Roma, 28 novembre 2025 – La Dop economy italiana non si ferma e continua a crescere, rafforzando il suo ruolo nel difendere l’identità e le tradizioni del territorio. È quanto emerge dal XXIII Rapporto Ismea Qualivita, presentato stamattina a Roma. Il rapporto fa il punto sulla situazione dei prodotti italiani Dop, Igp e Stg e delle bevande spiritose con indicazione geografica. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenuto all’evento, ha sottolineato come questo settore sia un modello virtuoso, non solo per il suo valore economico, ma anche per la tutela della storia e del lavoro legato a queste filiere.
Dop economy in crescita: la sfida di puntare sulla qualità
I dati mostrati durante la presentazione confermano che l’economia dei prodotti a denominazione è in espansione. “Continuerà a crescere e continuerà a difendere un modello che tutela l’identità, le tradizioni, la storia, il territorio e il mondo del lavoro che ci sta dietro”, ha spiegato Lollobrigida ai giornalisti. Il ministro ha evidenziato come puntare sulla qualità significhi affrontare costi di produzione più alti, ma è una scelta che nel tempo porta risultati. “Questi costi – ha aggiunto – spiegano perché è fondamentale proteggere i prodotti da un mercato che tende a uniformare tutto e abbassare i prezzi, spesso a scapito della qualità”.
Il rapporto Ismea Qualivita mette in luce anche una crescita solida dell’export, nonostante le difficoltà legate a dazi e barriere commerciali. “Si difende anche dalle tariffe che creano ostacoli ai mercati”, ha osservato Lollobrigida. “Se vuoi questi prodotti, devi comprarli e non puoi scegliere quelli fatti altrove”. Parole chiare, che riflettono la volontà di difendere il valore aggiunto delle produzioni italiane fuori dai confini nazionali.
La lotta all’italian sounding e le nuove regole
Un altro punto chiave emerso riguarda la battaglia contro l’italian sounding, quel fenomeno che danneggia l’immagine e l’economia del settore agroalimentare italiano. Proprio oggi, ha ricordato Lollobrigida, il Senato sta esaminando una legge voluta dal Ministero: il ddl sulle Disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani. “Ci aiuterà a difenderci ancora meglio dalle imitazioni, da vere e proprie aggressioni alla nostra economia”, ha detto il ministro. “C’è chi prova a copiare la confezione, ma non il contenuto: quello non si può imitare, perché è frutto di storia, cultura e regole precise”.
Secondo i dati Ismea-Qualivita, l’italian sounding sottrae ogni anno miliardi di euro alle imprese italiane. La nuova legge vuole rafforzare i controlli e aumentare le sanzioni per chi spaccia per italiani prodotti fatti altrove.
Energia pulita, ma senza sacrificare i terreni agricoli
Durante l’incontro, Lollobrigida ha affrontato anche il tema della produzione di energia pulita e la tutela dei terreni agricoli. Il ministro ha lanciato un avvertimento contro le pressioni delle lobby ambientaliste: “Si può fare energia pulita senza rovinare il territorio. Questa è la sfida che abbiamo davanti e su cui vogliamo andare avanti”. Ha portato esempi concreti: “Se dici che non vuoi mettere le pale eoliche sulle colline del Chianti o i pannelli solari a Montalcino o Conegliano, vieni tacciato di insensibilità. Ma la vera sensibilità sta nel trovare soluzioni che rispettino tutti gli interessi”.
Lollobrigida ha ringraziato il capo di Gabinetto Borriello per il lavoro svolto insieme al Ministero dell’Ambiente, ricordando come spesso le pressioni delle lobby abbiano rallentato l’adozione di regole chiare. “La norma introdotta con l’articolo 5 del decreto agricoltura – ha spiegato – è stata ostacolata per almeno quattro anni. Una mappatura che avrebbe dovuto arrivare prima è stata bloccata da ritardi incomprensibili”.
Pressioni europee e il futuro delle regole
Il ministro ha denunciato anche le pressioni arrivate da Bruxelles: “Ci sono arrivate lettere in cui ci si minacciava di bloccare l’ottava rata del Pnrr se non avessimo cambiato la norma”. Lollobrigida ha ribadito che il governo italiano non ha ceduto: “Non regolamentare è un errore. Continueremo a lavorare, anche sulla mappatura dei terreni”.
Il quadro del XXIII Rapporto Ismea Qualivita mostra un settore in buona salute, ma ancora esposto a rischi interni ed esterni. La sfida resta quella di unire crescita economica, tutela delle eccellenze e rispetto per l’ambiente. Un equilibrio delicato, su cui si giocherà molto del futuro agroalimentare italiano.