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Olio, Inc: Scoperte sorprendenti per mantenere l’eccellenza dell’olio evo in bottiglia

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Olio, Inc: Scoperte sorprendenti per mantenere l'eccellenza dell'olio evo in bottiglia
Olio, Inc: Scoperte sorprendenti per mantenere l'eccellenza dell'olio evo in bottiglia
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Perugia, 9 novembre 2025 – Un nuovo studio sulla conservazione dell’olio extra vergine di oliva è stato presentato questa mattina all’Università degli Studi di Perugia, durante il workshop “Il colore della qualità”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Ets Istituto Nutrizionale Carapelli (Inc) e guidata dal professor Maurizio Servili, ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari, ha coinvolto ricercatori, aziende e addetti ai lavori. L’obiettivo? Capire come il colore delle bottiglie di vetro influisce sulla freschezza e sulla qualità dell’olio evo mentre resta sugli scaffali.

Quanto conta il vetro per mantenere intatto l’olio evo

Durante l’incontro è emerso chiaramente che la conservazione dell’olio extra vergine di oliva cambia molto a seconda del tipo di bottiglia e delle condizioni in cui viene esposto nei negozi. La luce, infatti, provoca un fenomeno chiamato foto-ossidazione, che fa degradare rapidamente le proprietà sensoriali e nutrizionali dell’olio. “Proteggere la qualità significa salvaguardare quei valori che rendono l’olio evo un pilastro della Dieta Mediterranea”, ha spiegato Bruno Seabra, presidente della Fondazione Inc, aprendo i lavori nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali.

Seabra ha poi sottolineato che la Fondazione punta a “sostenere la ricerca sull’olio d’oliva e a diffonderne i risultati per il bene del consumatore”. Un grazie speciale è andato all’azienda Verallia, che ha collaborato fornendo i prototipi delle nuove bottiglie in vetro.

Lo studio mette alla prova i colori delle bottiglie

Il professor Maurizio Servili ha spiegato i dettagli dello studio che ha confrontato per la prima volta diverse tonalità di vetro – verde chiaro, ambra, verde Uvag e blu – per vedere come influenzano la stabilità dell’olio evo alla luce. Le prove sono state fatte simulando le condizioni tipiche dei supermercati, usando oli provenienti da varie zone e con composizioni chimiche diverse.

“Abbiamo introdotto nuovi metodi per misurare meglio quanto l’olio si ossida e quanto rimane fresco”, ha detto Servili. Tra i parametri analizzati ci sono i composti fenolici ossidati, i composti volatili formatisi con l’ossidazione e le pirofeofitine. I risultati? Il vetro blu protegge molto di più rispetto agli altri colori. “Gli effetti più evidenti – ha aggiunto Servili – si sono visti sia nelle misure tradizionali come il K270, sia in quelle nuove”.

Innovazione e sostenibilità: il ruolo delle aziende

Nel corso del workshop, la Stazione Sperimentale del Vetro di Venezia ha spiegato le caratteristiche ottiche e tecniche che rendono il vetro un materiale ideale per conservare gli alimenti. L’attenzione si è poi spostata sulla sostenibilità: Verallia ha presentato una nuova bottiglia in vetro blu, con un contenuto di materiale riciclato del 65,7%. Un chiaro segnale dell’impegno dell’azienda per ridurre l’impatto ambientale.

“L’innovazione nel packaging – ha spiegato un rappresentante di Verallia – non riguarda solo la protezione del prodotto, ma anche la responsabilità verso il pianeta”.

Nutrizione e prevenzione: il valore della ricerca

A chiudere il workshop, Michele Carruba, presidente del Comitato scientifico dell’Inc, ha ricordato che “il ruolo della nutrizione è sempre più centrale nella prevenzione di malattie che pesano sulla società”. L’olio extra vergine di oliva, ha aggiunto, “è un elemento fondamentale di una dieta sana”. Lo studio presentato oggi aiuta a capire meglio la qualità dell’olio evo e i suoi effetti sulla salute.

Il workshop si è concluso con domande dal pubblico e scambi informali nei corridoi dell’Ateneo. Un appuntamento importante, che secondo gli organizzatori segna un passo avanti nella tutela della qualità dell’olio italiano e nella diffusione di pratiche più consapevoli in tutta la filiera.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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