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Consumi in calo: Findomestic segnala una frenata del 2,4% nei beni durevoli

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Consumi in calo: Findomestic segnala una frenata del 2,4% nei beni durevoli
Consumi in calo: Findomestic segnala una frenata del 2,4% nei beni durevoli
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Milano, 19 dicembre 2025 – Dopo due anni di crescita, il mercato italiano dei beni durevoli dà segni di frenata. Secondo il 32° Osservatorio Findomestic, realizzato con Prometeia, nel 2025 i consumi caleranno del 2,3% in volume e del 2,4% in valore, con la spesa totale che scende da 79 a 77,1 miliardi di euro. A pagare il prezzo più alto è la mobilità, mentre il settore casa si mantiene stabile e il credito al consumo resta un pilastro fondamentale per le famiglie.

Mobilità in crisi: il mercato delle auto nuove affonda

La fetta più grossa della torta, la mobilità, copre il 57% della spesa in beni durevoli. Qui il calo è netto: le auto nuove chiuderanno l’anno con un -9% a valore, scendendo a 16,5 miliardi di euro. Le immatricolazioni si fermano a -9,9%, mentre i prezzi fanno un timido +0,8%. Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, commenta: “I beni durevoli soffrono più di altri settori. Chiuderemo il 2025 con un -2,4% a valore, che significa meno soldi spesi dalle famiglie”.

Il mercato delle auto usate regge meglio. Dal 2017 è il primo per valore e nel 2025 chiuderà praticamente invariato (-0,2%), con un giro d’affari di 24,4 miliardi. L’inflazione si fa sentire: si spende il 25% in più rispetto al 2019 per comprare solo il 3% di vetture in più. I consumatori restano prudenti ma non rinunciano, scegliendo modelli più economici.

Casa e tecnologia: dopo il boom, un equilibrio fragile

Il comparto casa – dai mobili agli elettrodomestici fino all’elettronica – mostra segnali di stabilità, ma con qualche scricchiolio. Dopo il boom del 2021-2022, la domanda di mobili si è calmata, pur restando sopra i livelli pre-Covid (+10% rispetto al 2019). Nel 2025 il settore chiuderà intorno ai 16,5 miliardi (-0,6%), con volumi in calo (-1,7%) ma prezzi in leggero aumento (+1,1%). Le ristrutturazioni rallentano, mentre il primo acquisto è spinto da un mercato immobiliare ancora vivace: nei primi sei mesi le compravendite residenziali sono salite del 9,5%.

Nel campo della telefonia, il fatturato resta stabile attorno ai 6,3 miliardi (-0,4%). Gli smartphone rappresentano l’85% del mercato: i volumi rallentano, ma il valore resiste (-1,1%) grazie alla scelta di modelli più costosi. Crescono invece cuffie (+1,5%) e dispositivi indossabili (+1,2%), grazie alle funzioni smart e all’attenzione al benessere. Le vendite online superano quelle in negozio, arrivando al 20,5% del fatturato.

Elettrodomestici, piccoli apparecchi: il comfort non si negozia

Il mercato degli elettrodomestici chiuderà il 2025 con un valore complessivo di 6,5 miliardi di euro: 4,2 miliardi per i grandi elettrodomestici e 2,3 miliardi per i piccoli. I grandi apparecchi restano su livelli alti (-0,3%), spinti dalla sostituzione e dall’efficienza energetica. Il lavaggio è in crescita: asciugatrici (+4,4%) e lavastoviglie (+1,7%) guidano la domanda di fascia alta.

I piccoli elettrodomestici sono invece i protagonisti, con un balzo dell’8,4% a volume e del 5,2% a valore. Spiccano gli aspirapolvere (+15,4%), i prodotti per l’igiene orale (+9,6%) e le friggitrici ad aria (+16% in valore). L’online vale ormai il 38% del fatturato di questo segmento.

Credito al consumo: la spinta che non si ferma

In mezzo a questo rallentamento, il credito al consumo va in controtendenza. Marco Tarantola, amministratore delegato di Findomestic Banca, sottolinea: “Nei primi dieci mesi dell’anno le erogazioni sono cresciute del 7%, con un tasso di default basso (1,7% a fine settembre). Il credito al consumo è una leva sociale ed economica fondamentale: aiuta le famiglie a non rinunciare ai loro progetti”.

Le indagini Findomestic mostrano che oltre quattro italiani su dieci hanno usato una forma di credito almeno una volta negli ultimi tre anni; più del 60% avrebbe rinunciato o rimandato un acquisto senza questa possibilità. Un segnale chiaro che il credito è oggi sinonimo di fiducia.

Le regioni: chi tiene e chi soffre

Sul fronte territoriale, Lombardia, Lazio e Veneto registrano perdite tra il 2,6 e il 2,8%. L’Emilia-Romagna limita il calo all’1,8%. In Trentino-Alto Adige la flessione è minima, appena lo 0,7%, mentre Sicilia e Liguria si fermano a -1,3%. La Basilicata paga il prezzo più alto con un -4%, segno di una domanda interna debole.

Tecnologia e IT: i primi segnali di ripresa

Dopo tre anni difficili, il mercato IT torna a crescere: +1,7%, sfiorando i 2,2 miliardi di euro. A spingere sono i pc portatili (+3,5%), i tablet (+4,7%) e i dispositivi per il gaming (+5,3%). Le vendite online pesano ormai per il 32% del fatturato.

L’elettronica di consumo resta invece debole (-1,9%, a 1,6 miliardi), ancora frenata dal passaggio al digitale terrestre. Le TV perdono terreno (-2,9%), ma droni (+16%), cuffie (+6,6%) e altoparlanti (+7,6%) mostrano una domanda vivace per prodotti innovativi.

Un mercato che cambia pelle

Il quadro che emerge dal rapporto Findomestic-Prometeia racconta un mercato dei beni durevoli che si sta rimettendo in gioco, cambiando le priorità. Meno acquisti d’impulso, più attenzione a prezzo e qualità. Bardazzi riassume: “Oggi il consumatore spende per migliorare la vita: vuole monitorare, prevenire, semplificare. Anche in casa”. È l’immagine di un’Italia prudente, ma ancora capace di scegliere innovazione e benessere quando può.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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