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Premio ‘Ingenio al femminile’: le donne protagoniste delle sfide del 2050

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Premio 'Ingenio al femminile': le donne protagoniste delle sfide del 2050
Premio 'Ingenio al femminile': le donne protagoniste delle sfide del 2050
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Roma, 17 novembre 2025 – Trentuno università coinvolte, cinque premi consegnati e un tema che guarda al futuro: oggi, nella Sala Convegni del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione della quinta edizione del premio Tesi di laurea “Ingenio al femminile”. L’iniziativa, promossa dal Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) insieme a Cesop HR Consulting Company, vuole mettere in luce il talento delle donne ingegnere in Italia e spingere verso una maggiore parità di genere nelle discipline STEM.

Più università, più partecipazione

Quest’anno, come hanno spiegato gli organizzatori, sono arrivate tesi da 31 atenei diversi su 54 che offrono corsi di laurea in ingegneria. Questo significa coprire il 57% delle vecchie facoltà di ingegneria in Italia. Le partecipanti arrivano da 46 province, un segnale chiaro che il fenomeno è ormai diffuso su tutto il territorio nazionale. I corsi più gettonati? Ingegneria biomedica con il 30% delle candidate e ingegneria informatica con il 25%. Seguono i settori industriali come meccanica, chimica e automazione, che raccolgono il 20%. Il resto si divide tra corsi civile-ambientali e altre specializzazioni legate all’informazione.

Una cerimonia tra dati e parole

La cerimonia, condotta da Guido Razzano del Cni, si è aperta con i saluti istituzionali di Emilio Fortunato Campana, direttore del Dipartimento ICT e tecnologie per l’energia e i trasporti del Cnr, e del presidente del Cni Angelo Domenico Perrini. Campana ha sottolineato come il Cnr sia “molto avanti sulla parità di genere”, ma ha ammesso che “c’è ancora tanto da fare per raggiungere i vertici”. Perrini ha aggiunto: “Questo premio ormai è una tradizione per noi. L’ingegneria è cambiata molto: oggi il contributo delle donne è centrale, ma serve ancora lavorare per colmare il divario salariale”.

Ippolita Chiarolini, consigliera Cni e delegata al progetto “Ingenio al femminile”, ha citato i dati del World Economic Forum: “Ci vorranno più di cento anni per raggiungere la piena parità di genere. Eppure, il 58% delle aziende punta sulla valorizzazione del talento femminile come strategia. L’innovazione non può prescindere dalle donne: è una scelta vincente e un’occasione per sviluppare un’intelligenza artificiale più inclusiva”.

Cinque tesi premiate, cinque storie di eccellenza

Il tema di quest’anno – “Intelligenza artificiale per le nuove sfide del 2050” – ha guidato la selezione delle migliori tesi. Cinque categorie premiate, ognuna con un premio da 1.500 euro. Tra le vincitrici: Sarah Olimpia Sardone dell’Università di Bologna, premiata per uno studio sulla Torre Garisenda che usa modelli predittivi basati sull’IA; Eloisa Mazzocco dell’Università di Modena e Reggio Emilia, autrice di una tesi sui sistemi multi-drone; Sara Zoccheddu del Politecnico di Milano, che ha approfondito la metodologia “casual discovery” per scoprire relazioni causa-effetto nei dati.

Il Premio Giulia Cecchettin per l’Ingegneria biomedica è andato a Irene Iele dell’Università Campus Biomedico di Roma, per un sistema che garantisce affidabilità ed equità nei modelli di IA. Per la categoria dottorato, è stata premiata Giulia Saccomano dell’Università di Trieste per una tecnica innovativa di osservazione tridimensionale. Menzione d’onore a Carmen Penepinto Zayati dell’Università di Pisa, per uno studio sulle cellule staminali.

Donne ingegnere: numeri in aumento, ma la strada è lunga

Secondo il Centro studi del Cni, nel 2024 la quota di donne tra gli ingegneri laureati ha raggiunto il 31,5%, un record rispetto al meno del 25% di quindici anni fa. In alcuni corsi magistrali – come Ingegneria biomedica e Architettura – le donne sono oltre il 60%. Percentuali alte anche in Ingegneria chimica (46%), sistemi edilizi (45,9%) e ambiente-territorio (43,5%). Resta però bassa la presenza femminile in Ingegneria meccanica ed elettronica, dove non supera il 17%.

Tra le laureate triennali, più della metà ha scelto l’indirizzo industriale (52,7%), mentre più di un terzo si è orientato verso l’informazione. Nel settore civile-ambientale, spicca la classe Scienze e tecniche dell’edilizia, dove le donne sono oltre il 40%.

Verso la società 5.0: il ruolo decisivo delle donne

A chiudere la giornata è stato Remo Giulio Vaudano, vicepresidente vicario del Cni: “Stiamo andando verso la società 5.0, quella dell’umanesimo tecnologico. In questo scenario – ha detto – le donne ingegnere giocheranno un ruolo fondamentale, grazie alla forza e alle capacità che portano”. Un messaggio che guarda lontano, ma che si riflette già oggi nei numeri e nelle storie delle giovani premiate.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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