Riad, 26 novembre 2025 – Italia e Arabia Saudita spingono sull’acceleratore del dialogo economico e industriale, con un occhio puntato sull’innovazione e la cooperazione strategica. È quanto è emerso oggi al Forum imprenditoriale Italia-Arabia Saudita, inaugurato nella capitale saudita, dove aziende e istituzioni si sono confrontate sulle nuove occasioni di investimento. Tra i protagonisti, Fabio De Felice, fondatore di Protom, che ha raccontato i piani dell’azienda per espandersi nel Golfo nei prossimi cinque anni.
Protom punta sul Golfo: investimenti e alleanze per innovare
“Con l’evoluzione dei rapporti tra Italia e i Paesi del Golfo, crediamo che questo sia il momento giusto per aprire una nuova stagione di collaborazione”, ha detto De Felice a margine del forum. La sua azienda – certificata Elite da Borsa Italiana e parte del programma TechShare di Euronext – ha già messo a punto un piano industriale con investimenti mirati proprio in quell’area. L’obiettivo? “Stringere partnership stabili nei settori legati all’innovazione”, ha spiegato, sottolineando che la strategia si basa su un’esperienza trentennale nel portare soluzioni di valore a imprese e istituzioni.
Protom, nata a Napoli e oggi tra i leader italiani nella digital transformation e nello smart manufacturing, si definisce la prima “kti company” nazionale, capace di muoversi su più fronti tecnologici. “Abbiamo sempre unito competenze tecniche, una cultura del progetto e una forte identità italiana”, ha aggiunto il fondatore, da anni impegnato nella task force digitale del B20, il forum business collegato al G20.
Vision 2030: l’Italia risponde al grande piano saudita
L’intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani al forum, ha osservato De Felice, “conferma quello che come imprenditori italiani sentiamo da tempo: l’Arabia Saudita non è più solo un mercato in crescita, ma un partner con cui costruire progetti a lungo termine”. La Vision 2030, il grande piano di riforme economiche varato dal governo saudita, rappresenta per De Felice “una delle trasformazioni più importanti a livello globale”. L’Italia può inserirsi in modo stabile, andando oltre la semplice compravendita.
“Dal summit è arrivato un messaggio chiaro: non si parla solo di scambi commerciali, ma di cooperazione industriale, innovazione condivisa e investimenti bilaterali”, ha spiegato il manager. Fonti ufficiali riportano accordi già firmati per circa 10 miliardi di dollari tra aziende italiane e saudite. Un segnale forte della volontà di costruire un vero partenariato, che mette insieme il know-how italiano e la capacità di investimento saudita.
Energia, sostenibilità e tecnologia: le nuove filiere da costruire
De Felice vede possibilità concrete in vari settori: “Guardando ai nostri piani, vedo opportunità in energia, transizione sostenibile e tecnologia”. L’Italia può contare su eccellenze tecnologiche, mentre l’Arabia Saudita sta puntando molto su questi ambiti. L’incontro tra i due Paesi può dare vita a nuove filiere e a progetti con grandi prospettive di crescita.
Il manager ha citato anche il nuovo corridoio economico che collega India, Medio Oriente ed Europa, sottolineando come questa infrastruttura dia all’Italia la chance di diventare una piattaforma mediterranea per lo sviluppo. “Per questo credo sia il momento di un approccio più integrato: imprese, università e istituzioni italiane devono presentarsi come un unico sistema in grado di creare valore, non solo di vendere prodotti”, ha suggerito De Felice.
Un’alleanza strategica per competere nel mondo
Per il fondatore di Protom, oggi c’è una vera convergenza tra Italia e Arabia Saudita: “Loro cercano tecnologia e competenze, noi cerchiamo mercati nuovi e stabilità nelle catene del valore”. La collaborazione può diventare un motore importante per la competitività globale delle nostre imprese. “La sfida – ha concluso De Felice – è costruire partnership solide, che vadano oltre forniture sporadiche. Solo così potremo sfruttare appieno le opportunità di questa nuova fase di collaborazione”.