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Roccella: il rovesciamento dell’onore della prova solleva interrogativi intriganti

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Roccella: il rovesciamento dell'onore della prova solleva interrogativi intriganti
Roccella: il rovesciamento dell'onore della prova solleva interrogativi intriganti
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Roma, 26 novembre 2025 – Ieri sera, durante la trasmissione “Ping Pong” su Rai Radio 1, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha espresso dubbi netti sulla legge sul consenso ora in discussione. Secondo lei, il rischio più grande è un possibile “rovesciamento dell’onere della prova”, un tema che – ha sottolineato – va affrontato con attenzione prima di approvare qualsiasi testo definitivo.

Legge sul consenso, i dubbi che non si spengono

Roccella ha spiegato che, dopo il primo via libera della Camera, sono arrivate “forti perplessità da parti importanti”, citando soprattutto il mondo degli avvocati e l’ex presidente delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza. “Caiazza ha criticato duramente questa legge”, ha detto la ministra. Anche altri esperti hanno sollevato questioni tecniche e giuridiche. Il nodo, per Roccella, è che la norma potrebbe spostare il peso della prova dall’accusa alla difesa, cambiando così gli equilibri del processo.

Il consenso in Italia: un principio già riconosciuto

“La legge si farà, perché il principio del consenso è già presente nel nostro ordinamento”, ha ricordato Roccella. La Cassazione, con diverse sentenze negli ultimi anni, ha rafforzato il valore del consenso nei processi per reati contro la persona. “Il consenso già esiste, ed è un principio fondamentale”, ha ribadito, lasciando intendere che la fretta di approvare una nuova legge potrebbe non essere necessaria come alcuni sostengono.

Reazioni divise in politica e tra gli esperti

Le parole della ministra hanno subito acceso il dibattito. Da una parte, alcuni esponenti della maggioranza hanno chiesto di prendersi più tempo per evitare passi falsi. Dall’altra, le opposizioni accusano il governo di voler rallentare una norma vista come essenziale per proteggere le vittime di violenza. Fonti vicine all’Unione delle Camere Penali hanno confermato le preoccupazioni di Caiazza: “Il rischio di invertire l’onere della prova non è solo teorico”, ha spiegato un avvocato romano che segue da vicino i lavori parlamentari.

Il cammino parlamentare e le prossime mosse

La discussione sulla legge sul consenso riprenderà nelle prossime settimane al Senato. Il testo, già approvato in prima lettura alla Camera lo scorso ottobre, definisce in modo più chiaro il concetto di consenso nei rapporti sessuali e introduce nuove modalità per raccogliere le prove nei processi per violenza. Ma, come ha detto Roccella, “meglio prendersi il tempo necessario e approvare una legge che funzioni davvero”. Una posizione condivisa anche da giuristi come il penalista milanese Marco Bianchi: “Serve un equilibrio tra tutela delle vittime e garanzie per chi è accusato”.

Il quadro europeo e le pressioni esterne

Il dibattito italiano si inserisce in un contesto europeo più ampio. La Commissione UE ha chiesto agli Stati membri di adottare norme chiare sul consenso, soprattutto dopo i casi emersi in Spagna e Germania negli ultimi anni. Ma, ha ricordato Roccella, “ogni Paese ha le sue caratteristiche”. In Italia, la giurisprudenza della Cassazione è spesso citata come un esempio avanzato di tutela dei diritti della persona.

Nessuna fretta, ma la strada è segnata

Al momento non si vedono accelerazioni. Il clima resta quello della prudenza. “Non vogliamo bloccare la legge – ha concluso la ministra – ma assicurarci che sia efficace e rispetti i principi costituzionali”. Una posizione che lascia aperta la porta a modifiche nelle prossime settimane. Intanto, il confronto tra politica, magistratura e avvocati continua senza sosta nei corridoi di Montecitorio e Palazzo Madama.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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