Home Lavorare all'estero Certificazione per comunicatori: il parere di Pessa del Gruppo Ini sul ruolo fondamentale della professione
Lavorare all'estero

Certificazione per comunicatori: il parere di Pessa del Gruppo Ini sul ruolo fondamentale della professione

Share
Certificazione per comunicatori: il parere di Pessa del Gruppo Ini sul ruolo fondamentale della professione
Certificazione per comunicatori: il parere di Pessa del Gruppo Ini sul ruolo fondamentale della professione
Share

Roma, 5 dicembre 2025 – Il ruolo del comunicatore sanitario è stato protagonista ieri a Roma, durante la tavola rotonda organizzata da Manageritalia nell’evento “Governance della comunicazione professionale: competenze certificate e responsabilità”. Tra i relatori, Francesco Pessa, responsabile marketing e comunicazione del Gruppo Ini, ha definito il comunicatore “il motore del cambiamento” dentro ogni organizzazione, specialmente nel campo della salute.

Comunicazione sanitaria: un lavoro senza pause

“La comunicazione non si ferma mai”, ha detto Pessa davanti a una platea di operatori e manager. “Funziona 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. E nel nostro settore questa esigenza è ancora più forte”. Per lui, il primo compito è informare i pazienti in modo chiaro e corretto, sia chi ha già una diagnosi sia chi è preoccupato per la propria salute. “Portiamo questa responsabilità ogni giorno”, ha aggiunto, “perché in gioco c’è la fiducia”.

Il legame tra reputazione dell’azienda e qualità della comunicazione è stato uno dei passaggi più forti del suo intervento. “Un’azienda sanitaria vive di reputazione”, ha spiegato, “e la fiducia dei pazienti si costruisce passo dopo passo. Ma basta un solo errore per mettere tutto in crisi”. Questo concetto è stato ribadito anche dagli altri interventi, dove più volte è emerso come la credibilità sia un bene prezioso e fragile.

Certificare i comunicatori: un’urgenza concreta

Nel dibattito è tornata con forza la richiesta di una certificazione delle competenze per chi si occupa di comunicazione in sanità. “Affidare questo ruolo a chi non ha le giuste competenze”, ha avvertito Pessa, “espone l’organizzazione a rischi enormi”. La sua metafora – paragonare la comunicazione a una Formula Uno affidata a un bambino di sei anni – ha strappato qualche sorriso, ma il messaggio è netto: “Al massimo la macchina resta ferma, al peggio fa danni seri”.

Manageritalia ha proposto che la certificazione professionale diventi uno standard, per assicurare che chi comunica in sanità lo faccia in modo corretto e responsabile. Un tema che negli ultimi anni ha preso sempre più peso, soprattutto dopo le crisi sanitarie recenti e la diffusione di notizie non verificate sui social e sul web.

Etica e formazione: le basi del mestiere

Durante l’incontro, diversi relatori hanno sottolineato quanto sia importante la formazione continua per chi lavora nella comunicazione sanitaria. “Non basta saper scrivere o parlare bene”, ha spiegato una dirigente presente, “bisogna conoscere le regole, i protocolli clinici, ma anche saper gestire emergenze e crisi di immagine”.

Si è parlato anche di etica professionale. “Il comunicatore sanitario”, ha ricordato Pessa, “deve agire sempre con trasparenza e responsabilità. Ogni parola conta, ogni messaggio può influire sulla salute delle persone”. Un monito che rispecchia le linee guida delle principali associazioni di categoria e i documenti internazionali sull’argomento.

Verso una comunicazione più solida e trasparente

L’evento si è chiuso con l’impegno a continuare il dialogo tra istituzioni, aziende e professionisti per definire regole chiare e percorsi certi di certificazione delle competenze. Per gli organizzatori, solo una gestione forte e condivisa della comunicazione può tutelare cittadini e strutture sanitarie.

In sala, tra i partecipanti, si percepiva la consapevolezza che la sfida non riguarda solo chi lavora negli uffici stampa o nei reparti marketing. È una questione che riguarda la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti. E, come ha ricordato Pessa nel suo intervento finale, “la reputazione si costruisce con fatica, ma basta un attimo per perderla”.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.