Roma, 3 dicembre 2025 – L’Università di Roma Tor Vergata si è aggiudicata oltre 13 milioni e 520 mila euro dal bando Mur Fis 3. Un risultato importante che premia dieci progetti di ricerca e ne inserisce altri sei tra quelli considerati idonei, secondo quanto si legge nel decreto ministeriale pubblicato pochi giorni fa. Il finanziamento fa parte dello stanziamento nazionale da 475 milioni di euro promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Un riconoscimento concreto per l’ateneo romano e per la qualità del lavoro dei suoi ricercatori.
Mur Fis 3: tre settori, una sfida nazionale
Il bando Fis 3 – che sta per Fondo Italiano per la Scienza – si ispira ai principali programmi europei, sia per prestigio che per struttura. L’obiettivo è sostenere progetti di ricerca di alto livello, affidati a studiosi in diverse fasi della loro carriera. Si dividono in tre categorie: Starting Grant, per i ricercatori emergenti; Consolidator Grant, per chi ha già un percorso consolidato; e Advanced Grant, per i profili più esperti. I settori coinvolti sono le scienze sociali e umanistiche, le scienze fisiche e ingegneristiche e le scienze della vita.
Dall’ateneo di Tor Vergata sono arrivate ben 87 domande, a dimostrazione di una partecipazione ampia e trasversale. Alla fine, dieci progetti hanno ottenuto il finanziamento diretto, mentre altri sei sono stati giudicati idonei e inseriti nelle graduatorie. “Sono molto orgoglioso dei nostri ricercatori e delle loro ricerche di punta”, ha commentato il rettore Nathan Levialdi Ghiron, sottolineando come questo risultato rafforzi il ruolo dell’università nel panorama nazionale.
I progetti premiati: dall’economia alle nanotecnologie
I progetti selezionati coprono un ampio ventaglio di discipline. Nel campo delle scienze sociali e umanistiche spiccano i nomi di Alessandro Casini, che studia gli effetti delle politiche economiche (“Event-studies in macroeconomics and finance”), Federica Pierini, impegnata a indagare le malattie infettive del passato con fonti genetiche e storiche, Giancarlo Spagnolo, che analizza gli appalti pubblici come strumento d’innovazione, e Alessandra Molinari, che ricostruisce i legami tra Sicilia, Tunisia ed Egitto tra IX e XIV secolo.
Nel settore delle scienze fisiche e ingegneristiche emergono i progetti di Tommaso Giovannini sulla modellizzazione di nanoreattori plasmonici, Daniele Mazzarella che lavora sull’innovazione nell’organocatalisi tramite elettrochimica, Matteo Russo con un archivio open-access di design meccanici basato su intelligenza artificiale generativa, e Alessandro Porchetta, che studia compartimenti biomimetici attivati dal DNA.
Per le scienze della vita sono stati scelti i progetti di Massimo Federici, che punta a decifrare il ruolo del metaboloma nella sindrome metabolica, e di Maria Teresa Voso, focalizzata sulle leucemie mieloidi acute ad alto rischio.
Dietro le quinte: un lavoro di squadra
Il rettore Levialdi Ghiron ha voluto ringraziare pubblicamente i dipartimenti coinvolti, ricordando che la preparazione delle domande ha richiesto “vere e proprie task force interne, guidate dai direttori dei dipartimenti”. Un lavoro collettivo, ha spiegato, che ha permesso all’ateneo di raggiungere risultati “notevoli” in un contesto nazionale molto competitivo.
L’ufficio stampa dell’università ha precisato che a partecipare al bando sono stati docenti e ricercatori di vari settori, con incontri di preparazione iniziati già nei primi mesi del 2024. La selezione interna è stata coordinata dal prorettorato alla ricerca, con sessioni dedicate all’analisi dei bandi e alla stesura delle proposte.
Il futuro è già qui
Guardando avanti, il rettore ha assicurato che l’università garantirà i contratti richiesti dal bando, annunciando “iniziative concrete” per sostenere i gruppi di ricerca vincitori. “Questi risultati – ha detto Levialdi Ghiron – sono frutto di un impegno condiviso che intendiamo continuare e rafforzare negli anni a venire”.
Il successo nel bando Mur Fis 3 è un segnale forte per la comunità accademica romana. In un paese dove la competizione per i fondi è sempre più dura, Tor Vergata si conferma tra le realtà più dinamiche. E mentre i progetti finanziati si preparano a partire, l’ateneo guarda già alle nuove sfide della ricerca italiana.










