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Rischio sismico: il costo annuale per gli edifici in Italia sfiora i 4 miliardi di euro

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Rischio sismico: il costo annuale per gli edifici in Italia sfiora i 4 miliardi di euro
Rischio sismico: il costo annuale per gli edifici in Italia sfiora i 4 miliardi di euro
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Roma, 11 dicembre 2025 – Oggi, in occasione della VIII Giornata nazionale della prevenzione sismica, promossa da Fondazione Inarcassa insieme ai Consigli nazionali degli ingegneri e degli architetti ppc, è stato presentato un nuovo modello di mappatura del rischio sismico in Italia. L’evento, ospitato nella capitale, ha visto la partecipazione di istituzioni, tecnici e rappresentanti del governo, con l’obiettivo di integrare la prevenzione sismica con l’efficientamento energetico degli edifici, in linea con le direttive europee.

Il rischio sismico sotto la lente: cosa dice la nuova mappa

Il professor Giulio Zuccaro, responsabile scientifico del centro ricerche Plinius e docente all’Università di Napoli, ha messo in chiaro una cifra pesante: il rischio sismico sugli edifici residenziali italiani vale quasi 4 miliardi di euro all’anno. La mappatura, frutto del lavoro del Dipartimento Casa Italia insieme a Plinivs aps, mette insieme dati sul rischio sismico, idrogeologico, climatico e sul consumo energetico. Ne esce un quadro dettagliato del patrimonio immobiliare del Paese.

Le regioni più a rischio? La Lombardia con quasi 500 mila edifici in massima classe di rischio, seguita da Piemonte e Sicilia, dove si contano poco meno di 400 mila immobili vulnerabili. Il modello si basa su dati Ingv e Istat e crea mappe di rischio su celle di territorio di un chilometro quadrato. “Solo conoscendo davvero lo stato degli edifici possiamo fare interventi mirati”, ha sottolineato Zuccaro. Così si può pianificare con più precisione e indirizzare meglio i fondi pubblici e privati, anche quelli del Pnrr.

Energia e sicurezza: due facce della stessa medaglia

Il filo conduttore dell’edizione 2025 è chiaro: unire efficienza energetica e prevenzione sismica. Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, ha definito questa strada “una strategia necessaria per usare al meglio le risorse nazionali ed europee”. Nel suo intervento ha ricordato che il Pnrr ha già stanziato oltre 2,3 miliardi di euro per adeguare o migliorare la sicurezza sismica in tre settori chiave: scuole (884 progetti per oltre 1,5 miliardi), luoghi di culto e patrimonio culturale (432 interventi per circa 400 milioni), e ospedali (91 progetti per 408 milioni).

A questi si sommano 141 progetti per più di 170 milioni legati alla rigenerazione urbana. “I risultati si vedono già: 209 interventi finiti nelle scuole, 32 nei luoghi di culto e 4 negli ospedali”, ha rimarcato il ministro. “Il governo Meloni continuerà a puntare su politiche che coniugano prevenzione, innovazione e sostenibilità”.

Superbonus: i limiti nelle zone più a rischio

La mattinata ha anche messo in luce qualche punto critico sul Superbonus. Una ricerca della Fondazione Inarcassa, basata su dati Enea, rivela che negli ultimi cinque anni solo il 40% degli interventi con detrazione al 110% ha riguardato le zone sismiche 1 e 2, cioè quelle più pericolose. E solo una parte minima di questi lavori ha davvero riguardato la sicurezza antisismica.

Mauro Dolce, presidente del Consorzio interuniversitario Reluis, ha presentato uno studio su 12 edifici reali: “Fare insieme interventi antisismici ed energetici fa risparmiare tempo e rende tutto più efficace”, ha detto. I costi vanno da 200 a 1100 euro al metro quadro, ma si può migliorare la classe di rischio di un edificio fino a 7,5 livelli.

La sfida è enorme: milioni di edifici da mettere in sicurezza entro il 2030

In Italia ci sono circa 18 milioni di edifici che hanno bisogno di interventi antisismici urgenti. Di questi, 5 milioni sono privati e 500 mila pubblici, tutti da rendere più efficienti dal punto di vista energetico entro il 2030, con l’obiettivo di ridurre i consumi del 55%. Andrea Di Maio, presidente della Fondazione Inarcassa, ha sottolineato: “Serve uno strumento operativo che permetta di pianificare gli interventi secondo le priorità reali. Solo così si evitano sprechi e si ottengono i massimi risultati”.

Anche Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, ha aggiunto: “Prevenire costa molto meno che ricostruire. Ma senza dati aggiornati sullo stato degli edifici, non si può programmare nulla di efficace”.

Architetti e una visione a tutto tondo

Per Massimo Crusi, presidente del Consiglio nazionale degli architetti ppc, “prevenzione sismica ed efficientamento energetico devono entrare in politiche di rigenerazione urbana che tengano conto anche dell’ambiente e della tutela culturale”. L’obiettivo? Città più sicure e più vivibili.

La Giornata si è chiusa con la presenza dei principali attori istituzionali nazionali ed europei. Il messaggio è arrivato forte e chiaro: solo un approccio che unisce sicurezza strutturale ed efficienza energetica può mettere in sicurezza e rendere sostenibile nel tempo il patrimonio immobiliare italiano.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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