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Rivolta dei coloni in Cisgiordania: tensione dopo lo sgombero dell’avamposto

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Rivolta dei coloni in Cisgiordania: tensione dopo lo sgombero dell'avamposto
Rivolta dei coloni in Cisgiordania: tensione dopo lo sgombero dell'avamposto
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Gerusalemme, 17 novembre 2025 – Diverse decine di agenti della polizia israeliana sono rimasti feriti questa mattina durante lo sgombero forzato dell’avamposto abusivo di Tzur Misgavi, in Cisgiordania. I violenti scontri con i coloni sono scoppiati nelle prime ore del giorno e sono stati confermati da fonti ufficiali dell’IDF e della polizia. La notizia è stata rilanciata dal Times of Israel. Secondo le autorità, centinaia di persone hanno partecipato alle proteste, con decine di manifestanti che si sono barricate nell’insediamento, dando vita a una resistenza dura e rapidamente degenerata.

Scontri duri e agenti feriti a Tzur Misgavi

La tensione è esplosa intorno alle 7 del mattino, quando le forze di sicurezza israeliane hanno iniziato a sgomberare l’avamposto di Tzur Misgavi, ritenuto illegale anche dalla legge israeliana. Chi era sul posto racconta di un clima già teso all’alba. “Abbiamo visto i primi mezzi della polizia arrivare poco dopo le sei, poi è iniziato il caos”, ha detto un residente della zona.

Secondo l’IDF, alcuni coloni hanno lanciato pietre e spranghe contro gli agenti, mentre altri hanno dato fuoco a pneumatici e veicoli per rallentare l’avanzata della polizia. Le immagini trasmesse dalle televisioni locali mostrano colonne di fumo nero che si alzano dall’insediamento, con le sirene delle ambulanze che risuonano tra le colline.

Sei arresti, ma la tensione resta alta

Le autorità hanno confermato che sei persone sono state arrestate durante gli scontri. La polizia ha precisato che gli arrestati sono sospettati di aver partecipato attivamente agli atti di violenza contro gli agenti. “Abbiamo agito per ristabilire l’ordine e far rispettare la legge”, ha detto un portavoce della polizia, sottolineando che l’operazione era stata preparata da giorni per evitare un’escalation.

Anche se formalmente lo sgombero si è concluso, la situazione rimane tesa. Alcuni abitanti raccontano di piccoli gruppi di manifestanti ancora nelle vicinanze dell’avamposto, mentre la polizia mantiene un presidio sulle strade principali per evitare nuovi scontri. “Scene così non sono una novità, ma oggi la tensione si tagliava con il coltello”, ha detto un abitante del vicino villaggio palestinese.

Nuovi scontri a Jaba’a, vicino Betlemme

Mentre l’attenzione era concentrata su Tzur Misgavi, sono scoppiati altri scontri nel villaggio di Jaba’a, a pochi chilometri da Betlemme. Secondo le prime ricostruzioni, durante i disordini sono stati dati alle fiamme veicoli e alcune abitazioni. Le cause precise non sono ancora chiare, ma fonti locali parlano di una reazione a catena scatenata dallo sgombero dell’avamposto.

La polizia israeliana ha confermato l’intervento delle proprie squadre anche a Jaba’a, dove la situazione è sotto controllo solo in parte. “Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi”, ha detto un funzionario della sicurezza. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per domare gli incendi che hanno coinvolto almeno due case e diversi mezzi parcheggiati lungo la strada principale.

La questione degli insediamenti e le reazioni

L’avamposto di Tzur Misgavi era stato costruito senza permessi ufficiali e in passato era già stato oggetto di sgomberi. La questione degli insediamenti abusivi in Cisgiordania è uno dei nodi più delicati nei rapporti tra governo israeliano, coloni e popolazione palestinese. Secondo l’organizzazione Peace Now, solo nel 2024 ci sono stati più di trenta tentativi di nuove costruzioni non autorizzate nella zona.

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Alcuni esponenti della destra israeliana hanno criticato l’intervento delle forze dell’ordine, definendolo “un errore strategico”. Dall’altra parte, gruppi pacifisti hanno chiesto maggiore fermezza contro gli insediamenti illegali. “Serve una posizione chiara da parte del governo”, ha detto un portavoce del movimento Shalom Achshav.

Mentre si aspettano nuovi sviluppi, la giornata resta segnata da una tensione diffusa tra Gerusalemme e Betlemme. Le autorità invitano alla calma, ma tra sirene e colonne di fumo il clima sul terreno resta incerto e fragile.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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