Roma, 13 giugno 2024 – Oggi a Palazzo Chigi, nel cuore di Roma, Giorgia Meloni ha incontrato Viktor Orban per parlare del nuovo strumento europeo Safe. L’appuntamento, iniziato poco dopo le 11, ha visto la premier italiana e il primo ministro ungherese confrontarsi sulle possibili collaborazioni tra i due Paesi, con un occhio puntato allo sviluppo delle rispettive capacità industriali e tecnologiche. La notizia è stata confermata nel primo pomeriggio da una nota ufficiale di Palazzo Chigi.
Italia e Ungheria: un fronte comune per l’industria europea
Secondo fonti di governo, il dialogo tra Meloni e Orban si è focalizzato sulle opportunità offerte dal fondo europeo Safe. Si tratta di uno strumento pensato per rafforzare la competitività industriale dell’Unione, soprattutto nei settori chiave come energia, difesa e tecnologie avanzate. “Abbiamo valutato possibili sinergie a sostegno delle nostre capacità industriali e tecnologiche”, si legge nella nota diffusa al termine dell’incontro.
Fonti vicine al dossier spiegano che l’Italia guarda con interesse a una collaborazione più stretta con Budapest, in particolare nella filiera della difesa e nella produzione di componenti ad alto valore aggiunto. L’Ungheria, invece, punta a rafforzare la propria posizione nell’Unione mettendo a frutto le competenze italiane in settori come l’aerospazio e l’automotive.
Europa in bilico: investimenti da rilanciare e tensioni politiche da gestire
L’incontro arriva in un momento complesso per l’Europa. Da un lato, c’è la necessità di rilanciare gli investimenti industriali dopo la crisi pandemica. Dall’altro, permangono tensioni politiche tra alcuni Stati membri e Bruxelles. Meloni e Orban, leader di governi conservatori, hanno più volte sottolineato l’importanza di un’Europa più autonoma dal punto di vista strategico. “Serve un’Europa che sappia difendere i propri interessi”, ha detto Meloni in una recente intervista a Il Messaggero.
Il fondo Safe – acronimo di Strategic Technologies for Europe Platform – è stato presentato dalla Commissione europea come risposta alle sfide globali poste da Stati Uniti e Cina. Secondo i dati diffusi a Bruxelles, il piano prevede uno stanziamento iniziale di circa 10 miliardi di euro, destinati a progetti innovativi nei settori chiave dell’economia europea.
Industria e tecnologia: difesa e innovazione al centro
Durante il faccia a faccia di oggi, i due leader hanno passato in rassegna alcune delle principali filiere industriali che potrebbero beneficiare di una collaborazione più stretta. Si è parlato in particolare di sistemi di difesa integrati, produzione di semiconduttori e sviluppo di tecnologie verdi. “L’Italia può offrire competenze avanzate e una rete industriale solida”, ha spiegato un funzionario del ministero dello Sviluppo economico presente all’incontro.
Orban ha mostrato interesse per le soluzioni italiane nel campo dell’energia, soprattutto per la transizione verso fonti rinnovabili e per migliorare l’efficienza degli impianti produttivi. Non sono mancati riferimenti alla necessità di proteggere le industrie europee dalla concorrenza extra-UE, un tema importante sia per Roma che per Budapest.
Cosa succederà adesso: tavoli tecnici e accordi in vista
Al termine del vertice, Meloni e Orban hanno deciso di avviare tavoli tecnici congiunti per approfondire le possibilità di collaborazione. Da Palazzo Chigi fanno sapere che nelle prossime settimane potrebbero essere firmati memorandum d’intesa su progetti pilota nei settori della difesa e della digitalizzazione industriale.
Un consigliere della premier ha confidato che “l’obiettivo è arrivare a risultati concreti entro la fine dell’anno”, anche in vista delle nuove scadenze fissate dall’Unione europea per accedere ai fondi Safe. Poco dopo le 13, nel cortile di Palazzo Chigi, Meloni ha salutato Orban con una stretta di mano prolungata. “Ci rivedremo presto”, ha detto la premier, sorridendo ai fotografi.
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