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Amazon avvia il piano di licenziamenti: 30.000 posti a rischio da oggi

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Amazon avvia il piano di licenziamenti: 30.000 posti a rischio da oggi
Amazon avvia il piano di licenziamenti: 30.000 posti a rischio da oggi
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Seattle, 14 giugno 2024 – Amazon ha dato il via a un nuovo giro di licenziamenti che potrebbe toccare fino a 30.000 dipendenti in tutto il mondo. Un netto cambio di rotta rispetto agli anni della pandemia, quando le assunzioni avevano raggiunto livelli record. La notizia, riportata dal Guardian e confermata da fonti interne all’azienda, arriva dopo mesi di incertezza. Già da tempo l’amministratore delegato Andy Jassy aveva avvertito i lavoratori: l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire alcune mansioni.

Amazon taglia 30.000 posti: il più grande esubero della sua storia

Secondo CNBC, quello annunciato è il più grande taglio di personale mai fatto da Amazon. La maggior parte dei licenziamenti riguarderà i dipendenti con ruoli aziendali, circa il 10% dei 350.000 impiegati in questo settore. L’impatto sulla forza lavoro totale, che supera 1,5 milioni tra magazzini, logistica e servizi, sarà invece più contenuto.

Dietro questa scelta, spiegano fonti vicine alla questione, c’è la necessità di tagliare i costi dopo anni di crescita rapida. Nel 2020 e nel 2021, Amazon aveva assunto centinaia di migliaia di persone per far fronte al boom degli acquisti online durante i lockdown. “Abbiamo dovuto correre dietro a una domanda senza precedenti”, dice un manager delle risorse umane, “ma ora la situazione è cambiata”.

Intelligenza artificiale e nuova strategia: cosa sta cambiando

Da tempo si parlava di automazione e intelligenza artificiale dentro Amazon. Già lo scorso autunno, Jassy aveva avvisato che “alcuni ruoli potrebbero essere automatizzati nei prossimi anni”. Un messaggio che aveva fatto crescere l’ansia, soprattutto tra chi lavora negli uffici amministrativi e tecnici.

Le prime informazioni indicano che i tagli colpiranno soprattutto le divisioni corporate, con particolare attenzione ai settori meno legati al cuore dell’attività. Nessuna conferma ufficiale sui reparti coinvolti, ma nei corridoi della sede di South Lake Union, vicino al Lake Union Park, si respira un clima di tensione. “Non sappiamo chi sarà toccato”, ammette un dipendente del marketing, “ma la preoccupazione si sente”.

Dalla pandemia al ridimensionamento: la nuova fase di Amazon

Durante la pandemia, Amazon ha registrato una crescita senza precedenti: nel 2020, i ricavi erano saliti del 38%, superando i 386 miliardi di dollari. Oggi però la domanda si è stabilizzata e l’azienda deve rivedere le sue scelte. “Non si poteva più andare avanti con questa struttura”, spiega un analista di Morgan Stanley, “il rischio era di avere costi troppo alti senza una crescita reale”.

Il ridimensionamento non riguarda solo il personale. Negli ultimi mesi Amazon ha rallentato gli investimenti in nuove infrastrutture logistiche e ha rivisto alcune collaborazioni strategiche. Anche i sindacati americani hanno preso posizione: “Chiediamo trasparenza e sostegno per chi perderà il lavoro”, dice John Logan della Service Employees International Union.

Reazioni e prospettive: tra ansie e attese

La notizia dei licenziamenti ha fatto subito il giro del mondo. A Seattle, davanti alla sede centrale in Seventh Avenue, piccoli gruppi di lavoratori si sono fermati a parlare durante la pausa pranzo. Qualcuno controllava il telefono per aggiornamenti, altri si scambiavano sguardi preoccupati. “Non è la prima volta che succede”, confida una giovane analista IT, “ma questa volta sembra più seria”.

Amazon non ha ancora chiarito tempi precisi né come supporterà i dipendenti coinvolti. Fonti interne dicono che nelle prossime settimane ci saranno incontri e colloqui individuali. Nel frattempo, l’azienda ha ribadito l’impegno a “gestire tutto con rispetto e attenzione”.

Alle 16:30 locali, davanti all’ingresso principale, un uomo con in mano una tazza di caffè Starbucks si è fermato a guardare il logo Amazon riflesso sulle vetrate. Ha scosso la testa e se n’è andato senza una parola.

 

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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