Torino, 13 novembre 2025 – Il futuro del cinema piemontese resta un’incognita mentre il settore aspetta chiarimenti sui possibili tagli al fondo cinema nella prossima legge di bilancio. Paolo Manera, direttore della Film Commission Torino Piemonte, ha mantenuto un atteggiamento prudente durante la presentazione dell’ottava edizione del Tfi Torino Film Industry, in programma dal 20 al 25 novembre, evento che si svolgerà in parallelo al Torino Film Festival. “Stiamo seguendo la situazione con attenzione, ma è presto per fare valutazioni. Non c’è nessun allarme”, ha detto Manera ai giornalisti poco prima delle 11, nella sede di via Cagliari.
Produzioni in crescita, sguardo all’estero
Manera ha voluto smorzare i toni: “Non siamo preoccupati, il nostro obiettivo è lavorare bene”. Poi ha snocciolato una lunga lista di progetti: alcuni già finanziati, altri in attesa di fondi, altri ancora pronti a partire o destinati a restare nel cassetto. “I bilanci si fanno a fine anno. Intanto andiamo avanti”, ha aggiunto, sottolineando che i dati del 2025 sono già superiori a quelli del 2024.
Il Piemonte, ha ricordato, si distingue per la capacità di attrarre produzioni da tutto il mondo. “Siamo una regione speciale perché abbiamo puntato su tutti i generi”, ha spiegato, citando la forte presenza di opere prime e seconde e la crescita delle produzioni internazionali. Un dato su tutti: il 20% della produzione nazionale di cinema d’animazione nasce proprio qui. Quanto al documentario, è diventato un settore solido e riconosciuto anche fuori regione.
Lavoro stabile e nuove imprese in Piemonte
Il mondo dell’audiovisivo piemontese continua a fare da traino per l’occupazione. I dati della Film Commission parlano chiaro: sono oltre mille le persone che lavorano stabilmente nel settore, con più di 10.000 contratti firmati ogni anno in tutta la filiera. Segnali concreti arrivano anche dalle società di produzione: venti aziende hanno scelto di aprire sedi in Piemonte, alcune trasferendosi da Milano.
“Dalla Regione arrivano 8 milioni di euro all’anno come contributi a fondo perduto per lungometraggi, serie tv e documentari”, ha spiegato Manera. Questi fondi si sommano ai contributi nazionali, considerati fondamentali per mantenere in piedi il lavoro delle troupe e delle imprese locali.
Fondi pubblici: un equilibrio fragile
Il sistema piemontese si regge su un delicato equilibrio tra risorse regionali e nazionali. “Questi contributi si affiancano a quelli statali, che sono decisivi e garantiscono continuità al lavoro”, ha detto Manera. Tuttavia, il direttore non nasconde che eventuali tagli potrebbero avere conseguenze: “Se i fondi si fermassero, la produzione calerebbe, ma non sparirebbe”.
Il dialogo con le istituzioni resta aperto. “Siamo in contatto con loro”, ha rimarcato Manera, lasciando intendere che la partita sui fondi è ancora in corso. Solo a fine anno si potrà fare un bilancio definitivo sull’impatto delle nuove misure.
Torino Film Industry: il cuore pulsante del settore
Intanto, tutti gli occhi sono puntati sull’ottava edizione del Tfi Torino Film Industry, che dal 20 al 25 novembre riunirà produttori, registi e professionisti del cinema. L’evento, che si tiene insieme al Torino Film Festival, è un momento importante per fare il punto sulle prospettive del settore e per discutere le strategie da adottare di fronte alle sfide future.
In attesa di capire come andranno i negoziati sulla legge di bilancio, il cinema piemontese continua a muoversi – tra progetti in corso e nuove idee – forte di una tradizione che negli ultimi anni si è saputa rinnovare e aprire sempre di più all’internazionalità.