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Mallen (Cnel): il ruolo cruciale degli enti locali come primo presidio di prossimità

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Mallen (Cnel): il ruolo cruciale degli enti locali come primo presidio di prossimità
Mallen (Cnel): il ruolo cruciale degli enti locali come primo presidio di prossimità
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Roma, 5 giugno 2024 – Oggi a Roma è stata presentata la Relazione annuale del Cnel sui servizi pubblici, un appuntamento che segna un passaggio importante nella valutazione delle politiche pubbliche in Italia. L’incontro, tenutosi nella sede del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e organizzato insieme alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, ha riunito amministratori locali, rappresentanti istituzionali e studiosi. Al centro del confronto, la necessità di andare oltre i numeri e capire davvero quale impatto abbiano i servizi pubblici sulla vita di cittadini e imprese.

Dal controllo della spesa a un vero impatto sulla vita delle persone

“Non basta più solo vedere quanto si spende o quanti servizi vengono offerti: dobbiamo capire cosa producono in termini di benessere economico, sociale e ambientale”, ha detto Marcella Mallen, consigliera del Cnel, durante il suo intervento. La Relazione 2025, che fotografa la situazione attuale dei servizi pubblici in Italia, chiede un cambio di passo: non più solo output, ma outcome. In parole semplici, non solo quantità, ma risultati concreti che migliorano la qualità della vita.

Il documento parla chiaro: questa è una vera rivoluzione culturale per la Pubblica amministrazione. “Bisogna lasciare da parte la logica della rendicontazione formale”, ha aggiunto Mallen, “e assumersi una responsabilità reale, prendendo come riferimento gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030”.

Regioni e territori, il nodo dei divari ancora aperto

Un punto centrale della Relazione riguarda il ruolo di Regioni e Enti locali. Sono loro, secondo il Cnel, la prima linea di contatto con i cittadini: qui le politiche pubbliche si concretizzano e si misura la fiducia nello Stato. Ma i dati per il 2025 confermano che i divari territoriali restano un problema serio. Non si tratta solo della tradizionale spaccatura tra Nord e Sud, ma anche delle differenze tra aree urbane e zone interne.

“Colmare queste differenze significa garantire i diritti di cittadinanza”, ha sottolineato Mallen. Un traguardo ancora lontano, come mostrano le disparità nell’accesso ai servizi sanitari, scolastici e digitali nelle varie zone del Paese. Le prime analisi della Relazione evidenziano come il gap infrastrutturale e organizzativo penalizzi soprattutto le comunità più isolate.

La sfida di valutare: contare i numeri ma anche le persone

Il nuovo approccio suggerito dal Cnel vuole mettere insieme la valutazione quantitativa e quella qualitativa. Non solo dati su spesa ed efficienza, ma anche indicatori che raccontino l’effetto sulla salute, sull’ambiente e sulle opportunità di lavoro. “Solo così si può parlare di una vera responsabilità pubblica”, ha confidato un funzionario regionale presente all’incontro.

Nel corso della mattinata, sono arrivate testimonianze dirette da amministratori locali che hanno raccontato con esempi concreti come la distanza dai centri decisionali renda difficile realizzare politiche efficaci. “A volte ci sentiamo soli”, ha ammesso un sindaco dell’Appennino emiliano, “eppure siamo noi a raccogliere ogni giorno le richieste dei cittadini”.

Obiettivi chiari per il futuro: l’Agenda 2030 come bussola

Il richiamo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 non è casuale. Il Cnel invita tutte le amministrazioni a confrontarsi con parametri internazionali per garantire trasparenza e confrontabilità. “Non basta più dire quanti chilometri di strade abbiamo asfaltato”, ha spiegato Mallen, “ma dobbiamo chiederci se quelle strade migliorano davvero la vita delle persone”.

Alla fine dell’incontro, tutti hanno concordato sull’importanza di rafforzare il ruolo delle Regioni nella valutazione delle politiche pubbliche. Solo così, si è detto, sarà possibile ridurre le disuguaglianze e ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni.

La Relazione annuale del Cnel sarà ora inviata a Parlamento e Governo. Un documento che, secondo i promotori, deve diventare un punto di riferimento per una Pubblica amministrazione più attenta ai bisogni concreti del Paese.

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Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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