Home Storie La rivoluzione dell’agricoltura senza terra: Smartel sfida le convenzioni in Nigeria
Storie

La rivoluzione dell’agricoltura senza terra: Smartel sfida le convenzioni in Nigeria

Share
La rivoluzione dell'agricoltura senza terra: Smartel sfida le convenzioni in Nigeria
La rivoluzione dell'agricoltura senza terra: Smartel sfida le convenzioni in Nigeria
Share

Abuja, 4 giugno 2024 – Coltivare cibo fresco senza terra, anche sui tetti delle città o nei campi profughi, per rafforzare la sicurezza alimentare e la resilienza delle comunità più fragili. È questa la sfida di Smartel, startup nigeriana guidata da giovani innovatori. Con il suo sistema idroponico “farm-in-a-box”, Smartel è tra i finalisti del premio UN SDG Action Awards, riconoscimento promosso dalle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e sostenuto dai governi italiano e tedesco. La cerimonia si terrà il 29 ottobre a Roma.

Coltivare senza terra, ovunque serve

Al centro del progetto c’è un metodo di coltivazione senza suolo, che usa acqua arricchita di nutrienti, risparmiando fino al 90% rispetto all’agricoltura tradizionale. «Siamo partiti da un’idea semplice: coltivare dove la terra manca», spiega Israel Smart, fondatore di Smartel e ingegnere nato nello Stato di Taraba. Cresciuto in una famiglia di piccoli agricoltori e segnato dalla malnutrizione infantile, Smart ha trasformato la sua esperienza in una missione: «Nessuno deve restare indietro nella lotta per il cibo».

Il “farm-in-a-box” funziona con energia solare, è supportato dall’intelligenza artificiale e realizzato con plastica riciclata. È modulare e portatile, e permette di coltivare ortaggi freschi anche in condizioni difficili: sui tetti degli edifici, nelle scuole, nei campi profughi o in zone aride dove la terra scarseggia.

Dalla Nigeria agli occhi del mondo

Smartel è uno dei tre finalisti nella categoria Creatività degli “Heroes of Tomorrow: UN SDG Action Awards”, scelti tra migliaia di proposte da oltre 190 paesi. La premiazione, in programma a Roma e trasmessa in tutto il mondo, celebra chi ha saputo trasformare problemi globali in soluzioni concrete, con innovazione e impegno personale.

Il modello Smartel è cresciuto da un semplice esperimento locale a una piattaforma che si può estendere, combinando tecnologia, lavoro di comunità e rispetto per l’ambiente. Gli hub idroponici, guidati dalle comunità, sono diventati non solo luoghi di produzione alimentare, ma anche centri di formazione, dove donne e giovani imparano l’agricoltura intelligente adatta ai cambiamenti climatici.

Numeri e risultati concreti

I dati parlano chiaro. Smartel ha già prodotto migliaia di chili di cibo fresco per chi ne ha più bisogno, consumando molta meno acqua. Oltre al cibo, il progetto ha creato nuove opportunità di lavoro per imprenditrici, giovani e piccoli agricoltori. «Abbiamo formato più di 15.000 giovani a costruire e gestire queste fattorie idroponiche», racconta Smart, sottolineando come ogni hub diventi un luogo di apprendimento e di impresa.

Il design portatile ha attirato l’attenzione di governi, agenzie umanitarie e investitori internazionali. Finora, secondo Smartel, sono state raggiunte più di 150.000 persone tra Nigeria e Rwanda. Spazi inutilizzati si trasformano così in centri vivi, capaci di dare speranza e indipendenza alle comunità.

La crisi alimentare che non aspetta

In Nigeria la situazione è drammatica: circa 33 milioni di persone soffrono una grave insicurezza alimentare. Le regioni nordorientali – Borno, Adamawa e Yobe – sono tra le più colpite. Nonostante oltre il 70% della popolazione viva di agricoltura, quasi il 43% del territorio è a rischio desertificazione. «Coltivare dove terra e acqua stanno sparendo non è più un’opzione, ma una necessità», ammette Smart.

I cambiamenti climatici peggiorano tutto, rendendo urgente trovare soluzioni nuove. Il sistema Smartel, che unisce scienza, design e impatto sociale, punta a costruire un modo di produrre cibo che resista al clima locale.

Un futuro da coltivare insieme

Israel Smart ha le idee chiare: ogni comunità deve poter coltivare il proprio futuro, ovunque si trovi. «Chiediamo a governi, donatori e innovatori di investire in un’agricoltura che parta dalle comunità», dice il fondatore. Ogni modulo installato è un passo verso un futuro alimentare sicuro e più forte.

La candidatura di Smartel ai UN SDG Action Awards dimostra che la creatività può nascere anche nelle situazioni più difficili, se sostenuta da una rete globale. E che la lotta all’insicurezza alimentare passa anche dalla capacità di reinventare l’agricoltura con soluzioni semplici, accessibili e concrete.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.