Roma, 14 novembre 2025 – Nel cuore pulsante di Roma, tra le pietre antiche del Rione Campitelli, tre giovani professionisti della ristorazione hanno aperto a settembre un locale che vuole cambiare le carte in tavola nel centro storico. Si chiama Tribuna Campitelli ed è nato dall’amicizia e dalla passione condivisa di Francesco Brandini e Roberto Bonifazi, entrambi chef classe 1992, insieme a Daniele Gizzi, maître e sommelier del 1989. L’idea è semplice ma ambiziosa: riportare autenticità, artigianalità e un po’ di calore umano in una zona simbolo della città, tra il Campidoglio e il Palatino.
Un percorso nato dall’amicizia e dalla fatica
I tre si conoscono da sempre. “Abbiamo iniziato insieme, tra i banchi di scuola e poi nelle cucine dei ristoranti romani”, racconta Brandini. Il loro cammino professionale si è arricchito con esperienze in tutta Europa, tra stage e collaborazioni che hanno lasciato il segno. Solo dopo questa lunga gavetta, nel 2018, hanno aperto Bottega Tredici. Nel 2023 è arrivato il Tartarughe Bar e Bottega. Ora, con Tribuna Campitelli, dicono di aver raggiunto la maturità di un progetto nato quasi per gioco.
Un salotto moderno nel cuore della storia
Il ristorante si trova in un palazzo del 1585, proprio nel centro più vero di Roma. “Abbiamo scelto questo posto per il suo valore simbolico”, spiega Gizzi. Lo studio Square Architects ha riflettuto molto per coniugare i vincoli storici con uno stile moderno. Il risultato è un vero “salotto” contemporaneo: circa 80 coperti tra il dehor sulla piazzetta e le sale interne, piccole e raccolte, pensate per offrire intimità e un servizio attento.
Ogni dettaglio – dai materiali all’illuminazione – è studiato per creare un filo diretto tra quello che si vede e quello che si prova. “Volevamo far dialogare il classicismo con l’eleganza di oggi”, confida Bonifazi mentre la mattina, davanti all’ingresso, arrivano cassette di verdure fresche.
Tra tradizione romana e sguardo internazionale
La cucina di Tribuna Campitelli gioca tra la tradizione romana e un tocco contemporaneo. Il menu cambia spesso, seguendo la stagionalità dei prodotti. “Non vogliamo stupire con effetti speciali”, sottolinea Brandini, “ma offrire piatti riconoscibili, fatti con cura artigianale”. Accanto ai classici rivisitati, ci sono cocktail e distillati serviti al tavolo, più una carta vini con circa 500 etichette, di cui 60 champagne selezionati.
Il servizio è affidato a uno staff giovane ma già esperto, molti dei quali hanno seguito i tre soci nelle esperienze passate. “Abbiamo voluto ricreare un ambiente familiare anche per chi lavora con noi”, spiega Gizzi. Le sale si possono riservare per eventi o cene private, un dettaglio pensato per una clientela internazionale che in zona è sempre più numerosa.
Una promessa di coerenza e attenzione
L’apertura di Tribuna Campitelli arriva in un momento in cui il centro di Roma cerca nuove vie per attirare residenti e visitatori senza perdere identità. La promessa è chiara: offrire un’esperienza coerente, dove l’atmosfera elegante si ritrova nei piatti, nei drink e nell’accoglienza. “Vogliamo che chi entra qui senta subito la differenza”, dice Bonifazi.
Le prime impressioni dei clienti – tanti già abituali dai primi giorni – sono positive. “Finalmente un posto dove si respira Roma senza cliché”, ha commentato una cliente al tavolo d’angolo poco dopo le 21.
Tribuna Campitelli si propone così come un nuovo punto di riferimento per chi cerca qualità autentica nel cuore della città eterna. Un progetto che guarda alla memoria, ma senza dimenticare il futuro.