L’occupazione in Veneto continua a mostrare risultati superiori alla media nazionale, ma il tema delle retribuzioni, in particolare per il lavoro femminile, rimane una questione critica da affrontare. Questi sono stati i principali argomenti al centro dell’assemblea di Manageritalia Veneto, svoltasi presso l’Hotel Veronesi La Torre di Verona. L’evento, aperto dal presidente Lucio Fochesato e dal vicepresidente Manuel Modolo, ha visto la partecipazione di Antonio Furlanetto, CEO di Skopìa Anticipation Services, che ha presentato un intervento dal titolo ‘Prepararsi ai futuri: sfide, visioni, competenze. Suggestioni per gestire i cambiamenti’. La sua esposizione ha stimolato una riflessione profonda sul ruolo dei manager nel contesto attuale e futuro, evidenziando l’importanza di una preparazione continua in un mondo in rapida evoluzione.
Dati sull’occupazione in Veneto
I dati forniti dall’assemblea, supportati dalle analisi Istat, dimostrano chiaramente che l’occupazione totale in Veneto si attesta al 70,2%, una cifra significativa che supera la media nazionale del 62,2%. Tuttavia, all’interno di queste statistiche, emergono disparità notevoli. Per quanto riguarda le donne, l’occupazione è al 62,3%, contro il 78% degli uomini, un divario che solleva interrogativi su come le politiche regionali possano essere migliorate per incentivare la partecipazione femminile nel mercato del lavoro.
Analisi delle province
Nello specifico, il capoluogo Venezia si colloca al 47° posto nella classifica delle province italiane, con un tasso di occupazione del 68,1% (60,7% donne e 75,5% uomini). Al contrario, Verona si distingue per un tasso del 70,6% (62,6% donne e 78,4% uomini), posizionandosi al 17° posto. Questi dati evidenziano una crescita continua, ma anche la necessità di politiche mirate per sostenere l’occupazione femminile, che è ancora significativamente inferiore rispetto ai colleghi maschi.
Particolare attenzione è stata dedicata alla fascia di età 25-34 anni, dove i dati sono incoraggianti:
- Venezia: media totale del 76,6% (donne al 68,1% e uomini all’87%)
- Verona: media del 80,8% (71,1% donne e 88,6% uomini)
A livello regionale, la media per i giovani è dell’80,8%, un risultato notevole rispetto alla media nazionale del 68,7% (60,8% donne e 76,2% uomini). Questi numeri suggeriscono che ci sono opportunità di crescita per i giovani professionisti, ma è fondamentale garantire che le donne abbiano accesso equo a queste opportunità.
Disuguaglianza salariale
Tuttavia, sebbene i dati sull’occupazione siano confortanti, le retribuzioni lorde orarie rappresentano un punto dolente. In Veneto, la media si attesta a 14,70 euro, con una differenza significativa tra uomini (15,44 euro) e donne (13,70 euro). Questi valori sono inferiori rispetto alla media nazionale di 14,78 euro, evidenziando un problema persistente di disuguaglianza salariale. Questo divario retributivo è particolarmente preoccupante considerando che il salario minimo legale proposto dalle forze sindacali è di 9 euro, ben al di sotto delle attuali medie.
Lucio Fochesato ha sottolineato l’urgenza di affrontare il tema delle retribuzioni con interventi strutturali, evidenziando l’importanza di una valorizzazione del ruolo femminile nel management. “I dati sull’occupazione ci raccontano una regione dinamica e in crescita, ma non possiamo accontentarci. È urgente affrontare il tema delle retribuzioni con interventi strutturali e una maggiore valorizzazione del ruolo femminile nel management”, ha dichiarato Fochesato. Secondo lui, solo attraverso un cambiamento culturale e strategico sarà possibile trasformare la crescita occupazionale in un progresso sociale equo e sostenibile.
In Veneto, secondo i dati elaborati da Manageritalia su base Inps, si osserva una crescita complessiva dei manager, che ha registrato un incremento del 1,4% nell’ultimo anno, raggiungendo 8.684 dirigenti attivi nella regione (7.279 uomini e 1.405 donne). Questo segnale di crescita è incoraggiante, con bilanci positivi in cinque province su sette: Verona ha registrato un incremento del 3,4%, Padova del 5,2%, Vicenza del 3,5% e Treviso dell’1,3%. Tuttavia, alcuni territori, come Rovigo (-0,7%) e Venezia (-10,9%), mostrano tendenze in controtendenza, richiedendo interventi specifici per stimolare la crescita in queste aree.
Questi dati e le riflessioni emerse dall’assemblea di Manageritalia Veneto pongono l’accento sulla necessità di un’azione concertata per affrontare le sfide del mercato del lavoro e garantire che la crescita dell’occupazione non si traduca solo in numeri, ma anche in un miglioramento reale delle condizioni di lavoro e delle retribuzioni, in particolare per le donne. Con un impegno collettivo e politiche mirate, è possibile costruire un futuro lavorativo più equo e sostenibile per tutti.