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Il drammatico racconto del marito di Anna Laura Valsecchi, accoltellata a Milano: Un pazzo due minuti prima della tragedia

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Il drammatico racconto del marito di Anna Laura Valsecchi, accoltellata a Milano: Un pazzo due minuti prima della tragedia
Il drammatico racconto del marito di Anna Laura Valsecchi, accoltellata a Milano: Un pazzo due minuti prima della tragedia
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Milano, 5 novembre 2025 – Anna Laura Valsecchi, 43 anni, è stata accoltellata venerdì mattina in piazza Gae Aulenti, nel cuore pulsante di Milano, mentre si stava dirigendo al lavoro. L’aggressione, avvenuta poco dopo le 8, ha lasciato tutti senza parole. Il marito della donna, ancora scosso, ha raccontato di aver parlato con lei al telefono pochi istanti prima dell’attacco: «Mi ha detto solo: “Un pazzo”», ha detto fuori dal reparto di rianimazione dell’ospedale Niguarda. Anna Laura è stata operata d’urgenza e ora è fuori pericolo, ma i medici restano cauti sulle prossime ore.

“Un pazzo”: la telefonata che ha preceduto l’aggressione

«Eravamo al telefono fino a due minuti prima», ha spiegato il marito di Anna Laura Valsecchi, che lavora in una piscina vicino a Porta Nuova. «L’ho salutata, le ho detto che ero arrivato al lavoro. Appena ho legato la bici, il telefono ha squillato di nuovo. Era il suo numero, ma non era lei», ha ricordato. Dall’altra parte della linea c’era una donna che aveva soccorso Anna Laura subito dopo l’aggressione. «Mi ha detto che si era fatta dare il telefono e che era con lei. Mi ha spiegato cos’era successo. Ho ripreso la bici e sono corso lì», ha raccontato.

Arrivato in piazza Gae Aulenti, la scena era immobile e terribile. Anna Laura era a terra, il coltello ancora conficcato nella schiena. Però era cosciente, almeno finché i soccorritori non l’hanno sedata per portarla in ospedale. In quei momenti difficili, ha sussurrato al marito: «Un pazzo, un pazzo».

Le condizioni di Anna Laura e l’attesa in ospedale

Al Niguarda, i medici hanno agito subito, operandola d’urgenza. L’intervento è andato bene, ma la prognosi resta riservata. «Mi hanno detto che l’operazione è riuscita, ma le prossime 48 ore sono decisive», ha detto il marito ai giornalisti fuori dal reparto. «Può migliorare o peggiorare. Dobbiamo aspettare». Intorno a lui, parenti e amici hanno atteso notizie per tutta la giornata, tra sguardi tesi e telefonate silenziose nei corridoi.

Secondo la polizia, Anna Laura aveva seguito il suo solito percorso: metropolitana fino a Gioia, poi una breve passeggiata nel parco della Biblioteca degli Alberi. Era appena arrivata in ufficio quando è stata colpita alle spalle.

Chi è Vincenzo Lanni, l’aggressore identificato

L’uomo accusato dell’accoltellamento si chiama Vincenzo Lanni, 59 anni, originario del Sud ma da tempo senza fissa dimora. Fonti investigative raccontano che soffre di disturbo schizoide della personalità. A identificarlo è stata la sorella gemella, che ha riconosciuto Lanni nei filmati delle telecamere e ha subito avvertito la polizia.

Gli investigatori escludono qualsiasi legame tra lui e la vittima. Lanni era già noto alle forze dell’ordine per due episodi simili nel 2015, quando aveva aggredito due anziani dicendo di voler uccidere perché si sentiva “un fallito”. Negli ultimi giorni aveva dormito in un albergo di Milano, dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero in provincia di Varese.

Indagini in corso e reazioni in città

Gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti di Lanni nelle ore prima dell’aggressione. Secondo le prime informazioni, avrebbe vagato senza meta nella zona di Porta Nuova. Nessun segnale, nessuna minaccia rivolta prima a Anna Laura.

In piazza Gae Aulenti, simbolo della Milano moderna, la notizia ha fatto presto il giro tra lavoratori e residenti. Molti si sono detti preoccupati per la sicurezza: «Non pensavamo potesse succedere qui, in pieno giorno», ha detto una donna che lavora in un ufficio vicino.

La polizia ha aumentato i controlli nell’area e invita chiunque abbia visto qualcosa a farsi avanti per aiutare con le indagini.

Milano sotto choc, la famiglia in attesa

Mentre la città cerca di capire cosa abbia spinto a un gesto così improvviso e violento, la famiglia Valsecchi resta in ansia. «Sembra un film. Un brutto film», ha detto il marito fuori dall’ospedale Niguarda. Solo nelle prossime ore si saprà se Anna Laura potrà lasciarsi alle spalle questa mattina di novembre che per lei e chi le vuole bene resterà impossibile da dimenticare.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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