Roma, 2 dicembre 2025 – Philip Morris Italia ha ufficializzato oggi la nomina di Andrea Guglielmo come nuovo direttore delle relazioni esterne. Il cambio è immediato. La mossa arriva in un momento di svolta per la multinazionale del tabacco, che punta a rafforzare il rapporto con le istituzioni e a consolidare la sua posizione sul mercato nazionale, in un settore che continua a cambiare rapidamente.
Andrea Guglielmo alla guida delle relazioni esterne
Nel suo nuovo incarico, Guglielmo sarà a capo di un team che si occupa di relazioni istituzionali, affari regolatori e fiscali, area medico-scientifica, comunicazione e lotta contro il commercio illecito. La nomina è stata annunciata questa mattina nella sede romana dell’azienda, in via Po, poco dopo le 10. “È una responsabilità che affronto con grande determinazione”, ha detto Guglielmo, mettendo in evidenza la volontà di “continuare il cammino di innovazione e dialogo avviato negli ultimi anni”.
Un’esperienza maturata in azienda e all’estero
Guglielmo lavora in Philip Morris Italia dal 2014, dove ha costruito una solida esperienza nelle relazioni esterne. Dallo scorso gennaio era già responsabile delle relazioni istituzionali. In precedenza ha ricoperto il ruolo di senior manager per affari regolatori e istituzionali a Roma, partecipando a gruppi di lavoro a livello europeo e internazionale. Un momento importante della sua carriera è stato il coordinamento delle relazioni istituzionali presso Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, il principale stabilimento produttivo del gruppo nel mondo.
Da consulente strategico all’industria del tabacco
Prima di entrare in Philip Morris, Guglielmo ha lavorato come senior consultant e assistente dell’amministratore delegato in The European House-Ambrosetti, una società di consulenza strategica con sede a Milano. Qui ha seguito progetti per aziende italiane e multinazionali, sviluppando competenze sia in affari istituzionali sia in consulenza aziendale. “L’esperienza nella consulenza mi ha insegnato quanto sia importante ascoltare e avere una visione d’insieme”, aveva raccontato in un incontro con giovani manager.
Il testimone da Michele Samoggia
Guglielmo succede a Michele Samoggia, che lascia l’azienda dopo quasi dieci anni per una nuova sfida in una società internazionale specializzata in leadership advisory. Samoggia aveva guidato le relazioni esterne dopo aver ricoperto diversi ruoli in affari istituzionali, comunicazione, sostenibilità e scientific engagement. “Lascio un team forte e consapevole delle sfide che ci aspettano”, ha detto Samoggia salutando i colleghi nella sede di Bologna.
Un settore in rapido cambiamento
Negli ultimi anni, Philip Morris Italia ha puntato su innovazione e sostenibilità, cercando di affermarsi come uno dei protagonisti del panorama imprenditoriale italiano. Il ruolo delle relazioni esterne è diventato sempre più centrale per affrontare le nuove regole e per dialogare con le istituzioni su temi come la regolamentazione dei prodotti senza combustione e la lotta al mercato nero. Fonti interne spiegano che la scelta di Guglielmo vuole garantire continuità a questo percorso.
Le sfide e le priorità di Guglielmo
La nomina arriva in un momento delicato per il settore del tabacco, alle prese con nuove norme e pressioni legate alla salute pubblica. “Sarà fondamentale mantenere un dialogo aperto con tutti gli interlocutori”, ha detto Guglielmo nel suo primo intervento ufficiale. Tra le priorità ha indicato il rafforzamento del confronto con le autorità sanitarie e fiscali, la promozione della ricerca sui prodotti alternativi e la lotta alle attività illegali che danneggiano sia l’azienda sia le entrate dello Stato.
Continuità e sfide per Philip Morris Italia
Il passaggio di consegne tra Samoggia e Guglielmo segna una fase di continuità per Philip Morris Italia, che vuole consolidare i risultati raggiunti negli ultimi anni. “La squadra è pronta a mettersi in gioco con le nuove sfide”, ha detto Guglielmo davanti ai dipendenti riuniti nella sala conferenze di Roma. Un cambio al vertice che, secondo gli esperti, conferma quanto le relazioni esterne siano strategiche nella politica della multinazionale sul mercato italiano.










