Milano, 11 dicembre 2025 – Il mondo dei regali aziendali sta cambiando volto. Non si tratta più di un semplice gesto di cortesia, ma di un vero e proprio strumento per prendersi cura dei clienti e rafforzare il brand. Nel 2023, il settore del corporate gifting ha toccato un valore globale di 765 miliardi di dollari. E le previsioni parlano chiaro: entro il 2025 si supereranno i 920 miliardi, con la spesa che potrebbe superare il trilione prima della fine del decennio. Un segnale chiaro di un cambiamento profondo, non solo nei bilanci, ma anche nel modo in cui le aziende vedono il rapporto con chi riceve il regalo.
Regali aziendali: da formalità a leva concreta
Le aziende, in Italia e all’estero, stanno cambiando idea sul regalo aziendale. Non è più solo un obbligo o una formalità. Ormai è uno strumento concreto per tenere stretti i clienti, rafforzare i legami interni e distinguersi in mercati sempre più affollati. I numeri lo confermano: l’80% delle imprese sostiene che i regali migliorano i rapporti con clienti e dipendenti. Ancora più interessante, il 43% dice che aiuta a mantenere i clienti nel tempo, mentre il 52% ha visto crescere le vendite dopo aver messo in piedi programmi strutturati di gifting.
“Il regalo aziendale non è più solo un gesto dovuto – spiega Giuseppe Carlucci, co-fondatore di QuBox – ormai serve per farsi notare e restare nel ricordo. I soliti cesti gastronomici? Sono diventati banali, non bastano più.”
Personalizzare per colpire nel segno
Per Carlucci, la parola d’ordine è personalizzazione. “Un regalo aziendale può diventare un mezzo potente per raccontare l’identità del brand e sorprendere chi lo riceve, mostrando attenzione e cura”, dice l’imprenditore lucano. QuBox, nata a Matera e specializzata nel gift marketing esperienziale per clienti di fascia alta, si rivolge soprattutto a realtà medio-grandi nei settori consulenza, finanza, tecnologia e real estate.
L’obiettivo è chiaro: vedere il regalo aziendale come un investimento per fidelizzare i clienti, stimolare il passaparola e rafforzare la reputazione dell’azienda. “Oggi più che mai – aggiunge Carlucci – i doni aziendali sono uno strumento di relazione e branding.”
I numeri del dono che funziona
I dati non lasciano dubbi. Il 65% delle aziende dice di ottenere un ritorno positivo da questi investimenti. E il 55% di chi riceve un regalo ben scelto si sente più coinvolto dal brand. Questo spinge molte imprese a cambiare strategia: via la solita gastronomia, dentro prodotti utili, design ricercato e packaging su misura.
Proprio su questo punta QuBox: confezioni sostenibili, design curato nei dettagli – dai nastri ai sigilli, dalle tag alle lettere personalizzate – per offrire un’esperienza che rispecchi davvero il cliente. “Non basta più regalare qualcosa di costoso – confida Carlucci – serve coerenza con i valori dell’azienda e una vera attenzione a chi riceve.”
Il gift marketing che cresce anche in Italia
Anche in Italia il fenomeno sta prendendo piede. Sempre più aziende scelgono regali su misura per emergere e rafforzare i legami con clienti e collaboratori. Matera, dove ha sede QuBox, si sta affermando come un polo innovativo nel settore del gift marketing.
Secondo le stime di QuBox, la richiesta di regali aziendali personalizzati è aumentata del 30% nell’ultimo anno tra le imprese italiane con più di 50 dipendenti. Un segnale che segue la tendenza globale: il regalo aziendale è diventato una vera leva per costruire rapporti duraturi.
Il futuro è sostenibile e su misura
Guardando avanti, il settore punta sempre più sulla sostenibilità e sulle esperienze. “Le aziende vogliono stupire senza sprechi”, racconta Carlucci. Packaging riciclabile, prodotti locali selezionati, esperienze personalizzate: queste sono le nuove frontiere del regalo aziendale.
Insomma, il corporate gifting sta diventando un vero linguaggio tra imprese e chi riceve. Un linguaggio fatto di piccoli dettagli, cura per le persone e coerenza con i valori aziendali. Solo così il regalo smette di essere una routine e diventa un ricordo condiviso.










