Roma, 5 dicembre 2025 – Ieri pomeriggio, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, il sindaco Roberto Gualtieri ha premiato i migliori progetti d’impresa italiani scelti dal bando “7 idee per cambiare l’Italia”, promosso da L’Espresso. Quattordici startup finaliste si sono messe in luce, selezionate tra oltre trecento proposte arrivate da tutta la penisola. “Ringrazio L’Espresso per il sostegno all’innovazione, che va lasciata esprimere e soprattutto ascoltata”, ha detto Gualtieri davanti a una platea di giovani imprenditori, giurati e rappresentanti delle istituzioni.
Roma punta sull’innovazione per il futuro
Il sindaco ha messo in chiaro come Roma voglia affermarsi come una città amica dell’innovazione. Un percorso che, secondo lui, significa “aiutare altri a pensare e immaginare cose che noi non riusciamo a vedere”. Un invito a guardare oltre, a spingersi oltre i confini del conosciuto. Gualtieri ha promesso che il Campidoglio seguirà da vicino non solo i vincitori, ma anche tutti quelli che hanno partecipato: “Saremo molto interessati a sostenerli”. Un segnale chiaro: l’idea è costruire una rete cittadina che aiuti le nuove imprese a crescere.
Startup in gara e giuria d’eccellenza
Le quattordici startup finaliste sono state valutate da una giuria di alto profilo, con rappresentanti del mondo imprenditoriale e accademico. Tra loro, Fortunato Costantino, direttore risorse umane e legale di Q8 Italia e docente alla European School of Economics; Paul Kyprianou, responsabile relazioni esterne del Gruppo Grimaldi; Gaia Dal Pozzo, investment director per Lmdv Capital; Enzo Raho, direttore Qhse & sostenibilità di Renco; Alessio Boceda, co-fondatore di Startup Geeks; e Alberto Luna di Talent Garden. Una commissione variegata, chiamata a scegliere le idee più fresche e sostenibili.
Durante la cerimonia, i rappresentanti delle startup hanno presentato i loro progetti con brevi pitch, alternando entusiasmo e un pizzico di tensione. Qualcuno ha portato prototipi, altri si sono affidati a slide e dati. In sala si respirava un’atmosfera carica: c’erano appunti sparsi, sguardi complici, attesa palpabile. “Qui dentro si sente davvero tanta energia”, ha confidato uno dei giurati durante una pausa.
Un’Italia che vuole guardare avanti
“Credo che in questo Paese, in questa città, ci sia una grande voglia di guardare al futuro”, ha concluso Gualtieri nel suo discorso finale. Il sindaco ha lanciato un appello affinché l’economia nazionale impari a “coltivare e sostenere idee con respiro più internazionale”, lasciandosi alle spalle visioni troppo ristrette e provinciali. Un messaggio rivolto non solo ai giovani imprenditori in sala, ma anche a istituzioni e investitori.
La premiazione si è chiusa tra applausi e strette di mano. Alcuni partecipanti si sono fermati a parlare con i giurati, altri hanno scambiato biglietti da visita davanti ai tavoli con acqua e caffè. “Ringrazio ancora L’Espresso e tutti quelli che hanno reso possibile questa iniziativa”, ha ribadito Gualtieri prima di lasciare la sala.
Istituzioni e startup: un impegno concreto
Dall’evento è emerso che il Comune di Roma vuole rafforzare il proprio sostegno alle startup, anche con bandi dedicati e servizi di supporto. “Terremo d’occhio queste realtà con grande attenzione”, ha garantito il sindaco. La speranza, condivisa da tutti, è che eventi come questo diventino appuntamenti fissi nel calendario cittadino.
Per molti giovani imprenditori presenti in Campidoglio, questa premiazione è solo l’inizio. “Siamo qui per imparare, ma anche per creare contatti”, ha spiegato uno dei finalisti. E forse è proprio questo il segnale più importante: un’Italia che prova a cambiare, partendo dalle idee, dalle persone e da chi – come Roma – decide di puntare sull’innovazione.










