Forlì, 5 dicembre 2025 – Tra ieri sera e questa mattina un sciame sismico ha scosso l’area di confine tra Romagna e Toscana, colpendo soprattutto i comuni di Verghereto (Forlì-Cesena) e Chiusi della Verna (Arezzo). L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato almeno sei scosse a partire dalle 22:38 di ieri, con la più forte alle 3:36 di stanotte, di magnitudo 2.5.
Notte di scosse tra Romagna e Toscana
La serie di terremoti è partita nella tarda serata del 4 dicembre, con l’epicentro in una zona montuosa al confine tra Emilia-Romagna e Toscana, già conosciuta per una certa attività sismica. La scossa più intensa, quella delle 3:36, è stata avvertita chiaramente nei piccoli centri vicini, come Verghereto e alcune frazioni di Chiusi della Verna. I vigili del fuoco confermano che non ci sono stati danni né feriti. Però molti abitanti si sono svegliati di soprassalto: “Abbiamo sentito un boato e il letto ha tremato per qualche secondo”, racconta una donna di Montecoronaro.
Controlli e reazioni immediate
L’INGV spiega che le scosse sono state tutte di bassa intensità, tra 1.7 e 2.5 di magnitudo, e si sono concentrate tra le 22:38 e le 4:15 del mattino. Le autorità locali hanno subito messo in moto i protocolli di sicurezza. “Siamo in contatto continuo con la Protezione Civile regionale”, dice il sindaco di Verghereto, Enrico Salvi. “Per ora non abbiamo segnalazioni di problemi, ma invitiamo chi nota qualcosa di strano a farcelo sapere”. Anche Chiusi della Verna ha diffuso una nota per tranquillizzare: “Nessuna richiesta di intervento o segnalazione di danni”.
Un territorio abituato a tremori leggeri
L’Appennino tosco-romagnolo, teatro degli eventi, è considerato a rischio medio-basso ma con frequenti scosse leggere. Negli ultimi dieci anni, spiega l’INGV, in quella zona tra Verghereto e Chiusi della Verna si sono registrati una ventina di episodi simili, quasi sempre senza conseguenze. “Sono fenomeni tipici di queste montagne”, dice il geologo Marco Berti dell’Università di Bologna. “La crosta terrestre qui è sempre sotto pressione, e ogni tanto dà questi segnali”.
La notte della gente: paura, ma niente panico
Dopo le scosse, molti hanno preferito restare svegli o uscire in strada per sicurezza. A Verghereto, verso le quattro del mattino, alcune famiglie si sono ritrovate in piazza, preoccupate. “Non è la prima volta che succede”, racconta un anziano, “ma ogni volta la paura torna”. La Protezione Civile ha fatto dei sopralluoghi vicino all’epicentro senza trovare danni a case o strade.
Servizi pubblici senza interruzioni
Nonostante lo spavento, la giornata è filata liscia in entrambi i comuni. Scuole aperte, trasporti regolari, nessun problema ai servizi. I tecnici comunali hanno controllato edifici pubblici e scuole già nelle prime ore del mattino. “Abbiamo verificato che tutto fosse a posto”, conferma l’assessore ai lavori pubblici di Chiusi della Verna.
Gli esperti: “Situazione sotto controllo”
L’INGV continua a seguire l’evoluzione dello sciame. Per ora non si prevedono scosse più forti, ma la situazione resta sotto osservazione. “Non ci sono segnali che facciano pensare a un peggioramento”, dice il sismologo Paolo Galli. Gli esperti però invitano tutti a mantenere la calma e a seguire le indicazioni delle autorità.
Per ora, quindi, tra le montagne al confine tra Romagna e Toscana, la terra ha tremato senza causare danni. Ma l’attenzione resta alta: qui, la memoria dei terremoti è ancora viva.










