Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è una delle sfide più complesse che il mercato del lavoro italiano deve affrontare, specialmente nei settori della ristorazione e dell’accoglienza. Durante la seconda edizione del Global Welfare Summit, tenutasi a Villa Miani a Roma, Guido Lazzarelli, direttore centrale Politiche del Lavoro e Welfare di Confcommercio Imprese per l’Italia, ha evidenziato questo problema e ha proposto soluzioni innovative come il Piano Mattei, un’iniziativa volta a migliorare le opportunità di lavoro e formazione nei paesi in via di sviluppo.
L’importanza del Piano Mattei
Lazzarelli ha affermato che “il Piano Mattei significa formare le persone nel luogo di origine”, sottolineando come la formazione e la preparazione professionale possano risolvere le carenze di personale in settori strategici per l’economia italiana. Questo approccio non solo mira a colmare il gap di figure professionali nel nostro paese, ma contribuisce anche allo sviluppo economico dei paesi partner, creando un circolo virtuoso.
- Formazione locale: Investire nella formazione nei paesi in via di sviluppo.
- Sviluppo economico: Creare opportunità di lavoro nei paesi d’origine.
- Gestione sostenibile: Affrontare le migrazioni in modo più efficace.
Progetti in Nord Africa
Particolare attenzione è stata rivolta ai progetti in Nord Africa, dove si stanno sviluppando programmi formativi per figure professionali molto ricercate nei settori del terziario e del turismo. Lazzarelli ha evidenziato che “ci sono figure che il nostro sistema economico richiede, ma che non riusciamo a coprire con la forza lavoro attuale”. Investire nella formazione e nelle competenze specifiche è quindi fondamentale per affrontare questa sfida.
Riforma dei contratti di lavoro
Durante il summit, Lazzarelli ha anche discusso dell’importanza della formazione continua e della necessità di “agire sugli istituti contrattuali”. Ha sottolineato che una riforma dei contratti di lavoro è essenziale per attrarre i giovani, affermando che “i nostri contratti devono diventare più attrattivi”. Questo implica un adeguamento delle condizioni economiche e una maggiore attenzione alle esigenze dei giovani lavoratori.
La formazione continua gioca un ruolo cruciale nel garantire che i lavoratori possano aggiornare le proprie competenze e adattarsi alle evoluzioni del mercato. Investire nella formazione deve essere un obiettivo condiviso tra aziende, sindacati e enti formativi, poiché solo attraverso un approccio collaborativo sarà possibile affrontare le sfide del mismatch.
In conclusione, il Piano Mattei non solo affronta le esigenze lavorative italiane, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare le relazioni internazionali. Attraverso la cooperazione con paesi in via di sviluppo, l’Italia può contribuire allo sviluppo di competenze e professionalità in contesti con elevati tassi di disoccupazione. Le parole di Lazzarelli risuonano come un appello all’azione: il Piano Mattei e la formazione delle persone nei luoghi d’origine rappresentano una via promettente per costruire un futuro lavorativo più sostenibile e inclusivo per tutti.