Roma, 13 novembre 2025 – Nel mezzo delle trattative sulla legge di bilancio, il governo è ancora alla ricerca di fondi per eventuali aggiustamenti. Le ipotesi sulle coperture però sono ancora in alto mare. Secondo fonti di maggioranza, si stanno esaminando diverse possibilità, tra cui una tassa sull’oro e un contributo sui pacchi sotto i 2 chili provenienti da Paesi extra UE. Nelle ultime ore, i dibattiti si sono fatti più intensi sia a Palazzo Chigi che nelle commissioni parlamentari. La domanda che tutti si fanno è: come trovare i soldi senza far arrabbiare le varie anime della coalizione?
Oro e pacchi leggeri: le piste per mettere mano alle casse
Tra le ipotesi più calde, spiegano fonti vicine al dossier, c’è quella di una tassa sull’oro. L’idea, ancora tutta da dettagliare, prevede un prelievo sulle transazioni o sul possesso di oro fisico, una mossa che potrebbe portare qualche entrata in più. Non è la prima volta che si parla di questa strada: in passato era già stata presa in considerazione, ma aveva trovato resistenze sia nel settore sia dentro la maggioranza stessa.
Un’altra pista riguarda invece un contributo sui pacchi leggeri – quelli sotto i 2 chili – in arrivo da Paesi extra UE. Si tratterebbe di una specie di micro-tassa sulle spedizioni internazionali, pensata soprattutto per colpire il commercio elettronico low cost. “Stiamo valutando tutte le opzioni – ha detto una fonte di governo – ma nessuna decisione è stata ancora presa”. L’obiettivo rimane quello di trovare risorse senza schiacciare troppo i consumatori italiani.
Dividendi, affitti brevi e forze dell’ordine: i nodi da sciogliere
Le possibili strette non si fermano qui. Si ragiona anche su interventi che riguardano i dividendi e le risorse per le forze dell’ordine. Sul fronte degli affitti brevi la tensione si fa più alta: Forza Italia e Lega spingono per un taglio netto, mentre Fratelli d’Italia – dicono fonti interne – vede il tema come “importante ma non urgente”. Gli affitti brevi, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano, restano comunque un punto caldo nelle trattative.
Nel frattempo, il governo deve fare i conti con le richieste dei sindacati e delle categorie produttive. “Serve un segnale concreto per i lavoratori”, ha ribadito ieri pomeriggio Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, durante un incontro con la stampa davanti al Ministero del Lavoro in via Veneto.
Rifinanziamento legge Cisl: in arrivo 49 milioni
Tra le misure ormai praticamente certe c’è il rifinanziamento della legge Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alle imprese. Fonti parlamentari parlano di 49 milioni di euro in arrivo, che si aggiungeranno ai 25 milioni già stanziati. La norma, voluta con forza dalla Cisl e sostenuta anche da altri sindacati, punta a dare maggiore peso ai dipendenti nella gestione aziendale.
“È un passo avanti importante”, ha commentato Sbarra, sottolineando come la partecipazione possa essere “una leva per la crescita e la competitività delle imprese italiane”. Il provvedimento dovrebbe entrare nel maxi-emendamento che il Senato dovrebbe esaminare entro la fine della settimana.
Maggioranza sotto pressione: tempi stretti e tensioni
L’atmosfera nella maggioranza resta tesa. Le riunioni tecniche si susseguono senza sosta: ieri sera, intorno alle 21, un vertice ristretto a Palazzo Chigi ha visto riuniti i capigruppo di Camera e Senato insieme ai tecnici del Ministero dell’Economia. “Dobbiamo chiudere entro pochi giorni”, ha confidato un esponente della Lega uscendo dall’incontro. Il tempo stringe: la manovra deve essere approvata entro dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
Nel frattempo, le opposizioni osservano da vicino. “Siamo pronti a dare battaglia su ogni misura che penalizzi famiglie e imprese”, ha avvertito Elly Schlein (Pd) durante una conferenza stampa a Montecitorio. Il confronto parlamentare si preannuncia duro, con emendamenti già pronti su vari fronti.
La caccia ai fondi continua. Solo nei prossimi giorni si capirà quali idee rimarranno sulla carta e quali finiranno davvero nella legge di bilancio 2025.