Pechino, 12 giugno 2024 – Il ministero del Commercio cinese sta pensando di concedere esenzioni all’export per alcuni chip prodotti da Nexperia, dopo il blocco imposto da Pechino verso l’Europa nelle ultime settimane. “Valuteremo con attenzione la situazione delle aziende e concederemo esenzioni alle esportazioni solo in base alle necessità reali”, ha detto un portavoce del ministero, rispondendo alle domande durante il consueto briefing mattutino.
Crisi dei chip tra Cina ed Europa: cosa ha scatenato lo scontro
Tutto è iniziato con una decisione del governo olandese a fine maggio: l’esecutivo guidato da Mark Rutte ha inserito Nexperia, produttore di semiconduttori con sede a Nijmegen ma controllato dal gruppo cinese Wingtech, sotto un regime speciale di controllo sulle esportazioni. Una mossa, secondo fonti europee, motivata da “preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale e alla protezione delle tecnologie sensibili”. Pechino però non l’ha presa bene. Ha risposto con un divieto speculare: stop alla riesportazione dei chip Nexperia verso l’Europa.
Il colpo alle aziende europee e al settore automotive
Il blocco ha avuto un impatto diretto su molte aziende europee, soprattutto nel settore automotive. Secondo le prime stime dell’associazione europea dei produttori di componenti elettronici, almeno una ventina di imprese – tra cui Bosch, Valeo e Continental – hanno già segnalato ritardi nelle consegne. “Siamo preoccupati per la tenuta delle nostre catene di approvvigionamento”, ha ammesso un dirigente di una grande casa automobilistica tedesca, che ha preferito restare anonimo. In alcuni stabilimenti, come quello di Wolfsburg della Volkswagen, si sono già registrati rallentamenti nella produzione di centraline elettroniche e sistemi di controllo.
Le trattative aperte e le possibili esenzioni
Il portavoce del ministero cinese non ha dato dettagli su tempi o criteri per le eventuali esenzioni. Ma fonti vicine al dossier raccontano che i colloqui tra Pechino e Bruxelles vanno avanti da giorni, con l’obiettivo di trovare una soluzione per almeno far ripartire in parte le forniture. “La priorità è evitare danni irreparabili alle filiere industriali europee”, ha spiegato un funzionario della Commissione UE. In questo scenario, la Cina sembra pronta a valutare caso per caso le richieste delle aziende europee, soprattutto quelle che dimostrano di dipendere davvero dai chip Nexperia per la produzione.
Reazioni e futuro del mercato europeo dei semiconduttori
Questa crisi ha riacceso il dibattito sulla dipendenza tecnologica dell’Europa dalla Cina e sulla necessità di rafforzare la produzione europea di semiconduttori. “Questa vicenda mostra quanto sia urgente investire nelle capacità produttive europee”, ha detto Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione UE con delega alla concorrenza. Il governo olandese, da parte sua, ha ribadito che le misure su Nexperia rispettano “le regole europee sulla sicurezza”, ma si è detto disponibile a parlare con Pechino per evitare un’escalation.
Che cosa ci aspetta: scenari e attese
Per ora la situazione è ancora incerta. Le aziende europee aspettano segnali chiari da Pechino, mentre i governi cercano di mediare per evitare nuovi colpi all’economia. “Siamo in una fase delicata”, ha confidato un diplomatico europeo a Bruxelles, “e ogni passo falso può peggiorare la crisi”. Nelle prossime settimane si capirà se la Cina concederà davvero le esenzioni promesse o se il braccio di ferro andrà avanti. Nel frattempo, nelle fabbriche europee cresce l’attesa. E anche una certa tensione: senza quei chip, molte linee di produzione rischiano di fermarsi davvero.