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Rinnovo innovativo del contratto Ccnl per i dirigenti del terziario: il ruolo di Confcommercio e Manageritalia

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Rinnovo innovativo del contratto Ccnl per i dirigenti del terziario: il ruolo di Confcommercio e Manageritalia
Rinnovo innovativo del contratto Ccnl per i dirigenti del terziario: il ruolo di Confcommercio e Manageritalia
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Milano, 7 novembre 2025 – Confcommercio – Imprese per l’Italia e Manageritalia hanno oggi rinnovato il Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per i dirigenti di aziende del terziario, distribuzione e servizi. Il nuovo accordo, che partirà dal 1° gennaio 2026 e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2028, riguarda più di 10mila imprese e circa 32mila dirigenti in tutta Italia. Tra le novità principali c’è un aumento lordo mensile di 800 euro, che arriverà gradualmente in tre tranche annuali. In più, il contratto rafforza il welfare aziendale e le tutele sociali, con un occhio di riguardo alla parità di genere e all’invecchiamento attivo.

Rinnovo anticipato: una mossa per dare stabilità

La firma è arrivata con largo anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, fissata per il 31 dicembre 2025. Le parti parlano di “una scelta di responsabilità e visione strategica”. In un periodo ancora segnato da molte incertezze economiche, anticipare il rinnovo serve a garantire stabilità e continuità nei rapporti sindacali. Inoltre, dà alle imprese la possibilità di programmare con più chiarezza i costi del lavoro. “Siamo molto soddisfatti di aver chiuso questo accordo prima del previsto”, ha detto Mauro Lusetti, vicepresidente di Confcommercio. “Un segnale forte che conferma l’impegno di Confcommercio a rispettare gli accordi presi e il buon rapporto con i sindacati dei manager”.

Aumenti in tre step e più welfare per i dirigenti

Il nuovo contratto prevede un aumento lordo mensile complessivo di 800 euro, suddiviso in tre scatti: 320 euro da gennaio 2026, 260 euro da gennaio 2027 e 220 euro da gennaio 2028. Le organizzazioni firmatarie sottolineano come questo incremento sia pensato per proteggere il potere d’acquisto dei dirigenti, in un momento in cui l’inflazione pesa ancora sulle buste paga. Ma non si tratta solo di soldi: il contratto punta anche a potenziare il welfare aziendale, introducendo nuove misure per la genitorialità, la parità di genere e un’attenzione particolare all’invecchiamento attivo sul lavoro.

“La vera novità sta nell’investimento sul welfare e sull’invecchiamento attivo, oltre alle misure per la genitorialità e la parità di genere”, si legge nella nota di Confcommercio. Nel testo si trovano anche nuovi strumenti per bilanciare meglio vita privata e lavoro, con congedi più flessibili e iniziative per spingere le donne verso ruoli di vertice.

Trattative serrate, ma clima di collaborazione

Il rinnovo è arrivato dopo settimane di trattative tra le delegazioni di Confcommercio e Manageritalia. L’obiettivo era trovare un punto d’incontro tra la sostenibilità per le imprese e la tutela dei diritti dei dirigenti. “Questo contratto arriva prima del previsto e soprattutto al momento giusto”, ha spiegato Marco Ballarè, presidente di Manageritalia. “È una scelta responsabile e lungimirante: serve a dare certezze sia ai dirigenti sia alle aziende. È un segnale concreto che valorizza la contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e delle relazioni sindacali”.

Secondo fonti vicine al tavolo delle trattative, il clima è stato collaborativo, con particolare attenzione alle esigenze delle imprese più piccole e alle richieste dei manager su formazione continua e protezione sociale.

Impatti concreti su dirigenti e aziende

Il nuovo Ccnl riguarda un settore cruciale per l’economia italiana, quello del terziario, che include commercio, servizi e distribuzione moderna. Secondo le stime, coinvolgerà circa 32mila dirigenti sparsi da Milano a Palermo. Le imprese avranno uno strumento aggiornato per gestire il personale nei prossimi tre anni, mentre i manager potranno contare su tutele economiche e sociali più solide.

“Con questo rinnovo – ha aggiunto Lusetti – confermiamo la volontà di trovare soluzioni moderne e sostenibili per il welfare, a beneficio delle aziende e di chi le guida”. La firma anticipata è anche un segnale per altre categorie in attesa di rinnovi, in un momento in cui la contrattazione collettiva torna a essere al centro del dibattito sul lavoro.

Cosa ci aspetta nei prossimi mesi

Il testo del contratto sarà distribuito nei prossimi giorni alle aziende associate e ai dirigenti interessati. Le parti hanno già previsto di seguire da vicino l’applicazione delle nuove misure, con tavoli tecnici che si terranno durante tutto il triennio. Resta da vedere come queste novità influenzeranno la competitività delle imprese italiane nel settore dei servizi e la qualità della vita lavorativa dei manager.

Per ora, la firma anticipata è letta come un segno di fiducia nel dialogo sociale. E come una risposta concreta alle sfide che il mercato del lavoro presenterà nei prossimi anni.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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