persona riservata, lavorava spesso lontano da casa”, racconta un vicino. In azienda, i colleghi sono rimasti a lungo in silenzio davanti al capannone, ora transennato dai carabinieri. Alcuni hanno lasciato dei fiori all’ingresso.

Quella che doveva essere una giornata di festa si è trasformata in una tragedia per una famiglia sarda e per tutta la comunità di lavoratori della zona industriale. Le indagini continueranno nei prossimi giorni per chiarire ogni responsabilità e verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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