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Emergenza nel Goriziano: il fiume Torre straripa e costringe i residenti sui tetti

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Emergenza nel Goriziano: il fiume Torre straripa e costringe i residenti sui tetti
Emergenza nel Goriziano: il fiume Torre straripa e costringe i residenti sui tetti
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Romans d’Isonzo (Gorizia), 17 novembre 2025 – Da stamattina, poco dopo le 7, i vigili del fuoco sono al lavoro a Versa, una piccola frazione di Romans d’Isonzo, nel cuore del Goriziano. Il fiume Torre ha ceduto gli argini, sommergendo le strade e costringendo molti abitanti a rifugiarsi sui tetti delle loro case. Una situazione che ha colto di sorpresa la comunità e ha richiesto un intervento urgente.

Torre in piena: una notte di paura a Versa

La piena del Torre è arrivata nella notte tra domenica e lunedì, spinta da piogge continue che hanno martellato la zona per quasi due giorni. “Le prime chiamate sono arrivate intorno alle 6.45”, racconta un operatore della sala operativa dei vigili del fuoco di Gorizia. “C’erano persone già sui tetti e altre che chiedevano aiuto dalle finestre”. In poco tempo, l’acqua ha invaso le vie principali di Versa: via Udine, via Roma e le stradine laterali si sono ritrovate sommerse da oltre mezzo metro d’acqua.

Lotta contro il tempo: elicottero e barche leggere in azione

Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco con mezzi anfibi e un elicottero del reparto volo di Venezia. “Usiamo barche leggere per raggiungere le case più isolate”, spiega uno dei soccorritori, stanco ma determinato. L’elicottero, partito da Venezia alle 8.10, ha sorvolato la zona per individuare i punti più critici e calare gli operatori sui tetti dove si erano rifugiati alcuni anziani. “Abbiamo portato in salvo una donna di 82 anni e un uomo di 74”, conferma il comandante provinciale, “ma ci sono ancora persone da raggiungere”.

Sui tetti intrappolati: la voce di un residente

Tra chi è rimasto bloccato c’è Giovanni Zorzetto, pensionato di 67 anni, che racconta al telefono: “L’acqua è salita in fretta, non siamo riusciti a uscire. Ho aiutato mia moglie a salire sul tetto, poi abbiamo chiamato i soccorsi”. Dalle finestre delle case spuntano sedie, coperte e qualche valigia: segni di una fuga improvvisata. Alcuni vicini hanno acceso torce per farsi vedere. “Non ci aspettavamo una piena così veloce”, ammette una residente, “abbiamo avuto davvero paura”.

Cosa ha fatto tracimare il Torre?

La Protezione civile regionale indica nelle piogge intense di sabato e domenica la causa principale dell’allagamento. Il fiume Torre, già sotto osservazione per il rischio idrogeologico, ha superato il livello di guardia nella notte. “Stiamo verificando i danni agli argini”, spiega un tecnico, “ma prima di tutto dobbiamo mettere in salvo la gente”. Le previsioni meteo promettono un miglioramento, ma l’allerta resta alta per possibili nuovi rovesci.

Strade chiuse e interventi in corso

Il soccorso continua senza sosta, con i carabinieri di Romans d’Isonzo e il 118 al fianco dei vigili del fuoco. Alcune strade, tra cui la provinciale che collega Versa a Gradisca d’Isonzo, sono chiuse per sicurezza. “Chiediamo ai cittadini di evitare spostamenti se non indispensabili”, avverte il sindaco di Romans d’Isonzo, Mauro Furlan. La scuola elementare della frazione è stata trasformata in centro di accoglienza per chi ha dovuto lasciare la casa.

Tra paura e speranza: il bilancio della mattinata

Non ci sono feriti gravi, ma la preoccupazione resta. Alcune famiglie si sono rifugiate da parenti nelle zone vicine, altre aspettano ancora i soccorsi. “Speriamo che l’acqua cali presto”, dice una giovane madre con due bambini. I tecnici comunali stanno valutando i danni a case e strade. Sarà nelle prossime ore che si potrà capire davvero quanto è stato devastante questo evento.

La comunità di Versa si stringe attorno a chi ha vissuto la piena, in attesa che l’emergenza passi e si possa ricominciare a vivere.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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