Roma, 5 novembre 2025 – Il decreto Sicurezza sul lavoro 2025, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 ottobre, apre una nuova fase nella lotta agli incidenti sul lavoro e nel rafforzamento della responsabilità nei cantieri italiani. Il provvedimento, che entrerà in vigore nei prossimi mesi, vuole spingere più a fondo sulla cultura della sicurezza, agendo su tre fronti: sanzioni più severe, maggior controllo sui lavoratori e obblighi di valutazione più ampi, anche per quanto riguarda il benessere psicosociale. Una risposta netta a un problema che continua a causare troppi incidenti gravi e, purtroppo, anche mortali.
Patente a crediti e badge digitale: la rivoluzione nei cantieri
Dal 1° ottobre 2024, tutte le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili devono avere la cosiddetta patente a crediti. Lo prevede l’articolo 27 del D.Lgs. 81/08, aggiornato dal decreto-legge 192/2024. La patente parte da un punteggio di trenta crediti; per lavorare servono almeno quindici. Chi viene sorpreso senza rischia multe fino a 12.000 euro – il doppio rispetto al passato – e l’esclusione dai lavori pubblici per sei mesi.
“Il decreto introduce misure urgenti per tutelare salute e sicurezza sul lavoro, puntando a ridurre gli incidenti”, spiega Valentina Pepe, avvocato dello studio Pepe & Associati. La novità più importante riguarda la perdita automatica di crediti in caso di violazioni legate al lavoro irregolare. “La decurtazione parte già alla notifica del verbale da parte degli organi di controllo, grazie anche ai dati del Portale nazionale del sommerso”, aggiunge Pepe.
Controlli più rigidi e responsabilità condivise
Con il decreto arriva anche l’obbligo del badge digitale di riconoscimento per tutti i lavoratori in cantiere, compresi quelli delle ditte subappaltatrici. Questo cambia il modo di gestire gli accessi ogni giorno. “Se un subappaltatore non rispetta l’obbligo del badge, la responsabilità ricade anche sull’impresa appaltatrice”, sottolinea Marius Neagu, fondatore di Macos Srl. Se l’appaltatore non verifica, rischia multe, sospensione dei lavori e, nei casi più gravi, l’interdizione temporanea.
Per aziende come Macos – certificata Iso 9001 e 45001, con Rating di Legalità Agcm – il badge digitale non è solo un obbligo formale. “Serve a garantire trasparenza, rafforzando la cultura della sicurezza e il controllo delle presenze”, spiega Neagu. L’obiettivo è migliorare il coordinamento tra imprese, subappaltatori e controllori.
Più attenzione anche al benessere psicologico
Il decreto Sicurezza 2025 non si ferma ai controlli tecnici. Per la prima volta, le aziende devono inserire nel Documento di valutazione dei rischi (Dvr) anche i rischi legati a molestie e violenze sul lavoro. “Le molestie sono un rischio da prevenire sul serio”, ricorda Giulietta Bergamaschi, managing partner dello studio Lexellent. L’obbligo nasce dalla ratifica della Convenzione Ilo n. 190 e si integra con il D.Lgs. 81/08.
“Non si potrà più intervenire solo dopo l’accaduto – spiega Bergamaschi – ma bisogna anticipare il problema: riconoscere i rischi, misurarli e mettere in campo misure preventive come codici di comportamento e canali riservati per le segnalazioni”. L’aggiornamento delle procedure sullo stress lavoro-correlato, ora esteso anche alle molestie, segna un cambio di passo: il benessere psicologico diventa parte integrante della sicurezza.
Incentivi economici e nuove regole per le imprese
Il decreto introduce anche incentivi economici: la sicurezza sul lavoro potrà influenzare i costi contributivi delle imprese attraverso una revisione delle aliquote Inail. Andrea Puccio, avvocato dello studio Puccio Penalisti Associati, osserva che “i controlli più severi costringeranno le imprese a prestare più attenzione all’organizzazione della sicurezza e alla tracciabilità delle responsabilità lungo tutta la filiera”.
Un obbligo che può diventare un’opportunità. “L’idea è trasformare la conformità in un elemento stabile della gestione aziendale”, aggiunge Puccio. Solo così, concludono gli esperti, la prevenzione potrà entrare davvero nel DNA delle imprese.
Il banco di prova per imprese e istituzioni
Il decreto Sicurezza 2025 si presenta dunque come un vero test per imprese, committenti e subappaltatori. La sfida sarà mettere in pratica le nuove regole, senza limitarle a semplici formalità. Tra badge digitali, patente a crediti e nuovi obblighi sulla salute mentale, il messaggio è chiaro: la sicurezza sul lavoro non è più solo una questione di leggi. È diventata un tema cruciale per la sostenibilità sociale ed economica del Paese.