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Trump: l’Ucraina non ringrazia gli Stati Uniti per la leadership

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Trump: l'Ucraina non ringrazia gli Stati Uniti per la leadership
Trump: l'Ucraina non ringrazia gli Stati Uniti per la leadership
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Washington, 23 novembre 2025 – Donald Trump torna a farsi sentire sulla guerra tra Russia e Ucraina con un lungo post su Truth Social. L’ex presidente non risparmia critiche all’amministrazione statunitense guidata da Joe Biden e ai partner europei, accusati di una gestione fallimentare della crisi. Mentre si prepara alla sua nuova campagna elettorale, Trump ribadisce ancora una volta la sua visione netta sulla politica estera degli Stati Uniti.

Trump punta il dito contro Biden e l’Europa

Nel post pubblicato ieri sera, Trump ha attaccato la leadership ucraina, sostenendo che non abbia mai mostrato “gratitudine” per gli aiuti militari ed economici inviati dagli Stati Uniti a Kiev. Poi l’affondo contro la Ue, accusata di continuare a “comprare petrolio dalla Russia” nonostante le sanzioni e le dichiarazioni ufficiali a sostegno di Kiev. “Gli Usa vendono enormi quantità di armi alla Nato, che poi finiscono in Ucraina”, ha detto Trump, definendo Biden “corrotto” e accusandolo di aver dato “tutto, gratis, gratis, gratis, compresi enormi fondi”.

Le responsabilità del conflitto secondo Trump

Per l’ex presidente, la guerra si sarebbe potuta evitare con una “leadership forte e adeguata” da parte degli Stati Uniti e dell’Ucraina. Nel suo messaggio, Trump ha sostenuto che il conflitto è iniziato “molto prima” del suo possibile secondo mandato e che si è aggravato durante l’era Biden. “Se le elezioni del 2020 non fossero state truccate e rubate – ha scritto – non ci sarebbe stata questa guerra tra Ucraina e Russia, né se ne parlava durante il mio primo mandato”. Parole che riprendono un tema a lui caro: la sua presenza alla Casa Bianca avrebbe tenuto a bada Vladimir Putin.

Putin ha approfittato di un “momento di debolezza”

Nel passaggio più diretto, Trump ha affermato che “Putin non avrebbe mai attaccato” se lui fosse ancora presidente. “È stato solo vedendo Sleepy Joe in azione che ha pensato: ‘Questa è la mia occasione!’”, ha scritto. L’ex inquilino della Casa Bianca ha poi definito la guerra “una tragedia per tutti, soprattutto per milioni di persone morte senza motivo”. Parole pesanti, che arrivano mentre il bilancio delle vittime civili e militari resta incerto: le Nazioni Unite parlano di oltre 10mila civili uccisi, mentre le perdite militari, da entrambe le parti, non sono state confermate ufficialmente.

Reazioni a caldo negli Stati Uniti

Le accuse di Trump hanno subito acceso il dibattito politico americano. Fonti vicine alla Casa Bianca hanno definito le sue parole “irresponsabili”, ricordando che gli aiuti all’Ucraina sono stati approvati dal Congresso con un ampio consenso bipartisan. Un consigliere di Biden, parlando con la CNN, ha spiegato: “Sostenere Kiev è una scelta strategica per la sicurezza europea e americana. Non sono regali, ma investimenti per la stabilità globale”. Nessuna risposta ufficiale invece da parte del governo ucraino.

Un momento delicato per la diplomazia mondiale

Il messaggio di Trump arriva in un momento particolarmente delicato per la scena internazionale. Negli ultimi mesi, l’Unione Europea ha effettivamente ridotto le importazioni di petrolio dalla Russia, ma secondo dati Eurostat alcuni Paesi continuano ad acquistare greggio attraverso intermediari. Sul fronte militare, gli Stati Uniti hanno stanziato oltre 75 miliardi di dollari dall’inizio del conflitto, tra armi, aiuti economici e supporto umanitario, cifra confermata dal Dipartimento di Stato.

Verso le presidenziali del 2024

Questo nuovo attacco di Trump si inserisce nel clima della campagna per le elezioni presidenziali del prossimo anno. L’ex presidente vuole consolidare la sua immagine di leader capace di evitare guerre e difendere gli interessi americani. “Dio benedica tutte le vite perse in questa tragedia umana!”, ha concluso nel post, rivolgendosi direttamente al suo elettorato e riportando al centro del dibattito la politica estera degli Stati Uniti.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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