Milano, 23 dicembre 2025 – Questa mattina a Milano, Manageritalia e Confetra hanno siglato il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti di aziende di autotrasporto e spedizione merci, servizi logistici e trasporto combinato. L’intesa coinvolge circa 1000 dirigenti in un settore che pesa per il 9% del Pil nazionale. Il contratto partirà dal 1° gennaio 2026 e resterà valido fino al 31 dicembre 2028. Una firma arrivata con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale del 31 dicembre 2025, scelta che, secondo i firmatari, punta a garantire stabilità e continuità in un’area fondamentale per l’economia italiana.
Rinnovo anticipato per dare certezze al settore
La decisione di rinnovare il contratto prima del previsto è stata definita un gesto di responsabilità da chi ha partecipato alla firma. “Abbiamo voluto lanciare un segnale forte, riconoscendo il ruolo centrale dei nostri dirigenti, veri motori delle aziende”, ha detto Carlo De Ruvo, presidente di Confetra, durante l’incontro nella sede milanese. De Ruvo ha sottolineato la “piena intesa con Manageritalia” e ha ricordato come il nuovo accordo non guardi solo agli aspetti economici, ma anche a rafforzare le politiche di welfare.
Dai colloqui è emerso che anticipare la firma serve anche a dare alle imprese più margine per pianificare i costi del lavoro, in un momento di incertezza economica. “È un risultato che soddisfa sia le aziende che i dirigenti”, ha aggiunto De Ruvo.
Aumenti in busta paga e welfare potenziato
Uno dei punti più importanti del contratto riguarda l’aumento delle retribuzioni: è previsto un incremento lordo mensile a regime di 750 euro, distribuito in tre tranche annuali (300 euro dal 2026, 230 dal 2027, 220 dal 2028). Un intervento studiato per proteggere il potere d’acquisto dei manager, messo alla prova dall’inflazione degli ultimi anni.
Il contratto introduce anche un credito welfare di 2000 euro all’anno per ciascun dirigente e rafforza il fondo previdenziale Mario Negri. Viene confermata la copertura assicurativa universale dell’Antonio Pastore e aggiornate alcune agevolazioni contributive. “Un accordo equilibrato che aiuta i dirigenti a recuperare parte dell’aumento dei prezzi, senza mettere troppo peso sulle aziende”, ha spiegato Marco Ballarè, presidente di Manageritalia.
Welfare, formazione e inclusione: le novità
Non si tratta solo di soldi. Il rinnovo porta con sé novità importanti sul fronte delle tutele sociali e demografiche. È stata messa nero su bianco una procedura per incentivare l’utilizzo delle ferie e si rafforza il supporto alla genitorialità, mantenendo la copertura sanitaria anche per i dirigenti colpiti da gravi malattie. Grande attenzione è stata riservata all’invecchiamento attivo: i dirigenti più esperti potranno restare in azienda con ruoli di tutor e mentori per i colleghi più giovani.
“Abbiamo voluto dare spazio all’invecchiamento attivo, valorizzando chi ha esperienza e può trasmetterla alle nuove generazioni attraverso progetti di tutoraggio e mentoring”, ha sottolineato Ballarè.
Sul fronte della formazione, il contratto riconosce il diritto all’autoformazione, assicurando almeno sei giorni di congedo retribuito ogni tre anni. Si ampliano anche le politiche per aiutare i dirigenti a ricollocarsi sul mercato del lavoro.
Parità di genere e trasparenza: un impegno concreto
Il nuovo contratto dedica spazio a misure per la parità di genere, la trasparenza nelle retribuzioni e il contrasto al dumping contrattuale. “Firmare prima della scadenza è un segnale forte che valorizza la contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e delle relazioni sindacali”, ha commentato Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia e capo delegazione sindacale. Nolo ha parlato di “una scelta responsabile e con uno sguardo al futuro”, sottolineando come l’accordo dia nuovi strumenti per accompagnare il ricambio generazionale nelle aziende.
In sintesi, il rinnovo del contratto segna – secondo i protagonisti – un passo avanti verso una gestione più moderna e inclusiva del lavoro manageriale nel settore della logistica e dei trasporti. Un comparto che, tra magazzini alle porte delle città e snodi ferroviari come Melzo o Verona Quadrante Europa, resta uno dei pilastri dell’economia italiana.










