Roma, 15 novembre 2025 – Una serie di forti esplosioni ha scosso questa mattina la zona industriale di Ezeiza, a sud di Buenos Aires, scatenando un vasto incendio e mettendo in allarme residenti e lavoratori. L’episodio, confermato dal sindaco Gastón Granados, è avvenuto intorno alle 7.30 locali, quando una colonna di fumo nero si è alzata alta, visibile a chilometri di distanza. Le cause restano ancora sconosciute, ma le prime informazioni delle autorità argentine indicano che il fuoco sarebbe partito da una delle numerose fabbriche presenti nell’area.
Esplosioni forti, paura tra la gente
Il sindaco Granados ha definito le esplosioni “enormi”, tanto da far tremare le finestre e le porte delle case vicine. “Abbiamo sentito un boato fortissimo, poi il fuoco ha iniziato a correre veloce”, ha raccontato un operaio ancora scosso. I primi allarmi sono partiti poco dopo l’alba, quando diversi residenti hanno chiamato i soccorsi per segnalare rumori forti e fiamme alte. Sul posto sono arrivate almeno otto squadre dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per ore per tenere sotto controllo le fiamme e impedire che si propagassero ad altri capannoni.
Ezeiza sotto choc: evacuazioni e primi bilanci
La zona industriale di Ezeiza ospita molte aziende manifatturiere e depositi di materiali chimici. Proprio per la presenza di sostanze potenzialmente pericolose, le autorità hanno deciso di evacuare alcune aree vicine. “Abbiamo chiesto a tutti di non avvicinarsi e di restare in casa, con le finestre chiuse”, ha detto Granados ai media locali. Al momento non ci sono vittime, ma almeno cinque persone sono state portate in ospedale per intossicazione da fumo. I medici assicurano che le loro condizioni non sono gravi.
Le cause ancora da chiarire
Le autorità argentine hanno aperto un’indagine per capire cosa ha scatenato le esplosioni. Dai primi controlli sembra che l’incendio possa essere partito da un deposito di solventi industriali, ma non si esclude il coinvolgimento di altre sostanze infiammabili nei capannoni vicini. “Stiamo controllando la presenza di materiali pericolosi e se sono state rispettate le norme di sicurezza”, ha detto un funzionario della protezione civile. Gli investigatori stanno ascoltando i responsabili delle aziende coinvolte e analizzando i video delle telecamere di sorveglianza nella zona.
Le istituzioni in campo: emergenza e sicurezza
Il governo della provincia di Buenos Aires ha attivato il piano di emergenza per incidenti industriali, inviando squadre specializzate nella gestione di materiali tossici. “La priorità è proteggere la popolazione e limitare i danni all’ambiente”, ha spiegato il ministro della Sicurezza provinciale, Sergio Berni, durante un breve punto stampa. Nel frattempo, la circolazione stradale nella zona sud è stata deviata per far passare i mezzi di soccorso. Alcuni residenti hanno raccontato di aver visto le fiamme avvicinarsi alle linee ferroviarie che collegano Ezeiza al centro di Buenos Aires, ma la compagnia Ferrocarriles Argentinos ha assicurato che il traffico dei treni non è stato interrotto.
Ambiente e salute: cresce la preoccupazione
L’incendio ha sollevato anche dubbi sull’impatto ambientale. L’aria nella zona sud della capitale argentina è rimasta pesante di fumo per ore, costringendo molte famiglie a lasciare temporaneamente le proprie case. Le autorità sanitarie hanno avviato controlli sulla qualità dell’aria e invitano chi avverte disturbi respiratori a rivolgersi ai medici. “Stiamo monitorando la situazione passo dopo passo”, ha assicurato il direttore dell’ospedale locale, Pablo Fernández.
La situazione resta critica: si attendono aggiornamenti
Nel tardo pomeriggio, i vigili del fuoco sono riusciti a contenere il rogo principale, ma alcune zone restano sotto stretta osservazione per il rischio di nuovi focolai. Il sindaco Granados ha promesso aggiornamenti continui: “Solo quando saremo certi che non ci sono più pericoli potremo tirare un sospiro di sollievo”. La comunità di Ezeiza vive ore di tensione, in attesa che la notte porti notizie più rassicuranti.