Roma, 4 dicembre 2025 – “Ho cominciato questo mestiere nel 2007, quando i social network erano poco più di una novità. Oggi, invece, la situazione è cambiata radicalmente: il giornale più venduto in Italia arriva a malapena a 100 mila copie, pari alla popolazione di una città come Latina”. Così ha esordito Gianmario Mariniello, portavoce del ministero del Lavoro, aprendo la tavola rotonda “Governance della comunicazione professionale: competenze certificate e responsabilità”, organizzata a Roma da Manageritalia. Il confronto di ieri mattina è stato serrato, al centro le sfide che la comunicazione professionale deve affrontare oggi e il valore della certificazione per chi lavora nel settore.
La certificazione: un segno di qualità imprescindibile
Mariniello non ha girato intorno al punto: “La certificazione dei comunicatori professionali è essenziale. La formazione continua non è un optional, ma un obbligo per chi fa questo lavoro. Dobbiamo capire che il nostro ruolo è manageriale, perciò avere la certificazione fa davvero la differenza”. Le sue parole hanno catturato l’attenzione della platea nella sala conferenze di via Barberini, gremita di rappresentanti di aziende, enti pubblici e associazioni di categoria.
Per il portavoce del ministero, la professionalità non si improvvisa. “Non basta saper scrivere un comunicato o curare una pagina social. Serve una preparazione mirata, aggiornata e ufficialmente riconosciuta”, ha spiegato Mariniello, sottolineando come la formazione continua sia uno snodo fondamentale per chi lavora nella comunicazione istituzionale e aziendale. Solo così, ha aggiunto, si può garantire un’informazione corretta e trasparente.
Il comunicatore: tra supporto e responsabilità
Durante il dibattito, Mariniello ha voluto mettere in chiaro anche i limiti della responsabilità dei comunicatori: “Non bisogna attribuire alla comunicazione né troppi meriti né troppe responsabilità. Il nostro compito è accompagnare e supportare: la responsabilità finale non è mai nostra”. Una posizione che ha acceso qualche discussione tra i presenti, alcuni dei quali hanno fatto notare come spesso la linea tra comunicazione e decisione sia molto sottile.
Per Mariniello, però, il punto è chiaro: “Avere una comunicazione al passo coi tempi è fondamentale, sia per le aziende che per i politici”. In sostanza, il comunicatore deve saper interpretare i cambiamenti sociali – dai nuovi linguaggi digitali alle richieste di trasparenza – senza perdere di vista il suo ruolo di facilitatore.
Intelligenza artificiale: amica o nemica?
Non poteva mancare un passaggio sull’intelligenza artificiale, argomento che ha acceso il dibattito negli ultimi mesi tra gli addetti ai lavori. “Il nostro lavoro e la nostra esperienza non possono essere sostituiti dall’IA”, ha detto Mariniello. “Può essere uno strumento di supporto, ma deve restare tale, senza diventare una minaccia”.
Un concetto ribadito anche da altri relatori presenti. Secondo i dati raccolti da Manageritalia, l’uso di sistemi automatizzati nella comunicazione aziendale cresce, soprattutto nelle grandi imprese, ma il contributo umano rimane centrale, specie nella gestione delle crisi e nella costruzione della reputazione.
Formazione continua: la chiave per affrontare le sfide
La mattinata si è chiusa con un appello alla formazione continua. “Non possiamo fermarci”, ha confidato Mariniello ai colleghi a margine dell’incontro. “Le regole cambiano in fretta, i canali si moltiplicano: chi investe su sé stesso è l’unico che può davvero fare la differenza”. Un messaggio che ha trovato consenso anche tra i vertici delle principali associazioni di categoria.
Secondo i dati diffusi da Manageritalia durante l’evento, oltre il 60% dei comunicatori professionali in Italia ritiene indispensabile aggiornare le proprie competenze almeno una volta all’anno. Un segnale chiaro di un settore in piena trasformazione, dove la certificazione non è più solo un titolo, ma una vera garanzia di affidabilità per aziende e istituzioni.
Un mestiere in continuo cambiamento
La giornata romana ha restituito l’immagine di una professione in evoluzione continua. Tra nuove tecnologie e crescenti richieste di trasparenza, il ruolo del comunicatore si fa sempre più centrale, ma anche più complesso. “Non siamo mai stati così esposti”, ha ammesso uno dei partecipanti uscendo dalla sala. Eppure è proprio per questo che la domanda di competenze certificate e aggiornate sembra destinata a crescere ancora nei prossimi anni.









