Milano, 13 novembre 2025 – “Serve un vero confronto con la Procura, altrimenti Milano resta bloccata”. Così il sindaco Giuseppe Sala ha commentato oggi, dopo l’Assemblea Anci, la recente decisione della Cassazione che ha annullato le misure interdittive contro l’ex assessore Tancredi, l’ex presidente della Commissione Paesaggio Marinoni e il manager Pella. Parole forti, in un momento delicato per la città e i rapporti tra Comune e magistratura.
Cassazione e Procura: lo scontro che blocca Milano
La sentenza della Cassazione, arrivata ieri sera, ha ribaltato la posizione della Procura di Milano sulle misure interdittive decise nei mesi scorsi. “La Cassazione ha smentito la linea della Procura”, ha detto Sala ai giornalisti, sottolineando come i giudici non abbiano accolto “in modo significativo” le richieste della magistratura milanese. Un passaggio che, secondo il sindaco, rischia di creare un clima di incertezza nelle istituzioni. “Purtroppo vedo che la Procura continua a procedere senza tenere conto del fatto che i giudici non condividono la sua linea, e questo mi dispiace”, ha aggiunto Sala.
Il nodo del dialogo: Sala cerca la svolta
Il primo cittadino ha poi ribadito l’urgenza di un confronto diretto. “Bisogna parlarsi, è l’unica strada”, ha detto. Sala ha ricordato che il Comune ha già mostrato apertura verso le richieste della magistratura: “In questi mesi abbiamo dimostrato di non chiuderci, anzi abbiamo preso misure per correggere alcune nostre scelte”. Eppure, ha sottolineato, non si può andare avanti senza un vero dialogo: “Per il bene di Milano non si può continuare senza un confronto chiaro tra le parti. Bisogna sedersi insieme a un tavolo”.
Lo stallo che blocca la macchina comunale
La vicenda giudiziaria che coinvolge ex amministratori e dirigenti ha avuto ripercussioni evidenti sul funzionamento del Comune. Da Palazzo Marino filtra preoccupazione per i ritardi e le difficoltà a portare avanti progetti importanti. “In questo momento la città è ferma”, ha ammesso Sala. Il sindaco ha colto l’occasione dell’assemblea nazionale dei sindaci per lanciare un appello diretto: “Sono pronto a sedermi con la Procura per capire come uscire da questo stallo che sta bloccando Milano”.
Le reazioni e i prossimi passi
La posizione di Sala ha trovato attenzione tra gli altri amministratori presenti all’assemblea Anci, molti dei quali hanno espresso solidarietà per le difficoltà del capoluogo lombardo. Fonti vicine al Comune fanno sapere che nelle prossime settimane potrebbero esserci contatti informali tra Palazzo Marino e la Procura, anche se per ora non sono previsti incontri ufficiali. Resta da vedere se la magistratura milanese accetterà l’invito al dialogo.
Il delicato equilibrio tra giustizia e politica
Il caso di Milano riporta al centro la questione dei rapporti tra magistratura e amministrazione nelle grandi città italiane. La richiesta di “un dialogo vero”, come l’ha definita Sala, arriva dopo mesi di tensioni e provvedimenti che hanno condizionato il lavoro quotidiano del Comune. “Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora serve che tutti facciano un passo avanti”, ha confidato un assessore presente all’assemblea. Nel frattempo, Milano resta sospesa tra la necessità di garantire la legalità e quella di assicurare la continuità amministrativa. Un equilibrio fragile, che nelle prossime settimane potrebbe essere messo a dura prova da nuove decisioni giudiziarie o da un possibile cambio di rotta nei rapporti istituzionali.