Bruxelles, 24 dicembre 2025 – Tra tre giorni entra in vigore il nuovo Regolamento (UE) 2025/2650, pubblicato il 22 dicembre sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Si tratta di una modifica che sposta più in là l’entrata in vigore del precedente Regolamento Eudr. La norma, approvata il 19 dicembre dal Parlamento europeo e dal Consiglio, riguarda soprattutto alcuni obblighi per operatori e commercianti nel settore delle materie prime e dei prodotti legnosi. Dopo mesi di confronto tra istituzioni europee, associazioni di categoria e imprese, arriva un passaggio molto atteso da diverse realtà industriali.
Regolamento Eudr: cosa cambia davvero
Il testo pubblicato porta con sé alcune modifiche pratiche e una proroga per adeguarsi alle nuove regole. Operatori e commercianti avranno più tempo per mettersi in regola con gli obblighi previsti dal regolamento originario, che aveva sollevato dubbi per la complessità delle procedure e i possibili effetti sul tessuto produttivo. La nota ufficiale parla di una revisione che riguarda “determinati obblighi”, ma senza stravolgere la struttura di base della normativa europea sulla tracciabilità e la sostenibilità delle filiere.
Claudio Feltrin, presidente di Federlegnoarredo, ha commentato: “Si chiude così un percorso complesso, con l’impegno costante di Federlegnoarredo e di altri attori, che ha portato a un risultato importante: misure finalmente più praticabili”. Ha sottolineato come la collaborazione tra associazioni nazionali ed europee sia stata decisiva per trovare un compromesso che tenga conto delle esigenze delle imprese.
Associazioni di categoria al centro del confronto
Negli ultimi mesi, le principali associazioni di settore hanno lavorato a stretto contatto con le istituzioni europee. In particolare, Cei Bois ed Efic, punti di riferimento a livello europeo, hanno offerto contributi tecnici e proposte di modifica. Feltrin ha voluto ringraziare pubblicamente queste realtà: “Un grazie speciale va a Cei Bois ed Efic, di cui facciamo parte, per il loro supporto costante e costruttivo”.
Secondo fonti interne a Federlegnoarredo, il dialogo con Bruxelles si è svolto in varie fasi, con incontri tecnici e audizioni presso le commissioni competenti. L’obiettivo comune era evitare che la normativa, pur necessaria per garantire la sostenibilità ambientale, diventasse un ostacolo per la competitività delle imprese europee.
Cosa significa per le imprese e cosa aspettarsi
Il nuovo regolamento rappresenta un respiro per molte aziende del comparto legno-arredo, che avevano espresso preoccupazioni per i tempi stretti e la quantità di adempimenti richiesti. “Ora è fondamentale continuare a lavorare fianco a fianco con le istituzioni, così che il cammino verso la sostenibilità – che per noi è una priorità – sia condiviso, e la tutela dell’ambiente vada di pari passo con la tenuta del tessuto industriale”, ha aggiunto Feltrin.
Le prime stime delle associazioni di categoria dicono che la proroga aiuterà gli operatori a mettere a punto i sistemi di tracciabilità e controllo senza bloccare la produzione. Alcuni imprenditori, contattati nella zona industriale di Monza alle 10 del mattino, hanno parlato di “un sospiro di sollievo”, pur ammettendo che la strada verso la piena sostenibilità resta impegnativa.
Sostenibilità e competitività: un delicato equilibrio
La revisione del Regolamento Eudr arriva in un momento in cui l’Europa è sempre più attenta alle questioni ambientali. Ma, come ricordano gli operatori del settore, passare a modelli produttivi più sostenibili richiede tempo e investimenti importanti. Il rischio, dicono alcuni analisti, era quello di penalizzare proprio le filiere più strutturate, proprio quando si chiedeva loro uno sforzo in più.
Per ora, la pubblicazione del nuovo testo sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea segna una tappa cruciale. Nei prossimi mesi sarà importante seguire da vicino l’attuazione delle nuove regole e capire l’effetto reale sulle imprese. Da Bruxelles fanno sapere che il dialogo con le parti sociali resterà aperto: solo così – spiegano fonti della Commissione – si potrà trovare un giusto equilibrio tra tutela dell’ambiente e competitività industriale.








