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Barilla apre le porte: oltre 6.000 visitatori scoprono la trasparenza dell’azienda

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Barilla apre le porte: oltre 6.000 visitatori scoprono la trasparenza dell'azienda
Barilla apre le porte: oltre 6.000 visitatori scoprono la trasparenza dell'azienda
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Parma, 16 novembre 2025 – Negli ultimi giorni, oltre 6.000 persone hanno varcato i cancelli dello stabilimento Barilla di Pedrignano, a due passi da Parma, per la Settimana della cultura d’impresa. L’evento, che si tiene dal 14 al 28 novembre, fa parte del progetto “Porte aperte”, nato per far conoscere da vicino il cuore produttivo di una delle aziende simbolo del made in Italy nel settore alimentare. Una vetrina, spiegano dal gruppo, per “raccontare la tradizione, la qualità e l’innovazione” che da quasi 150 anni sono il marchio di fabbrica di Barilla.

Barilla apre le porte: numeri e entusiasmo

Secondo i dati forniti dal Gruppo Barilla, più di 260 gruppi hanno visitato nel 2025 lo stabilimento di Pedrignano, il pastificio più grande e sostenibile al mondo. Un flusso continuo di consumatori, associazioni, enti locali, scolaresche e rappresentanti delle istituzioni ha animato i corridoi e le linee di produzione, tra macchinari moderni e storie aziendali. Il gradimento? “Siamo quasi al 100%”, confermano dall’ufficio stampa, sottolineando come l’interesse sia cresciuto di anno in anno.

Tra storia, arte e tecnologia: un viaggio a tutto tondo

“Porte aperte” non significa solo vedere come si fa la pasta. I partecipanti hanno potuto visitare la Collezione Barilla d’Arte Moderna, l’Archivio storico Barilla e scoprire come la cultura d’impresa si leghi alla storia del territorio parmense. “Non volevamo mostrare solo la produzione – spiega un responsabile delle relazioni esterne – ma anche come si costruisce un’identità aziendale che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici”.

Imprese aperte Parma: puntare sui giovani e la formazione

Barilla ha preso parte anche al programma Imprese aperte Parma, offrendo visite dedicate agli studenti dell’Its Tech & Food Academy e dell’Università di Parma. L’obiettivo è semplice: avvicinare i giovani alle professioni e alle competenze della filiera alimentare. “Abbiamo bisogno di ragazzi preparati e curiosi – racconta un tutor aziendale – e spesso queste visite sono il primo passo per accendere una passione o scegliere una carriera”.

Prenotazioni già esaurite per il 2026

Il successo non si ferma qui. Per il 2026, dicono dal gruppo, sono già prenotati più di 90 gruppi per le prossime visite. Un segnale chiaro dell’interesse verso un modello di impresa aperta e trasparente. “La risposta del pubblico ci spinge a continuare così”, ammette il direttore dello stabilimento durante uno degli ultimi tour.

Museo della Pasta e Bottega Barilla: la storia che continua

Chi non riesce a visitare lo stabilimento può comunque scoprire la storia del marchio a pochi chilometri da Parma, nella corte agricola di Giarola. Qui il Museo della Pasta, realizzato con il contributo del Gruppo Barilla, propone un percorso tra strumenti d’epoca, documenti e curiosità sul mondo della pasta. Accanto, il Museo del Pomodoro completa l’esperienza (info su www.museidelcibo.it).

Nel centro di Parma, invece, la storica Bottega Barilla accoglie i visitatori con un percorso immersivo che unisce passato e futuro. Tra fotografie d’epoca e installazioni multimediali si respira ancora l’atmosfera delle origini. “Volevamo creare un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano”, racconta una guida.

Prossimi appuntamenti e informazioni

I programmi per le visite guidate e gli eventi di Imprese aperte Parma 2026 saranno disponibili da maggio sul sito www.impreseaperteparma.com/barilla. Nel frattempo, il gruppo conferma il suo impegno per una cultura d’impresa basata su apertura e trasparenza. “Stare vicino alle persone – sottolineano dall’azienda – significa anche condividere ogni giorno chi siamo”.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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