Bruxelles, 9 dicembre 2025 – Donald Trump torna all’attacco dell’Unione Europea, definendo i Paesi membri “decadenti” e i loro leader “deboli”. Lo ha detto ieri sera durante un comizio a Des Moines, Iowa. L’ex presidente, che ha ufficializzato la sua candidatura alle prossime elezioni, ha duramente criticato la gestione delle crisi internazionali da parte di Bruxelles, sostenendo che “non sanno cosa fare” di fronte alle sfide globali. La risposta delle istituzioni europee non si è fatta attendere: “Siamo orgogliosi dei nostri leader e dei nostri valori”, ha replicato un portavoce della Commissione.
Trump contro l’Europa: “Leader deboli, incapaci di reagire”
Al comizio con i suoi sostenitori repubblicani, iniziato poco dopo le 19 locali, Trump non ha risparmiato parole dure per l’Unione Europea. “Guardate cosa succede in Europa – ha detto dal palco –. Paesi decadenti, leader deboli, non sanno cosa fare. Ogni giorno peggiora tutto”. Secondo i media americani presenti, il riferimento era sia alla gestione della guerra in Ucraina sia alle tensioni economiche e migratorie che attraversano il continente.
Il discorso è durato circa un’ora, toccando vari temi: dalla politica commerciale ai rapporti con la Cina, fino alla sicurezza dei confini. Ma è stato il passaggio sull’Europa a scatenare le reazioni più immediate. “Non possiamo più permetterci di seguire l’esempio di chi non sa guidare”, ha aggiunto Trump, tra gli applausi della folla.
Bruxelles risponde: “Orgogliosi dei nostri leader e dei nostri valori”
La replica da Bruxelles non si è fatta attendere. Poco dopo le 8 di stamattina, il portavoce della Commissione europea Eric Mamer ha dichiarato ai giornalisti: “Siamo orgogliosi dei nostri leader e delle scelte fatte in questi anni. L’Unione Europea resta un punto di riferimento per la difesa dei diritti e della democrazia”. Mamer ha sottolineato che “le sfide globali richiedono cooperazione e responsabilità condivise”, evitando di entrare nel merito delle accuse lanciate da Trump.
Fonti diplomatiche europee, contattate da alanews.it, hanno definito le parole di Trump “una provocazione già vista”, ricordando che toni simili erano stati usati anche durante il suo primo mandato. “Non ci sorprende – ha spiegato un funzionario Ue –. La nostra priorità resta lavorare per la stabilità e la sicurezza del continente”.
Un clima teso tra Washington e Bruxelles
Le parole di Trump arrivano in un momento delicato per i rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Negli ultimi mesi, la collaborazione su dossier chiave come la difesa comune e la transizione energetica ha subito scossoni a causa di divergenze su spese militari e politiche industriali. Secondo alcuni osservatori, l’attacco dell’ex presidente potrebbe riaccendere tensioni già presenti tra Washington e Bruxelles.
Dall’altra parte dell’Atlantico, le reazioni non si sono fatte attendere. Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, intervistata dalla ZDF, ha invitato a “non farsi distrarre da chi cerca solo visibilità”. Più prudente il presidente francese Emmanuel Macron, che ha evitato un commento diretto, ma ha ribadito l’importanza dell’unità europea in un post pubblicato su X alle 10:15 di questa mattina.
Il peso delle parole nella corsa presidenziale Usa
L’attacco all’Europa rientra nella strategia elettorale di Trump, che punta a rafforzare la sua base facendo leva su temi identitari e sulla critica alle istituzioni internazionali. Secondo il New York Times, il suo staff sta preparando una serie di interventi pubblici pensati proprio per mettere in evidenza le differenze tra Stati Uniti ed Europa su sicurezza e crescita economica.
Intanto a Bruxelles si segue con attenzione l’evolversi della campagna americana. Un diplomatico italiano presso la Ue ha confidato ad alanews.it: “Siamo abituati a questi toni, ma sappiamo che ogni parola conta quando si parla di alleanze”. Nei corridoi delle istituzioni europee, comunque, prevale la prudenza. Nessuna escalation, almeno per ora.
Un rapporto tra alleanze e tensioni
Questa vicenda conferma quanto sia complesso il rapporto tra Stati Uniti e Unione Europea, soprattutto davanti alle sfide che li aspettano nei prossimi mesi. Dalla guerra in Ucraina alla gestione dei flussi migratori, passando per le politiche industriali e ambientali, le divergenze restano sul tavolo. Ma – come ricordano fonti europee – “la collaborazione transatlantica resta fondamentale”.
Solo nelle prossime settimane si potrà capire se le parole di Trump avranno un impatto reale nei rapporti diplomatici o resteranno solo un fuoco di paglia nel clima acceso della campagna elettorale americana. Nel frattempo, a Bruxelles si continua a lavorare dietro le quinte per mantenere aperto il dialogo con Washington.










