Roma, 6 giugno – Renato Brunetta, presidente del Cnel, ha dato il via stamattina a Roma all’incontro tra la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome e il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Un appuntamento che segna l’inizio di una collaborazione su temi cruciali come salute, imprese e lavoro.
Cnel e Regioni: un’intesa che guarda avanti
L’incontro si è svolto nella sede del Cnel a Villa Lubin, con la presenza di numerosi rappresentanti istituzionali. Brunetta ha preso la parola poco dopo le 10, raccontando come questa iniziativa sia nata da un’idea condivisa con Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio, e il segretario generale Massimiliano Monnanni. “Questa è la rete più vera e profonda che abbiamo in Italia”, ha detto, mettendo in luce l’importanza di rafforzare il rapporto tra istituzioni centrali e territori.
Il presidente del Cnel ha poi ripercorso la storia degli organismi simili a livello regionale. “Quarant’anni fa pensavo a un Cnel in ogni Regione. Ne sono nati pochi, uno anche nel Lazio, ma senza grande fortuna”, ha ammesso. La rappresentanza della società civile fatica ancora oggi a trovare una sua collocazione stabile nelle istituzioni locali.
Controllare i servizi pubblici: l’esperienza del Cnel
Dal 2009 il Cnel, su impulso del Parlamento e grazie al lavoro di Marcella Mallen, pubblica ogni anno un rapporto sull’efficienza dei servizi pubblici in Italia. Brunetta ha spiegato che questo documento potrebbe avere più forza se fosse realizzato con il contributo diretto dei consiglieri regionali. “Pensate a quanto sarebbe importante, a livello regionale, un rapporto sui servizi fatto dai consiglieri della propria Regione”, ha detto.
Ha poi fatto l’esempio di un ente romano che valuta proprio l’efficienza dei servizi pubblici locali, collegato al Consiglio comunale di Roma. “Se riuscissimo a includere anche sanità, lavoro e imprese, potremmo mettere in piedi un sistema di monitoraggio davvero efficace”, ha aggiunto.
Sanità e fondi regionali: il nodo degli algoritmi
Tra i temi caldi c’è la distribuzione dei fondi sanitari tra le Regioni. Brunetta ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da un presidente di Regione del centro Italia, preoccupato per l’effetto dell’attuale algoritmo, che penalizza le aree con bassa densità di popolazione e territori complessi dal punto di vista geografico. “Se riuscissimo a costruire un algoritmo diverso, e a presentare una legge in Parlamento con il sostegno delle Regioni, potremmo riaprire il dibattito sui criteri attuali”, ha spiegato.
L’obiettivo è una revisione condivisa dei criteri di riparto delle risorse, partendo proprio dal protocollo firmato oggi. “È solo un esempio tra i tanti problemi da affrontare”, ha sottolineato Brunetta.
Tre gruppi di lavoro: sanità, lavoro e imprese
Il protocollo prevede la creazione immediata di tre gruppi di lavoro dedicati a Sanità, Lavoro e Imprese. “Dal lato Cnel abbiamo bisogno di avere peso e impatto a livello regionale; voi, dai Consigli regionali, cercate coordinamento e concretezza”, ha spiegato Brunetta. La tabella di marcia sarà definita nelle prossime settimane.
Durante il suo intervento, Brunetta ha anche riflettuto sul senso della parola “ospite”. “Oggi il Cnel ospita le Regioni, ma è anche ospitato da voi. Ho la sensazione di essere parte integrante dei Consigli regionali, sia nei contenuti che nelle prerogative istituzionali”, ha detto.
Una rete preziosa per le sfide di domani
Brunetta ha chiuso il suo discorso richiamando le grandi sfide di oggi: demografia, energia e geopolitica. “Chi ha una rete ha un tesoro, e voi siete una rete straordinaria fatta di persone, imprese e servizi sociali”, ha detto rivolgendosi ai presidenti regionali. Poco prima di mezzogiorno, tra strette di mano e qualche chiacchiera nei corridoi, è stato firmato il protocollo che dà il via a questa nuova collaborazione.