New Orleans, 13 novembre 2025 – La Louisiana si fa largo sulla scena gastronomica mondiale con un riconoscimento storico. Lunedì sera, a Greenville in South Carolina, la Guida Michelin per il Sud degli Stati Uniti ha dedicato per la prima volta un’edizione regionale al Sud del Nord America, premiando le eccellenze culinarie di uno degli Stati più iconici d’America. Un appuntamento che, per gli organizzatori, segna una vera svolta nella promozione delle tradizioni locali e nel turismo enogastronomico dell’intera regione.
Louisiana, la cucina del Sud sotto i riflettori internazionali
La scelta di puntare i riflettori proprio sulla Louisiana non è casuale. Crocevia di culture e sapori, dallo storico gumbo ai piatti cajun e creoli, fino ai frutti di mare del Golfo, lo Stato si è imposto come meta d’elezione per chi cerca gusti autentici e storie da raccontare a tavola. “Il cibo è parte della nostra identità”, ha detto Billy Nungesser, vice governatore della Louisiana, durante la cerimonia. “Dalle tradizioni creole e cajun ai prodotti freschi delle nostre coste, la cucina qui è tra le più amate al mondo. Questo riconoscimento Michelin conferma quello che i visitatori dicono da tempo: ogni piatto racconta una storia e regala un’esperienza che non si dimentica”.
Emeril’s brilla con due stelle, premiati anche i giovani talenti
Tra i grandi protagonisti della serata c’è Emeril’s, storico ristorante di New Orleans, che ha conquistato due stelle Michelin. Un riconoscimento che premia la passione e la creatività della squadra guidata dal giovane chef E.J. Lagasse, insignito anche del premio Michelin Young Chef/Culinary Professional Award. “È un onore che voglio condividere con tutto il mio team”, ha confessato Lagasse, emozionato. “La cucina del Sud sta vivendo una nuova primavera, fatta di ricerca e rispetto per le radici”.
Accanto a Emeril’s, hanno ottenuto una stella anche Saint-Germain e Zasu, entrambi nel cuore di New Orleans. Gli ispettori della Guida hanno voluto mettere in luce sia i grandi classici sia le nuove proposte creative che stanno cambiando il volto della gastronomia locale.
Bib Gourmand: qualità e prezzi giusti per scoprire New Orleans
Non solo alta cucina. La Michelin ha assegnato il riconoscimento Bib Gourmand a undici ristoranti di New Orleans, segnalando quei locali dove si mangia bene senza spendere una fortuna. Tra i nomi spiccano Cochon, Dooky Chase, Saba e Turkey and the Wolf: indirizzi ormai imprescindibili per chi vuole assaporare la vera anima gastronomica della città senza formalismi.
La lista include anche realtà consolidate e nuove aperture: August, Herbsaint, Galatoire’s, Pêche e Saffron Nola a New Orleans; Elsie’s Plate & Pie a Baton Rouge; e lo St. Francisville Inn & Restaurant nell’omonima cittadina. I primi commenti dei ristoratori parlano chiaro: questo riconoscimento è “uno stimolo a continuare a puntare su qualità e accoglienza”.
Un progetto triennale per far conoscere il Sud al mondo
L’ingresso della Louisiana nella Guida Michelin fa parte di un più ampio progetto triennale promosso da Travel South USA, la principale organizzazione turistica regionale degli Stati Uniti. L’obiettivo è mettere in luce il patrimonio gastronomico e culturale del Sud, coinvolgendo enti come l’Ufficio del Turismo della Louisiana, New Orleans & Company, Visit Baton Rouge e le commissioni turistiche di Lafayette, Lake Charles, Northshore e Shreveport-Bossier.
“La Louisiana è sempre stata ammirata da guide e critici di tutto il mondo”, ha ricordato Doug Bourgeois, vicesegretario al Turismo dello Stato. “Entrare nella Guida Michelin rafforza la nostra immagine come destinazione di eccellenza per i viaggiatori internazionali, un luogo dove cultura, musica e sapori si intrecciano in un’esperienza unica”.
Louisiana, una nuova era per la cucina del Sud
Per chi lavora nel settore, questa prima guida regionale è solo “l’inizio, non un traguardo”. Le prenotazioni nei ristoranti premiati sono già in crescita, raccontano alcuni gestori, mentre le istituzioni puntano a consolidare l’immagine della Louisiana come meta d’eccellenza per il turismo enogastronomico. In fondo, come ripetono spesso gli chef di New Orleans, “qui ogni piatto è un racconto”. Ora anche la Michelin lo conferma.