Roma, 11 dicembre 2025 – Dieci giovani manager italiani sono stati premiati oggi al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum con il Premio Giovane 2025, un riconoscimento promosso da Federmanager e dal suo Gruppo Giovani per mettere in luce talento, visione e capacità di leadership in crescita nel mondo manageriale italiano. La cerimonia, che si è tenuta nel cuore di Roma, ha segnato la settima edizione di un’iniziativa ormai consolidata, nata per sostenere chi, tra i giovani, guida l’innovazione e la trasformazione nelle imprese del nostro Paese.
Il futuro della leadership passa da qui
Al primo posto della classifica di quest’anno c’è Stefano Bison, amministratore delegato di Humanitas Medical Care, la rete di poliambulatori e centri diagnostici del Gruppo Humanitas. Bison ha 41 anni e un passato in grandi realtà come Assicurazioni Generali, Boston Consulting Group, Oliver Wyman e Lehman Brothers. “La mia sfida è portare avanti una visione che punta allo sviluppo e alla qualità dei servizi”, ha detto Bison, che oggi guida una struttura riconosciuta per l’eccellenza clinica e la ricerca universitaria.
Accanto a lui, sono stati premiati altri nove manager: Luca Canonico (BorgWarner, Torino), Chiara Carrisi (Centro Medico Santagostino, Milano), Francesco Castellone (Iren Spa, Parma), Elena Chiarella (Fincantieri Spa, Friuli-Venezia Giulia), Alessandra Faella (Baker Hughes, Firenze), Alessandra Marinacci (Tim Spa, Roma), Valentina Marchio (Nextchem Spa – Gruppo Maire, Milano), Luca Damiano Sozzo (Zoetis Italia Srl, Roma) e Antonio Zaccariello (Anz Srl, Napoli). Una menzione speciale è andata a Alessio Ruffinelli (Umbra Group Spa, Perugia) come miglior Expat manager, per il lavoro svolto in un contesto internazionale molto competitivo.
Una selezione severa e uno sguardo all’etica
Il cammino verso la premiazione è stato lungo. Sono stati circa 2.000 i manager under 44 iscritti a Federmanager a partecipare al concorso. Dopo una prima selezione dei curricula, i profili più interessanti sono stati valutati da un comitato formato dal Gruppo Giovani Federmanager e da Jefferson Wells – Gruppo Manpower. I criteri? Percorso di studi, esperienze lavorative, tempo nel ruolo, risultati ottenuti e motivazioni personali. Quest’anno, in più, i candidati hanno dovuto presentare un progetto di innovazione legato al business, con un occhio particolare all’etica.
Il tema scelto per questa edizione, “Next: new ethics for transformation”, ha messo in evidenza il ruolo cruciale delle nuove generazioni nella gestione del cambiamento e nella revisione dei valori etici richiesti dalle nuove tecnologie digitali. “Questa edizione conferma che i giovani manager sono pronti a guidare il cambiamento con coraggio e senso di responsabilità”, ha detto Paola Vitale, coordinatrice del Gruppo Giovani Federmanager.
Rete e formazione: le chiavi del successo
Non sono mancati i messaggi istituzionali durante la cerimonia. “Complimenti a questi giovani che dimostrano come in Italia si possa crescere professionalmente e contribuire alla competitività del Paese”, ha detto il presidente Federmanager, Valter Quercioli. “Questo premio vuole essere un segnale di sostegno a donne e uomini di talento, una vera risorsa per le imprese”, ha aggiunto.
Sul palco anche i partner dell’evento. “Con Jefferson Wells crediamo molto in progetti che aiutano a far crescere la nuova generazione di leader”, ha spiegato Laura Gangitano, senior manager della società di ricerca e selezione. “Oggi più che mai il talento si misura anche con la capacità di essere responsabili e di guidare il cambiamento con integrità”, ha aggiunto.
Etica e innovazione, la sfida dei manager di domani
Il filo conduttore della giornata è stato il rapporto tra innovazione tecnologica ed etica manageriale. “In un momento di profonda trasformazione digitale, l’etica diventa fondamentale per orientare l’innovazione verso risultati sostenibili”, ha sottolineato Sergio Terzi, associate dean for international relations alla Polimi Graduate School of Management.
A moderare la tavola rotonda è stato il giornalista Rai3 Roberto Inciocchi, con interventi di rappresentanti del mondo accademico e imprenditoriale: da Monsignor Renzo Pegoraro (Pontificia Accademia per la Vita) a Lorenzo Bagnoli (Giovani Imprenditori Confindustria), passando per Roberta Parena (Aidp) e Daniele Damele (Federmanager Friuli V.G.).
Il premio è stato organizzato con la Pontificia Accademia per la Vita, Jefferson Wells – Manpower Group, Polimi Graduate School of Management e Federmanager Academy. In sala, tra applausi e strette di mano, si è respirata la consapevolezza che la sfida più urgente per i manager italiani sarà unire competenze tecniche e cultura etica. Solo così – hanno ribadito i promotori – si potrà costruire un valore solido e duraturo per le imprese e per la società.










