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Futuro del gas: chiusura in rialzo a 28 euro per megawattora

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Futuro del gas: chiusura in rialzo a 28 euro per megawattora
Futuro del gas: chiusura in rialzo a 28 euro per megawattora
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Milano, 3 dicembre 2025 – Si chiude in leggero rialzo la giornata per i future sul gas naturale in Europa: ad Amsterdam, il mercato di riferimento, i contratti Ttf hanno chiuso a 28,09 euro al megawattora, con un aumento dello 0,2% rispetto al giorno prima. La notizia arriva poche ore dopo l’annuncio dell’intesa europea sul nuovo regolamento che punta a eliminare gradualmente le importazioni di Gnl russo, una mossa che potrebbe cambiare gli equilibri energetici nei prossimi mesi.

Gas naturale, il mercato sale ma resta prudente dopo l’accordo UE

Secondo gli operatori della Borsa di Amsterdam, il rialzo è contenuto, ma significativo. La chiusura sopra i 28 euro al megawattora riflette una certa cautela tra gli investitori, che aspettano di vedere come si tradurrà l’accordo raggiunto a Bruxelles. “Il mercato ha reagito con moderazione – ha commentato un trader della City – perché l’intesa era nell’aria già da qualche giorno, ma restano molte incognite sui tempi e sulle alternative al gas russo”.

La seduta è partita tranquilla intorno alle 8 del mattino, con scambi piuttosto fermi. I volumi sono cresciuti nel primo pomeriggio, quando le agenzie hanno diffuso la notizia dell’accordo. A quel punto, il prezzo ha avuto una breve impennata, per poi stabilizzarsi sui livelli attuali. Secondo i dati di ICE Endex, la piattaforma di riferimento per i future Ttf, il massimo intraday è stato 28,30 euro, mentre il minimo si è fermato a 27,85.

L’intesa UE sul Gnl russo: stop graduale entro il 2026

Il nuovo regolamento europeo prevede la sospensione progressiva delle importazioni di gas naturale liquefatto russo, una misura che, secondo fonti della Commissione, dovrebbe partire entro la fine del 2026. L’obiettivo è chiaro: ridurre la dipendenza energetica da Mosca, ancora forte nonostante il calo degli acquisti dopo l’invasione dell’Ucraina. “È un passo importante per la sicurezza energetica dell’Unione”, ha spiegato ieri la commissaria all’Energia Kadri Simson, sottolineando che “gli Stati membri avranno il tempo necessario per trovare fornitori alternativi”.

Il regolamento impone limiti crescenti alle importazioni di Gnl russo attraverso i principali terminal europei. In Italia, Snam e le altre aziende del settore stanno già valutando nuove rotte e accordi con fornitori diversi: Algeria, Qatar e Stati Uniti sono in cima alla lista. Tuttavia, gli analisti di Ref Ricerche avvertono che “la transizione non sarà immediata e porterà costi extra per imprese e consumatori”.

Mercati prudenti, prezzi ancora contenuti ma con qualche rischio

I mercati hanno reagito con prudenza. Gli esperti ricordano che il prezzo del gas resta su livelli molto più bassi rispetto ai picchi del 2022 e 2023, quando la crisi in Ucraina aveva fatto volare i future oltre i 300 euro al megawattora. “Oggi la situazione è più stabile – spiega un analista di Goldman Sachs – grazie agli stoccaggi pieni e a un inverno finora più mite”. Ma non mancano le preoccupazioni per possibili shock: una nuova ondata di freddo o tensioni geopolitiche potrebbero far ripartire la volatilità.

I dati di Gas Infrastructure Europe mostrano che gli stoccaggi europei sono pieni all’87%, un livello che gli esperti giudicano rassicurante. In Italia, il prezzo all’ingrosso si mantiene poco sopra i 29 euro al megawattora, in linea con la media europea. Famiglie e imprese però restano all’erta: “Ogni variazione si riflette sulle nostre bollette”, racconta un imprenditore milanese del settore manifatturiero.

Inverno sotto osservazione, la partita del gas continua

Guardando ai prossimi mesi, gli osservatori prevedono una certa stabilità dei prezzi del gas, almeno fino alla fine dell’inverno. Molto dipenderà dal clima e dalla capacità dei Paesi UE di trovare fornitori alternativi al Gnl russo. “La sfida sarà mantenere prezzi accessibili senza mettere a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti”, ammette un funzionario del Ministero dell’Ambiente.

In sintesi, la giornata ad Amsterdam si chiude con un segnale di cautela: il mercato prende atto dell’accordo europeo, ma resta in attesa di sviluppi. La partita del gas è tutt’altro che chiusa.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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