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Nuove misure per i caregiver familiari: cosa cambia con l’inasprimento dei controlli sulla Legge 104

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Nuove misure per i caregiver familiari: cosa cambia con l'inasprimento dei controlli sulla Legge 104
Nuove misure per i caregiver familiari: cosa cambia con l'inasprimento dei controlli sulla Legge 104
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Roma, 14 giugno 2024 – Il disegno di legge di Bilancio 2026, ora in discussione in Parlamento, punta a stringere i controlli sulle agevolazioni della legge 104 per chi assiste familiari disabili. L’avvocata Lilla Laperuta, esperta di diritto del lavoro, ha spiegato le novità principali: la stretta riguarda soprattutto i permessi retribuiti e i congedi straordinari, con l’obiettivo di fermare gli abusi e far sì che le risorse pubbliche vengano usate correttamente.

Controlli più duri sui permessi 104

Come ha illustrato Laperuta, il testo della manovra – presentato al Senato dopo il via libera della Ragioneria Generale dello Stato lo scorso 22 ottobre – dà la possibilità ai datori di lavoro nelle pubbliche amministrazioni di chiedere all’Inps di verificare che restino validi i requisiti sanitari per ottenere i permessi della legge 104/1992. In pratica, si potrà controllare se il dipendente che usa questi benefici è ancora nelle condizioni previste dalla legge.

Il controllo non sarà più affidato solo ai medici dell’Inps. Il nuovo articolo 129 del disegno di legge, intitolato “Norme di revisione e di razionalizzazione della spesa”, consente all’istituto previdenziale di chiamare in causa anche i medici delle Asl, degli ospedali pubblici, delle aziende ospedaliere universitarie collegate al Servizio sanitario nazionale e della sanità militare. Un allargamento importante, pensato per rendere più serrati i controlli.

Chi sono i caregiver familiari

La figura del caregiver familiare è stata riconosciuta per la prima volta dalla legge di Bilancio 2018 (articolo 1, comma 255, legge 205/2017). Come ricorda Laperuta, è chi si prende cura di persone come il coniuge, l’unito civilmente, il convivente di fatto o un familiare o affine entro il secondo grado (a volte anche il terzo), affetti da malattie, infermità o disabilità che li rendono non autosufficienti.

La legge 104/1992 è da oltre trent’anni un punto di riferimento nel welfare italiano. Tra le agevolazioni più importanti per chi assiste un familiare con disabilità grave ci sono i cosiddetti permessi 104: giorni di lavoro pagati durante i quali si può restare a casa per prestare assistenza. “L’handicap è grave – spiega Laperuta – quando limita così tanto l’autonomia personale da richiedere un intervento assistenziale continuo e completo”.

Abusi sotto la lente: cosa cambia

La legge collega chiaramente i permessi alle reali necessità di assistenza. Se questo legame manca – cioè se il lavoratore si assenta senza offrire davvero supporto – si parla di abuso. Per evitare questi casi, la futura Legge di Bilancio 2026 introduce controlli più severi per accertare i requisiti.

Non solo permessi: la stretta riguarda anche i congedi straordinari e parentali previsti dall’articolo 42 del decreto legislativo 151/2001 e dall’articolo 8 della legge 22 maggio 2017, n. 8. Le pubbliche amministrazioni dovranno riportare nelle denunce mensili dettagli precisi sull’evento e sulla persona assistita, così da impedire che più persone usufruiscano insieme della stessa agevolazione.

Cosa succede adesso: tempi e passi successivi

Per mettere in pratica queste nuove regole servirà un decreto attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che dovrà definire nel dettaglio come fare i controlli. Nel frattempo, il disegno di legge continua il suo percorso in Parlamento, con l’approvazione finale prevista entro il 31 dicembre 2025.

Laperuta sottolinea che “l’obiettivo è tagliare gli sprechi e fare in modo che le risorse arrivino davvero a chi ne ha diritto”. Un tema che riguarda migliaia di famiglie italiane, spesso alle prese con grandi difficoltà, e che richiede un equilibrio tra tutela dei diritti e lotta agli abusi.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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