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Temussi (Min.Lavoro): come migliorare la formazione e garantire un uso efficace dei fondi

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Temussi (Min.Lavoro): come migliorare la formazione e garantire un uso efficace dei fondi
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La formazione continua rappresenta un elemento cruciale per il sistema produttivo italiano, come sottolineato da Massimo Temussi, direttore centrale delle politiche del lavoro presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Durante la sua partecipazione alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, in occasione del 60esimo anniversario del Consiglio Nazionale dei Professionisti, Temussi ha evidenziato l’importanza di garantire che ogni euro investito nella formazione generi un ritorno significativo per lavoratori e aziende.

l’importanza della formazione di qualità

Temussi ha dichiarato: “Finalmente oggi tutti i corsi di formazione sono mappati”, un traguardo fondamentale per il Ministero. Questa mappatura non solo facilita l’accesso ai percorsi formativi, ma consente anche una valutazione dell’efficacia dei corsi in relazione alle esigenze del mercato del lavoro. In un contesto economico in continua evoluzione, è essenziale che i corsi di formazione siano:

  1. Accessibili a tutti i lavoratori.
  2. Allineati alle competenze richieste dalle aziende.
  3. Valutati costantemente per garantirne la rilevanza.

monitoraggio e utilizzo efficiente degli investimenti

Un obiettivo chiave del Ministero è assicurare che gli investimenti nella formazione siano utilizzati in modo efficiente. Temussi ha sottolineato: “Abbiamo necessità che questa formazione sia spesa bene, euro per euro”. Questo richiede un monitoraggio attento e una valutazione costante dei corsi offerti, per garantire che rispondano ai bisogni reali del mercato del lavoro italiano. È fondamentale puntare a un livello qualitativo superiore rispetto alla media europea, per evitare che i lavoratori italiani siano svantaggiati in un contesto sempre più competitivo.

affrontare la questione dei Neet

Temussi ha anche affrontato la problematica dei Neet, ovvero i giovani che non sono né occupati né impegnati in percorsi di studio. In Italia, la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli preoccupanti. Il Ministero sta lavorando per identificare con precisione la quota di Neet nel Paese, un dato cruciale per pianificare politiche efficaci. Temussi ha spiegato: “Sapremo il numero in Italia, ma teniamo conto che anche in Europa non esiste una certificazione del dato”.

La sfida è ottenere statistiche affidabili che possano guidare le decisioni politiche e le strategie di intervento. Temussi ha messo in evidenza l’importanza della digitalizzazione e dell’integrazione delle piattaforme, affermando: “Oggi, con il digitale, è possibile avere una perfetta interoperabilità con gli stakeholder”. Ciò faciliterà la raccolta di dati geo-referenziati, permettendo di costruire politiche coerenti e mirate.

In un contesto in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale, il Ministero del Lavoro sta cercando di sfruttare queste opportunità per migliorare il monitoraggio e la valutazione dei corsi di formazione. Le piattaforme digitali possono fornire strumenti preziosi per raccogliere feedback dai partecipanti e dalle aziende, consentendo un continuo miglioramento dei percorsi formativi.

In sintesi, il messaggio di Temussi è chiaro: la formazione continua deve essere vista come un’infrastruttura fondamentale per il sistema produttivo italiano. Investire nella formazione significa investire nel futuro del Paese, garantendo che i lavoratori italiani siano pronti ad affrontare le sfide economiche e tecnologiche che li attendono.

Written by
Mirko Fabrizi

Sono un appassionato narratore di storie di italiani che hanno deciso di intraprendere un viaggio all’estero, sia per lavoro che per dare vita a nuove avventure imprenditoriali. La mia penna si muove tra le esperienze di chi ha lasciato la propria terra d'origine per seguire sogni e aspirazioni, affrontando sfide e scoprendo opportunità in contesti diversi. Credo fermamente nel potere delle storie di ispirare e connettere le persone, e mi piace esplorare come la cultura italiana si intrecci con quella di altri paesi. Con ogni articolo su smetteredilavorare.it, cerco di dare voce a chi ha scelto di cambiare il proprio destino, portando un pezzo d'Italia nel mondo e dimostrando che la passione e la determinazione possono aprire le porte a nuove realtà.

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