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Coinvolgere i giovani nelle scelte pubbliche: il modello partecipativo di Moby Dick ETS in Piemonte

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Coinvolgere i giovani nelle scelte pubbliche: il modello partecipativo di Moby Dick ETS in Piemonte
Coinvolgere i giovani nelle scelte pubbliche: il modello partecipativo di Moby Dick ETS in Piemonte
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Roma, 19 dicembre 2025 – Coinvolgere i giovani nelle decisioni della Pubblica Amministrazione, trasformando le esigenze dei territori in politiche condivise. È questa la sfida lanciata da Francesco Piemonte, presidente di Moby Dick ETS, che oggi ha presentato il progetto nazionale “Co-programmare con i giovani”. L’iniziativa, sostenuta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, partirà nel 2026 e toccherà tutte le regioni d’Italia. L’obiettivo è chiaro: dare più peso alle nuove generazioni nelle politiche giovanili.

“Co-programmare con i giovani”: un percorso aperto e partecipato

Durante la conferenza stampa nella sede romana dell’associazione, Piemonte ha spiegato che il progetto punta a creare un “processo partecipativo diretto”, coinvolgendo ragazzi e ragazze nella definizione delle priorità e delle strategie della Pubblica Amministrazione. “Con l’aiuto del Terzo Settore – ha detto – vogliamo che i giovani non siano soltanto spettatori, ma protagonisti delle scelte che riguardano il loro futuro”. Per farlo, si organizzeranno tavoli di lavoro, laboratori nei territori e momenti di confronto tra istituzioni, enti del terzo settore e gruppi giovanili.

Un’iniziativa nazionale che nasce dal territorio

Il progetto, finanziato con fondi pubblici e privati, prevede tappe in ogni regione italiana. Ogni territorio sarà chiamato a mettere nero su bianco le proprie priorità, attraverso incontri con amministratori locali, associazioni e giovani dai 16 ai 30 anni. “Solo ascoltando chi vive giorno per giorno le difficoltà e le opportunità dei territori – ha aggiunto Piemonte – possiamo costruire politiche efficaci e durature”. Nei primi mesi del 2026 sono già in programma appuntamenti a Milano, Napoli, Bari, Torino e altre città capoluogo. Le date ufficiali saranno comunicate entro gennaio.

Il Terzo Settore, ponte tra istituzioni e giovani

Al centro del progetto c’è il ruolo del Terzo Settore, che funge da collegamento tra istituzioni e cittadini. Secondo gli organizzatori, la collaborazione tra enti pubblici e realtà sociali è una delle chiavi per avvicinare i giovani alla politica. “La co-programmazione – ha sottolineato Piemonte – non è solo una parola al vento: significa sedersi insieme, condividere responsabilità e risultati”. Un metodo che punta a valorizzare le competenze dei giovani, spesso messe da parte nei processi decisionali tradizionali.

Le sfide da affrontare: far sentire davvero la voce dei giovani

Non mancano però gli ostacoli. Secondo un’indagine dell’Istituto Toniolo, solo il 18% dei giovani italiani si sente rappresentato dalle istituzioni. Il rischio, ammettono gli organizzatori, è che la partecipazione resti solo di facciata. “Dobbiamo evitare che sia solo una vetrina – ha confidato un volontario di Moby Dick ETS – Serve un ascolto vero, non semplici consultazioni formali”. Per questo, il progetto prevede anche un sistema di monitoraggio indipendente, affidato a ricercatori universitari, per capire quanto davvero le proposte dei giovani incidano sulle politiche locali.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali conferma il sostegno

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ribadito il suo appoggio economico all’iniziativa. In una nota diffusa ieri, il ministro Andrea Orlando ha ricordato che “rafforzare la partecipazione giovanile è una priorità nazionale”. Il finanziamento rientra nelle misure per l’inclusione sociale previste dal Piano Nazionale Giovani 2025-2027. “Investire sui giovani – si legge nel comunicato – significa investire sulla tenuta democratica del Paese”.

Guardando avanti: verso una nuova governance giovanile

L’obiettivo finale di “Co-programmare con i giovani” è ambizioso: creare una rete stabile di consultazione tra giovani, enti locali e terzo settore. Solo così – spiegano da Moby Dick ETS – si potrà parlare di una vera governance partecipata. “Non basta un progetto – ha concluso Piemonte – serve un cambio di mentalità. Ma siamo convinti che questa sia la strada giusta”. Le prime valutazioni sull’impatto dell’iniziativa arriveranno entro fine 2026, quando saranno raccolti i dati sulle politiche influenzate dalla partecipazione giovanile.

Intanto, l’appuntamento è fissato per gennaio: sarà quello il momento decisivo per capire se la voce dei giovani potrà davvero pesare nelle scelte pubbliche.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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