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Manager in scena: 1.500 professionisti a teatro per sostenere le associazioni milanesi

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Manager in scena: 1.500 professionisti a teatro per sostenere le associazioni milanesi
Manager in scena: 1.500 professionisti a teatro per sostenere le associazioni milanesi
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Parma, 13 dicembre 2025 – Due fine settimana di blackout telefonico hanno messo in ginocchio la vita quotidiana nella montagna occidentale parmense. Voce e dati sono saltati, bloccando attività economiche, uffici, servizi sociali e sanitari. A portare alla luce il problema è stato Pietro Vignali, capogruppo di Forza Italia in Regione Emilia-Romagna, che ha chiesto risposte chiare e interventi rapidi per evitare che la situazione si ripeta.

Da Berceto a Tornolo, il blackout che ha paralizzato la zona

Le segnalazioni di Vignali parlano chiaro: il guasto ha colpito un’area vasta, da Berceto fino a Tornolo, coinvolgendo decine di piccoli comuni e frazioni. I blackout si sono verificati soprattutto nei fine settimana del 30 novembre-1 dicembre e del 7-8 dicembre, mettendo in difficoltà anche le comunicazioni di emergenza. “Abbiamo ricevuto lamentele da cittadini, imprenditori e operatori sanitari rimasti isolati”, racconta Vignali. “Non è solo un disagio temporaneo: qui si parla di veri danni alle attività e ai servizi essenziali”.

Economia e sanità in tilt

Le conseguenze si sono fatte sentire soprattutto sulle piccole imprese, molte delle quali si affidano alla rete per gestire ordini, pagamenti e rapporti con clienti e fornitori. “Un commerciante di Bedonia ci ha detto che per ore non riusciva a incassare con il POS”, spiega Vignali. Ma non è tutto: anche gli uffici pubblici hanno rallentato, incapaci di spedire documenti o accedere alle banche dati online.

La situazione più delicata riguarda la sanità. Alcuni operatori della zona hanno raccontato come la mancanza di copertura telefonica abbia complicato la gestione delle emergenze e la comunicazione tra medici e pazienti. “In certi momenti – confida un’infermiera di Borgo Val di Taro – non riuscivamo nemmeno a chiamare il 118”.

Chiarezza e risarcimenti: le richieste di Forza Italia

Vignali ha chiesto alla Giunta regionale di fare luce sulle cause del blackout e di intervenire con gli operatori telefonici per assicurare una rete più stabile. Il capogruppo ricorda come già nel 2010 la Regione avesse stretto accordi con i gestori per monitorare lo sviluppo digitale nelle zone montane, istituendo un osservatorio sulla connettività. “Serve un salto di qualità”, insiste Vignali, “non si possono lasciare questi territori indietro”.

Oltre agli interventi tecnici, Forza Italia chiede anche un sostegno concreto per chi ha subito danni. “Vogliamo che la Regione si faccia carico di garantire indennizzi a cittadini e imprese colpiti dai disservizi”, aggiunge il consigliere regionale. Una richiesta che trova d’accordo gli amministratori locali: il sindaco di Tarsogno parla di “una situazione insostenibile per chi vive e lavora in montagna”.

La sfida della digitalizzazione nelle aree più isolate

Il caso della montagna parmense riporta al centro il tema della digitalizzazione delle aree interne, un argomento spesso discusso negli ultimi anni a livello regionale e nazionale. Secondo l’ultimo rapporto Agcom, in Emilia-Romagna restano ancora punti ciechi nella copertura mobile e nella diffusione della banda larga, soprattutto nei piccoli comuni montani e nelle frazioni più lontane.

La Regione sottolinea gli investimenti fatti per portare la fibra ottica e migliorare i servizi digitali, ma Vignali avverte: “Gli ultimi episodi mostrano che non basta. C’è ancora tanto da fare”. Nel frattempo, mentre gli operatori telefonici non hanno ancora spiegato cosa ha causato il blackout, cresce la pressione sulle istituzioni per garantire agli abitanti della montagna gli stessi diritti digitali del resto della regione.

Aspettando risposte concrete

La questione sarà all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale. Intanto, nei bar di Berceto come negli uffici di Tornolo, si spera in una soluzione definitiva. “Non chiediamo miracoli – dice un residente di Compiano – solo la certezza di poter chiamare un medico o lavorare senza restare isolati”. Una richiesta semplice, ma ancora lontana dall’essere soddisfatta.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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