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Balleari: un nuovo percorso per valorizzare il lavoro condiviso in Liguria

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Balleari: un nuovo percorso per valorizzare il lavoro condiviso in Liguria
Balleari: un nuovo percorso per valorizzare il lavoro condiviso in Liguria
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Genova, 6 giugno 2024 – Sta prendendo forma un nuovo confronto tra Cnel e Regioni, con l’obiettivo di superare il modello delle decisioni imposte dall’alto e valorizzare il ruolo operativo dei territori. Lo ha evidenziato questa mattina Stefano Balleari, presidente del Consiglio regionale della Liguria, durante l’incontro “Salute, imprese e lavoro”, organizzato dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro insieme alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali e delle Province autonome.

Cnel e Regioni: verso un lavoro di squadra

Balleari ha iniziato il suo intervento ringraziando il presidente del Cnel, Renato Brunetta, per “l’impulso deciso” dato a un percorso che – ha spiegato – “mette al centro le Regioni, superando l’idea che siano solo destinatari passivi di decisioni calate dall’alto o soggetti consultati a metà”. Il nuovo approccio punta invece a un lavoro condiviso: “Regioni e Assemblee legislative portano proposte concrete, sperimentazioni legislative e buone pratiche già in corso”.

Il Cnel, da parte sua, assicura “una visione d’insieme e una competenza economico-sociale riconosciuta dalla Costituzione”. Questo equilibrio, dicono i promotori, dovrebbe rafforzare il peso delle autonomie locali nel disegno delle politiche pubbliche.

Formazione e lavoro: il nodo del mismatch

Al centro del dibattito c’è il tema della formazione professionale. Balleari ha messo in luce una delle criticità più sentite dalle imprese: la distanza tra domanda e offerta di competenze. “Il mismatch resta una delle principali difficoltà per i nostri sistemi produttivi”, ha detto.

Secondo il presidente della Liguria, senza un legame forte tra imprese, parti sociali, scuola e istituzioni “nessuna politica può funzionare davvero”. Un problema che riguarda anche la Liguria, dove – dati Unioncamere alla mano – nel 2023 sono rimasti vacanti oltre 7.000 posti di lavoro per mancanza di figure adeguate. Una situazione che si riflette a livello nazionale: il rapporto Excelsior indica che il 47% delle aziende italiane fatica a trovare le persone giuste.

Buone pratiche regionali da prendere ad esempio

Durante l’incontro sono emersi esempi concreti già avviati in alcune regioni. In Emilia-Romagna, per esempio, il sistema degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) ha permesso di inserire nel mondo del lavoro oltre l’80% dei diplomati entro un anno dal titolo. In Veneto, invece, sono stati creati tavoli stabili tra imprese e scuole per aggiornare i programmi formativi alle esigenze del territorio.

Balleari ha rimarcato come “le sperimentazioni legislative e le buone pratiche attive” possano diventare modelli da portare a livello nazionale. “Solo con un confronto continuo – ha aggiunto – possiamo costruire politiche davvero efficaci e rispondere ai bisogni dei cittadini”.

Un dialogo aperto tra istituzioni

L’incontro si è svolto nella sede del Cnel a Roma, in viale David Lubin, con la partecipazione dei rappresentanti delle Assemblee legislative di tutte le regioni italiane. Tra i temi trattati anche la sanità territoriale e il sostegno alle imprese. Il presidente Brunetta ha ribadito la volontà di “rafforzare il Cnel come punto di sintesi tra le richieste dei territori e le strategie nazionali”.

Al termine dei lavori, Balleari si è fermato a parlare con alcuni colleghi davanti a una cartina dell’Italia appesa nell’atrio. “La sfida – ha detto – è fare in modo che ogni regione sia protagonista, non solo spettatrice”.

 

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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