Milano, 30 dicembre 2025 – Per tanti italiani, il vero ostacolo a mantenersi in forma resta il costo dell’abbonamento in palestra. Lo conferma una ricerca di Nomisma spa per Reting: più della metà degli utenti, il 53%, dice che il prezzo è il fattore decisivo nella scelta del centro fitness. Un mercato che vale 3,1 miliardi di euro e conta oltre 5 milioni di iscritti, sta però cambiando grazie al franchising, che sta rivoluzionando il settore in Italia.
Franchising in ascesa: giovani e Nord-Ovest in prima fila
I dati di Nomisma mostrano che il franchising nel fitness copre oggi il 22% degli sportivi italiani. E la maggior parte, il 67%, lo preferisce perché offre tariffe più convenienti rispetto ai centri indipendenti. Chi sono questi utenti? Giovani tra 18 e 35 anni (35%), soprattutto nel Nord-Ovest (44%), spesso single (37%) e per lo più uomini (33%). “Oltre al prezzo, cercano anche flessibilità negli orari: il 54% ritiene migliori gli orari di apertura delle catene rispetto alle palestre tradizionali”, spiega Enrico Tosco, Ceo di Reting.
Non è un caso isolato. Nel 2024, il franchising ha visto un aumento del fatturato del 9,9%, arrivando a 34 miliardi di euro in tutta Italia. Solo l’anno scorso i negozi in franchising sono cresciuti del 7,6%, contribuendo per l’1,8% al Pil nazionale. Numeri che raccontano una trasformazione profonda nel modo di fare sport degli italiani.
Prezzo sì, ma non basta: serve motivazione
Il prezzo attira, certo, ma non basta a tenere i clienti. Il 46% degli iscritti resta fedele a una palestra soprattutto per l’ambiente motivante e positivo. “La vera sfida per il franchising – osserva Tosco – è trovare il giusto equilibrio tra costi contenuti e qualità dell’esperienza. Il 37% degli utenti resta legato alla palestra grazie a programmi personalizzati, un punto dove i centri indipendenti sono ancora avvantaggiati”.
Europa e digitale: un settore in crescita oltre la pandemia
Anche in Europa il fitness riprende slancio. Nel 2023 i ricavi del settore sono cresciuti del 14%, arrivando a 31,8 miliardi di euro, superando i livelli pre-pandemia del 2019. Le quote associative coprono più della metà del mercato (52,53%), segno che il modello basato su abbonamenti regolari funziona e aiuta le catene a crescere.
La tecnologia è sempre più protagonista. Il mercato del fitness digitale ha fatturato 59 miliardi di dollari nel 2024, con previsioni di crescita del 7% fino al 2029. In Italia quasi 10 milioni di persone hanno usato almeno un’app per salute e benessere; il 38% si dedica a fitness e yoga. “Il mix tra palestra e digitale sarà il futuro – dice Tosco – e le catene in franchising hanno più risorse per investire in tecnologia”.
Scegliere la palestra: tra amici e recensioni online
Come scelgono oggi gli italiani la loro palestra? Il passaparola resta centrale per il 43%, ma cresce il peso di internet: un quarto degli utenti confronta le opzioni online e si lascia guidare dalle recensioni. Questo fa crescere il vantaggio delle catene, che possono investire in marketing digitale e social.
Il valore del franchising emerge soprattutto su alcuni punti: il 48% degli utenti apprezza di più la qualità e la varietà delle attrezzature nelle catene. Sulla pulizia e la qualità dei corsi, invece, molti non vedono differenze o preferiscono i centri indipendenti.
Un mercato in evoluzione: più scelta e sfide per tutti
Il mondo del fitness italiano sta vivendo un momento di svolta. Con circa 7.500 centri attivi e un pubblico che per l’84% si allena “per sentirsi in forma”, la competizione tra modelli diversi sta cambiando l’offerta. “Il mercato si sta dividendo: da un lato le grandi catene puntano su volumi e tecnologia, dall’altro i centri indipendenti cercano di giocare la carta della personalizzazione”, conclude Tosco.
Per chi si allena significa più opzioni e prezzi più competitivi. Per chi lavora nel settore, la sfida resta quella di bilanciare costi e qualità, in un mercato sempre più attento e esigente.










