Roma, 28 novembre 2025 – L’Associazione nazionale datori di lavoro domestico Nuova Collaborazione ha accolto con soddisfazione l’approvazione definitiva del Decreto Flussi, arrivata ieri a Palazzo Chigi. Un passo importante che, secondo l’associazione, conferma il valore concreto del lavoro domestico e di cura nel cuore della società italiana. Un settore che negli ultimi anni è diventato sempre più centrale nelle famiglie, soprattutto in un Paese che invecchia e che ha sempre più bisogno di assistenza.
Decreto Flussi, nuova attenzione al lavoro domestico
Il via libera al Decreto Flussi – atteso da settimane e accolto con favore da molte realtà del settore – è stato letto da Nuova Collaborazione come un segnale chiaro delle istituzioni verso le esigenze delle famiglie. “Le misure contenute nel decreto sono un passo avanti per organizzare meglio la domanda di assistenza”, spiega l’associazione in una nota diffusa stamattina. Il punto è soprattutto la crescente richiesta di professionisti della cura, in particolare per anziani e persone fragili.
Alfredo Savia, presidente di Nuova Collaborazione, ha ribadito l’importanza del decreto: “L’approvazione è un segnale concreto per migliaia di famiglie italiane. Conferma che il lavoro domestico e di cura è al centro delle politiche sull’ingresso dei lavoratori stranieri”. Un settore spesso nascosto, ha aggiunto Savia, che però ogni giorno garantisce “sostegno alle persone più fragili, equilibrio nelle famiglie e tranquillità nelle case degli italiani”.
Un punto fermo del welfare familiare
Secondo i dati raccolti dall’associazione, il settore del lavoro domestico coinvolge oltre un milione di lavoratori regolari in Italia, con una forte presenza di personale straniero. La domanda di assistenza a domicilio, soprattutto per anziani non autosufficienti, è in continuo aumento. “Riconoscere il lavoro domestico nel Decreto Flussi vuol dire riconoscerne il ruolo sociale: è un pilastro del welfare familiare che tiene unita la nostra comunità”, sottolinea ancora Savia.
Il decreto appena approvato prevede, tra le altre cose, la proroga fino al 2028 degli ingressi extra-quota per l’assistenza familiare e sociosanitaria. Una scelta che, secondo Nuova Collaborazione, risponde ai bisogni reali delle famiglie italiane e dà continuità a un settore dove la domanda di figure qualificate non cala. “Garantire un canale stabile, regolato e prevedibile significa offrire servizi affidabili, professionali e del tutto regolari”, aggiunge il presidente.
Famiglie e lavoratori: una richiesta che non si ferma
L’invecchiamento della popolazione resta un tema centrale nel dibattito pubblico. Secondo l’Istat, nel 2024 gli over 65 in Italia hanno superato i 14 milioni. Un numero che si traduce in una crescente richiesta di assistenza a domicilio. “Le famiglie si trovano spesso da sole a gestire situazioni difficili”, racconta una collaboratrice domestica incontrata a Roma. “Avere personale formato e regolare fa davvero la differenza”.
La proroga degli ingressi extra-quota è vista anche come un modo per combattere il lavoro in nero. “Solo così si può garantire trasparenza e tutela sia per i lavoratori che per le famiglie”, osserva Savia. Secondo l’Osservatorio nazionale sul lavoro domestico, almeno 400mila rapporti di lavoro nel settore restano ancora irregolari.
Le sfide che restano aperte
Nuova Collaborazione spera che il Decreto Flussi sia solo il primo passo verso una riforma più ampia del settore. “Serve investire nella formazione delle figure professionali e rafforzare i controlli contro l’irregolarità”, conclude Savia. L’associazione chiede anche l’apertura di un tavolo permanente con le istituzioni per monitorare il settore e rispondere in fretta ai nuovi bisogni.
Intanto, nelle case italiane – da Milano a Palermo – la notizia dell’approvazione è stata accolta con un misto di sollievo e speranza. “Speriamo che questa volta le procedure siano più veloci”, confida una donna al mercato di Testaccio, mentre dà un’occhiata alla lista della spesa. Per molte famiglie, poter contare su personale regolare è una sicurezza in più. E forse anche un po’ di serenità in tempi difficili.